Orrore!
- Duccio
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Re: Orrore!
Da quello che trovo in rete, tutte le mosche ad eccezione della Glossina (la mosca tse tse) sono ovipare, quindi depongono uova, non larve.
Anche la Sarcophaga carnaria depone le uova nella carne in putrefazione, che poi si schiudono (http://it.wikipedia.org/wiki/Sarcophaga_carnaria) dando origine a larve.
La mia considerazione sugli animali a fine carriera è relativa alla deposizione su parti tipo orifizi, mentre sulle ferite, di animali di qualunque età, il rischio deposizione uova è uguale.
ciao, d.
Anche la Sarcophaga carnaria depone le uova nella carne in putrefazione, che poi si schiudono (http://it.wikipedia.org/wiki/Sarcophaga_carnaria) dando origine a larve.
La mia considerazione sugli animali a fine carriera è relativa alla deposizione su parti tipo orifizi, mentre sulle ferite, di animali di qualunque età, il rischio deposizione uova è uguale.
ciao, d.
Duccio Berzi, Presidente Canislupus Italia.
"Che siete colti ve lo dite da voi. Avete letto tutti gli stessi libri. Non c'è nessuno che vi chieda qualcosa di diverso". D.L.Milani
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- cero
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Re: Orrore!
Duccio sul link di Wikipedia che hai postato dice che è vivipera..
La Sarcophaga carnaria è vivipara. Infatti depone le sue larve nella carne in putrefazione (carcasse di animali morti, avanzi di cibo, ecc.) le quali crescono in brevissimo tempo.
- Giovanni Todaro
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Re: Orrore!
C'è poco da fare, la grossa mosca che ho ucciso ieri sera sullo schermo del mio PC ha espulso, una volta schiacciata, una quindicina di larve vivissime lunghe circa un millimetro. Si muovevano sullo schermo, non scivolavano! Le ho osservate bene, quelle schifezze. Non oso pensare cosa capiti alla gente di certe aree, ai feriti, malati, ecc. E neppure agli animali feriti. Forse c'è da studiare l'impatto delle mosche sulle varie specie di mammiferi, lupi inclusi, nei mesi caldi.
- Giovanni Todaro
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Re: Orrore!
Maledizione, ne ho uccisa un'altra poco fa nel mio studio. Uguale, grossa, ha i lati della testa rossi. L'ho messa su un foglio e l'ho schiacciata con l'ammazzamosche, neppure due secondi dopo sono uscite le larve, una ventina, bianche. Prima due e poi una specie di palla di vermi che si è mossa e dopo è tornata sulla mosca. La facevano muovere, anche se morta. Sono sfigato io o cosa? L'ho fotografata e filmata col telefonino, speriamo si veda bene. Domani lo posto (non so come si fa, aspetto mio figlio). Mosca aliena? Nuovi parassiti di mosca? Comune mosca ma senza che si notasse questa schifosissima caratteristica? Ormai se sento una mosca nella stanza mi metto subito a cacciarla fino a ucciderla, ho la fissa che possa inocularmi quei mostri.
- DanieleC
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Re: Orrore!
C'è da capire Giovanni....il perchè' girano sempre ....in genere sono attratte da carne in putrefazione....
Non è che nelle immediate vicinanze dell'abitazione vi è un animale morto?
Non è che nelle immediate vicinanze dell'abitazione vi è un animale morto?
Ascoltateli. I figli della notte... quale dolce musica emettono. (Dracula di Bram Stoker)
Natura e fotografia naturalistica.
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Re: Orrore!
Direi che si tratta di un errore di Wiki:
da: http://it.wikipedia.org/wiki/Viviparit%C3%A0
La viviparità è una strategia di riproduzione in cui lo sviluppo embrionale avviene all'interno dell'organismo materno. Il termine può riferirsi sia ad animali sia a piante.
A differenza dell'ovoviviparità, l'embrione viene nutrito dal corpo materno; nei mammiferi euteri lo scambio nutritivo avviene mediante la placenta, nei metateri si ha nell'utero, ma dopo pochi giorni il feto ancora inetto e lungo pochi cm esce dalle vie genitali femminili e istintivamente si porta verso le mammelle all'interno del marsupio.
La viviparità è comune nei mammiferi e si può trovare in alcuni rettili, in qualche anfibio, come la salamandra, ed in alcune specie di artropodi e di pesci.
da: http://it.wikipedia.org/wiki/Viviparit%C3%A0
La viviparità è una strategia di riproduzione in cui lo sviluppo embrionale avviene all'interno dell'organismo materno. Il termine può riferirsi sia ad animali sia a piante.
A differenza dell'ovoviviparità, l'embrione viene nutrito dal corpo materno; nei mammiferi euteri lo scambio nutritivo avviene mediante la placenta, nei metateri si ha nell'utero, ma dopo pochi giorni il feto ancora inetto e lungo pochi cm esce dalle vie genitali femminili e istintivamente si porta verso le mammelle all'interno del marsupio.
La viviparità è comune nei mammiferi e si può trovare in alcuni rettili, in qualche anfibio, come la salamandra, ed in alcune specie di artropodi e di pesci.
Duccio Berzi, Presidente Canislupus Italia.
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Re: Orrore!
Condivido quanto detto da Duccio.
Inviterei inoltre a non essere troppo terrorizzati dalla "ferocia" della mosca carnaria; la sua pericolosità può essere di fatto elevatissima nel caso di animali con ferite in zone dove non sono in grado di leccarsi o di pulirsi (o essere puliti) in altro modo.
Nel caso dell'uomo siamo praticamente sempre in grado di pulire le ferite in qualsiasi parte del corpo siano (a meno di menomazioni di qualche genere) ... o al limite di farcele pulire da altri, non mi preoccuperei quindi troppo della presenza di mosche carnarie.
Quando si vanno a visionare (o si ritrovano) carcasse di animali morti in periodo estivo ... se ne trovano solitamente a frotte ... sia in forma adulta ... sia in forma larvale.
Conosco anch'io alcuni episodi di animali selvatici ... che sono stati praticamente "mangiati vivi" dalle larve di carnaria (in particolare un capriolo che aveva una ferita sul capo ... subito dietro gli steli dei palchi) ... ma direi che gli episodi sono enormemente inferiori a tutti i casi in cui animali selvatici si procurano ferite esposte.
L:
Inviterei inoltre a non essere troppo terrorizzati dalla "ferocia" della mosca carnaria; la sua pericolosità può essere di fatto elevatissima nel caso di animali con ferite in zone dove non sono in grado di leccarsi o di pulirsi (o essere puliti) in altro modo.
Nel caso dell'uomo siamo praticamente sempre in grado di pulire le ferite in qualsiasi parte del corpo siano (a meno di menomazioni di qualche genere) ... o al limite di farcele pulire da altri, non mi preoccuperei quindi troppo della presenza di mosche carnarie.
Quando si vanno a visionare (o si ritrovano) carcasse di animali morti in periodo estivo ... se ne trovano solitamente a frotte ... sia in forma adulta ... sia in forma larvale.
Conosco anch'io alcuni episodi di animali selvatici ... che sono stati praticamente "mangiati vivi" dalle larve di carnaria (in particolare un capriolo che aveva una ferita sul capo ... subito dietro gli steli dei palchi) ... ma direi che gli episodi sono enormemente inferiori a tutti i casi in cui animali selvatici si procurano ferite esposte.
L:
- cero
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Re: Orrore!
Ho trovato questo: http://www.grupposgd.it/guida-infestant ... rcofagidi/
Moscone grigio della carne
Tra i membri più conosciuti della famiglia delle Sarcophagidae è il Moscone grigio della carne o Mosca carnaria (Sarcophaga carnaria - Linnaeus, 1758), robusto insetto dal corpo fondamentalmente grigio opaco (mancano in questo caso i riflessi metallici caratteristici di altre famiglie) con pronoto a 3 bande longitudinali di color ardesia, alternate ad altre più chiare. Nei maschi la parte terminale dell'addome è di color rosso acceso. Di lunghezza generalmente compresa tra i 10 ed i 14 mm, il Moscone grigio della carne deve il suo nome alle sostanze di origine animale su cui solitamente evolve: carni fresche o in putrefazione, prosciutti in via di stagionatura e formaggi. A differenza di altri Ditteri, questa specie è vivipara: la femmina conserva le uova all'interno dell'addome fino al momento della loro schiusa, introducendo quindi piccole larve già formate sul substrato di nutrizione. Per questo motivo i cibi non ben protetti possono risultare infestati improvvisamente dalle larve di questo insetto, la cui ingestione accidentale può portare al verificarsi di gravi miasi intestinali sia a carico dell'uomo che di altri animali vertebrati. All'occasione questo insetto può inoltre inoculare le sue larve all'interno di ferite ed ulcere purulente lasciate scoperte (miasi delle piaghe), causando danni ai tessuti ed il conseguente aggravamento repentino della lesione.
Il ciclo riproduttivo del Moscone grigio della carne è molto simile a quello già indicato per la Mosca domestica e si compie in 8-25 giorni, in relazione alla temperatura ed alle condizioni ambientali. Le larve, di aspetto vermiforme e colore biancastro, sono conosciute con il nome di bigattini ed in virtù della loro vivacità e dimensioni (superiori a quelle della Mosca domestica e di altri mosconi) sono spesso utilizzate come esca nella pesca sportiva. Nel periodo iniziale del loro sviluppo (4-10 giorni) esse si nutrono voracemente del substrato di deposizione - ed occasionalmente di altre larve più piccole che incontrano lungo il percorso (soprattutto di cavallette e coleotteri, ma anche lumache, lombrichi ed altre mosche) - utilizzando il robusto apparato boccale masticatore. In seguito migrano in terreni asciutti dove si impupano per altri 4-7 giorni, fino alla completa formazione dell'individuo adulto.
Lo studio dello sviluppo larvale dei mosconi è oggi utilizzato con successo nelle investigazioni di entomologia forense. Estrapolando l'età delle larve individuate e relazionandola alla temperatura e le condizioni ambientali di ritrovamento è possibile, infatti, comprendere il progresso della decomposizione e calcolare con buona approssimazione la data di morte di un individuo, confrontandola quindi con i rapporti di persone scomparse.
Infine, altrettanto diffusa in Italia è la specie Sarcophaga haemorrhoidalis (Fallén, 1817), del tutto analoga alla precedente Sarcophaga carnaria per morfologia, comportamento e modalità riproduttive.
Moscone grigio della carne
Tra i membri più conosciuti della famiglia delle Sarcophagidae è il Moscone grigio della carne o Mosca carnaria (Sarcophaga carnaria - Linnaeus, 1758), robusto insetto dal corpo fondamentalmente grigio opaco (mancano in questo caso i riflessi metallici caratteristici di altre famiglie) con pronoto a 3 bande longitudinali di color ardesia, alternate ad altre più chiare. Nei maschi la parte terminale dell'addome è di color rosso acceso. Di lunghezza generalmente compresa tra i 10 ed i 14 mm, il Moscone grigio della carne deve il suo nome alle sostanze di origine animale su cui solitamente evolve: carni fresche o in putrefazione, prosciutti in via di stagionatura e formaggi. A differenza di altri Ditteri, questa specie è vivipara: la femmina conserva le uova all'interno dell'addome fino al momento della loro schiusa, introducendo quindi piccole larve già formate sul substrato di nutrizione. Per questo motivo i cibi non ben protetti possono risultare infestati improvvisamente dalle larve di questo insetto, la cui ingestione accidentale può portare al verificarsi di gravi miasi intestinali sia a carico dell'uomo che di altri animali vertebrati. All'occasione questo insetto può inoltre inoculare le sue larve all'interno di ferite ed ulcere purulente lasciate scoperte (miasi delle piaghe), causando danni ai tessuti ed il conseguente aggravamento repentino della lesione.
Il ciclo riproduttivo del Moscone grigio della carne è molto simile a quello già indicato per la Mosca domestica e si compie in 8-25 giorni, in relazione alla temperatura ed alle condizioni ambientali. Le larve, di aspetto vermiforme e colore biancastro, sono conosciute con il nome di bigattini ed in virtù della loro vivacità e dimensioni (superiori a quelle della Mosca domestica e di altri mosconi) sono spesso utilizzate come esca nella pesca sportiva. Nel periodo iniziale del loro sviluppo (4-10 giorni) esse si nutrono voracemente del substrato di deposizione - ed occasionalmente di altre larve più piccole che incontrano lungo il percorso (soprattutto di cavallette e coleotteri, ma anche lumache, lombrichi ed altre mosche) - utilizzando il robusto apparato boccale masticatore. In seguito migrano in terreni asciutti dove si impupano per altri 4-7 giorni, fino alla completa formazione dell'individuo adulto.
Lo studio dello sviluppo larvale dei mosconi è oggi utilizzato con successo nelle investigazioni di entomologia forense. Estrapolando l'età delle larve individuate e relazionandola alla temperatura e le condizioni ambientali di ritrovamento è possibile, infatti, comprendere il progresso della decomposizione e calcolare con buona approssimazione la data di morte di un individuo, confrontandola quindi con i rapporti di persone scomparse.
Infine, altrettanto diffusa in Italia è la specie Sarcophaga haemorrhoidalis (Fallén, 1817), del tutto analoga alla precedente Sarcophaga carnaria per morfologia, comportamento e modalità riproduttive.
- Duccio
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Re: Orrore!
Ottimo, c'è sempre qualcosa da imparare....!cero ha scritto:Ho trovato questo: http://www.grupposgd.it/guida-infestant ... rcofagidi/
In questo caso direi che comunque è un errore, credo che debba essere definita ovovivipara, non vivipara:cero ha scritto:Duccio sul link di Wikipedia che hai postato dice che è vivipera..
La Sarcophaga carnaria è vivipara. Infatti depone le sue larve nella carne in putrefazione (carcasse di animali morti, avanzi di cibo, ecc.) le quali crescono in brevissimo tempo.
L'ovoviviparità è una strategia di riproduzione di una specie animale in cui le uova sono incubate e si schiudono nell'organismo materno, senza che vi sia alcuna relazione nutritiva, come invece accade nella viviparità (da http://it.wikipedia.org/wiki/Ovoviviparit%C3%A0)
Duccio Berzi, Presidente Canislupus Italia.
"Che siete colti ve lo dite da voi. Avete letto tutti gli stessi libri. Non c'è nessuno che vi chieda qualcosa di diverso". D.L.Milani
"Che siete colti ve lo dite da voi. Avete letto tutti gli stessi libri. Non c'è nessuno che vi chieda qualcosa di diverso". D.L.Milani
- erreotto2013
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- Messaggi: 5
- Iscritto il: 27 ago 2013, 13:37
Re: Orrore!
Occupandomi anche di entomologia forense confermo che la sarcophaga e' ovovivipara e depone direttamente larve vive al contrario degli altri ditteri di interesse forense che depongono uova.
Ricordo che l'analisi delle larve presenti sul cadavere puo' dare una stima abbastanza precisa del periodo della morte e non solo ,dando indicazioni a volte determinanti per lo svolgimento delle indagini.
La presenza di larve su organismi vivi (in genere in ferite aperte o piu' spesso su piaghe umide nascoste) viene definito ''Miasi'' e solitamente rappresenta indice di incuria .
Ricordo che l'analisi delle larve presenti sul cadavere puo' dare una stima abbastanza precisa del periodo della morte e non solo ,dando indicazioni a volte determinanti per lo svolgimento delle indagini.
La presenza di larve su organismi vivi (in genere in ferite aperte o piu' spesso su piaghe umide nascoste) viene definito ''Miasi'' e solitamente rappresenta indice di incuria .
Saluti
Luigi
Luigi