Parco delle foreste casentinesi off-limits ai cani

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fiore955
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Re: Parco delle foreste casentinesi off-limits ai cani

Messaggio da fiore955 » 18 feb 2013, 13:17

Secondo le mie sensazioni, in Italia quanti saranno realmente i cani dotati di microchip? 60% sul totale della popolazione presente sul territorio? Sarebbe già una stima ottimistica...! Nel centro sud ma non solo, leggendo le numerose notizie di cronaca riportate quotidianamente dai vari organi di stampa di settore, i canili sono pieni di animali che vi arrivano privi e molte volte ne scoprono diversi, abusivi, nei quali gli "ospiti" (ma è un parolone..), continuano a non essere "regolarizzati", per non parlare dei privati, cittadini urbani, agricoltori, residenti delle campagne o montagne, cacciatori. Purtroppo mettere il microchip per molti significa avere un "fardello" del quale poi risulterà difficile disfarsi, oppure diventare soggetti fiscalmente individuabili (ora si è aggiunto anche questo spauracchio), senza contare la piaga dell'importazione clandestina di cuccioli dall'est europa. Da proprietario di cani ed appassionato cinofilo, resto tuttavia anch'io dell'idea che, se non si riesce in un modo più "istituzionale" a verificare che TUTTI i proprietari dotino i loro amici a quattro zampe del congegno obbligatorio, abbia un senso vietare a tutti, indistintamente, almeno il passaggio all'interno di zone particolarmente protette, senz'altro più facile da verificare; se poi non si avesse, troppo spesso anche in questo caso, i mezzi o il personale per effettuare i controlli di tali accessi, resto dell'idea che una legge, se più restrittiva, spesso( d'accordo,non sempre..) ha una funzione, almeno deterrente, maggiore di una più permissiva.

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franco
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Re: Parco delle foreste casentinesi off-limits ai cani

Messaggio da franco » 18 feb 2013, 13:40

Luciano ha scritto: Vorrei qualche esempio pratico di applicazione di questo semplice e indiscutibile concetto (però assolutamente teorico) ... del tipo: quante guardie sarebbero secondo voi necessarie per effettuare questi controlli in un parco nazionale? (lascio a voi la scelta del parco).
L.
Non è che devi controllare tutti i cani che entrano. Il controllo va fatto indipendentemente dalla frequentazione del parco. Se la gente avesse l'impressione che l'obbligo di iscrizione all'anagrafe fosse ineluttabile le percentuali salirebbero.
Il problema è che se un cane non è cippato hai voglia di individuarlo o catturarlo, come risali al proprietario e anche se risali come provi che è suo?
"Ci sedemmo dalla parte del torto perchè ogni altro posto era stato occupato"

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Stefano P
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Re: Parco delle foreste casentinesi off-limits ai cani

Messaggio da Stefano P » 18 feb 2013, 14:18

I cani condotti senza guinzaglio possono provocare un notevole disturbo alla fauna in ambienti rurali o selvatici e parecchi altri problemi in ambienti urbani. Su questo credo non ci siano dubbi. Tuttavia, tralasciando volutamente l'argomento del randagismo canino, trovo sia più pericoloso che molti cani si possano allontanare liberamente dall'ambiente domestico, anche per compiendo lunghi tragitti e per lungo tempo.
Per quel che ho potuto constatare, i padroni ignorano fin dove essi si spingano e cosa facciano, tanto prima o poi li vedono rientrare e non si preoccupano più di tanto di dove siano stati. Sembra che per molti questo rientri nella normalità di possedere un cane.

Tornando al divieto ad oggetto, comprendo che sarebbe limitante e molto fastidioso per tutti i padroni che conducono i propri cani al guinzaglio e probabilmente causerebbe un minore afflusso alle aree del parco dove è in vigore, tuttavia, se la maggior parte dei visitatori del parco lascia i propri cani liberi nonostante l'obbligo di condurli al guinzaglio, allora il divieto è comprensibile.
Stefano, Consigliere Canislupus Italia.

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enrico64
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Re: Parco delle foreste casentinesi off-limits ai cani

Messaggio da enrico64 » 18 feb 2013, 17:42

Mi scuso con Franco :oops: ; ho fatto confusione con un'altra discussione; rispondo a Luciano: le guardie che ci sono possono bastare, per incominciare, se ci sono ovviamente (io ad esempio sto in un comune dove non c'è più il vigile, dopo che l'unico che c'era è andato in pensione); poi è ovvio che devono agire con determinazione e correttezza in modo che se fanno un verbale questo sia indiscutibile. Nella mia zona una signora ha in affidamento un capriolo menomato, e un signore detiene regolarmente un cane da caccia che ha subito maltrattamenti e spesso riesce a fuggire, producendo danni vari ad animali da cortile; il cane una mattina è stato trovato stremato nel recinto del capriolo, che si è salvato; in questo caso le guardie provinciali hanno solo avvertito il proprietario del cane che se fosse successo nuovamente, la sanzione sarebbe stata inevitabile, e mi sembra siano stati più che corretti; inutile che vi dica cosa avrei fatto io :D

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Marco Lucchesi
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Re: Parco delle foreste casentinesi off-limits ai cani

Messaggio da Marco Lucchesi » 18 feb 2013, 21:23

Buonasera.
Già da qualche giorno il dibattito sul regolamento proposto per il Parco, sia sull'articolo riguardante la conduzione dei cani nell'area protetta, sia su altri aspetti contenuti nella bozza, è in corso a diversi livelli, sia pubblici che istituzionali.
Anche con Luciano, privatamente, ho esposto la mia idea riguardo all'articolo n. 37, comma 14, che riporto integralmente per chiarezza: "E’ vietata da parte dei non residenti nel Parco Nazionale l’introduzione di cani, anche se al guinzaglio, al di fuori delle zone D e C2 del Parco nonché delle aree immediatamente adiacenti la viabilità aperta al transito veicolare. E’ ammesso l’utilizzo di cani-guida da parte dei visitatori non vedenti. I residenti ed i possessori di edifici possono detenere cani anche nelle zone C e B presso il resede della propria abitazione o per finalità di guardiania di greggi, garantendone il costante controllo ed escludendo qualsiasi comportamento che possa costituire disturbo alla fauna o potenziale rischio sanitario per la fauna stessa. L’introduzione di cani per lo svolgimento dell’attività di ricerca dei tartufi è disciplinato dal presente Regolamento."
Evito di dilungarmi nella discussione se il "porto di cane" debba essere così drasticamente vietato, in quanto penso che le idee espresse anche in questa sede siano già rappresentative del possibile spettro di opinioni sull'argomento, tanto da rendere inutile qualsiasi altro approfondimento. Per chiarezza dico che personalmente sono contrario alla norma così come è presente nella bozza di regolamento.
Ma volevo far notare altri aspetti del comma 14: esso è contenuto all'interno di una trattazione piuttosto variegata, contenente numerosi argomenti che, probabilmente, andavano trattati in articoli separati. Un argomento complesso, riguardante un numero elevato di fruitori dell'area protetta, è affrontato in poche righe mentre altri aspetti, come la raccolta funghi, che sicuramente interessano meno persone, più "specializzate", hanno un regolamento avente vita propria. La soluzione che si trova è la più semplicistica e superficiale: il divieto assoluto di ingresso ai cani dei non residenti nell'area parco, eccetto che nelle zone D (aree urbane), C2 (aree a prevalente destinazione...non si capisce, forse forestale. Guardate da voi il quadro di unione al link seguente: http://www.regione.toscana.it/documents ... 3100349d45) e nei pressi delle strade.
Primo problema: dove sono segnalate sul territorio le porzioni di parco previste dalla zonizzazione? E' intenzione dell'ente "palinarle" tutte? In quanto questo è l'unico modo per far capire ad un turista con cane i confini tra la zona C2 (dove può tenere l'animale al guinzaglio) e la zona C1 (ad esempio). Mi risulta che le uniche zone segnalate siano le aree integrali e non ancora tutte, ma al momento Sasso fratino, La Pietra e Monte Falco.
Secondo problema: perché penalizzare un turista con cane che passa dal parco per qualche giorno o per poche ore rispetto a un possessore di abitazione, anche non residente nel Parco, che probabilmente vi trascorre un cospicuo numero di giorni all'anno? Secondo me un turista, anche di passaggio, "muove" maggiormente l'economia rispetto a uno che ha una casa nel parco.
Terzo problema: perché trattare così frettolosamente la questione dei cani da guardiania? Sarebbe necessario un approfondimento. Esempio: una mia amica vive in una casa isolata con 20 ettari di terreno metà dentro e metà fuori dal parco. Ha una piccola azienda zootecnica con pecore e capre sorvegliate da due maremmani. I pascoli del bestiame sono attraversati da una strada sterrata frequentata da turisti e residenti. Lei ha recintato i pascoli, che usa a rotazione, e tiene sempre i cani con le bestie che devono sorvegliare, ovviamente per motivi di sicurezza e per non far entrare in contatto i cani con gli eventuali passanti. Credete che molti residenti abbiano gli stessi accorgimenti della mia amica, soprattutto nelle aree più marginali (zone C a destinazione agricola) dell'area protetta. Un pastore maremmano attaccato al polpaccio fa male...
Quarto problema: perché sono stati considerati i cani "da tartufo" e non si fa nessun cenno ai cani e canetti da caccia che, come qualcuno faceva notare, regolarmente durante la stagione venatoria e non solo, entrano (e non per loro iniziativa) dentro l'area protetta? Quei tipi di cane hanno come compito la cerca di prede, quindi vi potete immaginare il loro comportamento in zone con alte densità di Ungulati o Lagomorfi.
In conclusione ribadisco quanto detto in precedenza: la questione "porto di cane" va vista nelle sue molteplici sfaccettature, sfaccettature che il comma in questione non affronta. Il divieto assoluto è controproducente (e noi italiani dovremmo saperlo bene...) non educa e non limita l'eventuale problema. Basare il divieto sulla zonizzazione è, attualmente, una bislacca idea poco realizzabile. Il divieto riguarderebbe un potenziale di visitatori molto grande con conseguenze di tipo sociale ("...perché io non posso entrare e lui sì...") e, a mio avviso, anche economico. Infine: il numero degli agenti del CTA è più che sufficiente a controllare la "gente col cane" basta che i servizi da essi svolti vengano organizzati anche per questa tipologia di vigilanza, attività prevista dalla Legge 394/91 proprio per il CFS CTA nei Parchi Nazionali e che è spesso trascurata a favore di servizi che "ci incastrano" meno con l'attività di un agente...ma forse sono più "ganzi"...

Un saluto a tutti!
ML

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Luciano
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Re: Parco delle foreste casentinesi off-limits ai cani

Messaggio da Luciano » 18 feb 2013, 23:20

Condivido molto di quanto hai detto .... analizzo quindi le parti che non mi trovano d'accordo ;)
Marco Lucchesi ha scritto: Quarto problema: perché sono stati considerati i cani "da tartufo" e non si fa nessun cenno ai cani e canetti da caccia che, come qualcuno faceva notare, regolarmente durante la stagione venatoria e non solo, entrano (e non per loro iniziativa) dentro l'area protetta? Quei tipi di cane hanno come compito la cerca di prede, quindi vi potete immaginare il loro comportamento in zone con alte densità di Ungulati o Lagomorfi."

Assolutamente vero che i cani da caccia sono un grosso problema, ..... aggiungerei che lo sono in maniera preponderante (se non esclusiva) i segugi da braccata.
Credo siano stati considerati i cani da tartufo ... e non quelli da caccia, perchè andare a tartufo nel parco è regolamentato .... ma ammesso; andarci a caccia è vietato. Non capisco quindi la tua perplessità.
Ho dei dubbi anche sul fatto che i segugi facciano più danni degli altri cani. Ni sono ritrovato alcune volte dei segugi alla seghettina ... (si erano persi dietro la pista del cinghiale ... e uno era anche ferito) letteralmente da "raccogliere col cucchiaino" ... li abbiamo rifocillati e lasciati dormire (era il loro più evidente bisogno) per tutto il tempo che siamo stati lì. Abbiamo poi telefonato ai proprietari (numero di telefono nel collare) ...e questi sono venuti a riprenderli ..... quando al ritorno li abbiamo portati sino alla sbarra.
Mi sono invece ritrovato moltissime volte (sempre alla Seghettina) vedendo arrivare, di corsa e "schiamazzando", cani di tutte le razze ... (compresi rottweiler e pastori tedeschi) ... coi padroni a distanze siderali ... che giungevano dopo diversi minuti dall'arrivo del cane. Questi cani "cittadini" inseguono di tutto dalle lucertole ai ghiri (riuscendo in qualche caso ad uccidere questi ultimi) ... per non parlare degli ungulati.
Da soli alla seghettina ... o in giro per foresta (e lo sai anche tu) la fauna più svariata gironzola attorno a casa ... o la incroci continuamente ...ed è veramente gradevole; quando arriva un cane "maleducato" ... per qualche tempo non si vede più neppure l'ombra di un animale.
Non ho nulla contro i cani ... ma voglio avere la possibilità (in determinati luoghi) di non doverne subire la presenza. Come ho detto altre volte non ho un cane perchè ritengo di non essere all'altezza del compito e, per le cose che faccio, ... per i luoghi che frequento ... ecc., starei male io ... e peggio lui.
Marco Lucchesi ha scritto: .... Basare il divieto sulla zonizzazione è, attualmente, una bislacca idea poco realizzabile. ....
Concordo sul poco realizzabile ... quale potrebbe essere un'alternativa?

Marco Lucchesi ha scritto: ... Il divieto riguarderebbe un potenziale di visitatori molto grande con conseguenze di tipo sociale ("...perché io non posso entrare e lui sì...") e, a mio avviso, anche economico ...
Devo dire che di questo aspetto me ne frego altamente .... mi pare che la gestione attuale (finalizzata quasi esclusivamente a proporre attività che "fanno cassa") ... non abbia certo bisogno di essere tutelata dal lato ecoomico.
Mi pare inoltre che i "fruitori del parco" vengano visti in modo piuttosto parziale:
ossia vengono valutati positivamente o negativamente a seconda dell'apparteneza di chi giudica ... ad una determinata categoria; sono quindi a volte devastanti ... a volte benefatori: fungaioli (anche questi fanno cassa ... come e più dei proprietari di cani) ... escursionisti .... cicloturisti ... fotonaturalisti ... ecc.
Marco Lucchesi ha scritto: Infine: il numero degli agenti del CTA è più che sufficiente a controllare la "gente col cane" ....
Qui non capisco bene: ... se sei convinto di quello che dici ... mi preoccupo sinceramente :roll: ... se invece lo dici ma non lo pensi ... mi preoccupo uguale :D .. ergo: sono preoccupato!!
Gli agenti non sono ormai sufficienti a fare quasi nulla ... il bracconaggio mi pare quasi in aumento .... e certamente non aumentano gli arresti di bracconieri; i fungaioli ormai imperversano su tutto il territorio (Sasso Fratino compreso) senza che le guardie riescano ad arginare questo preoccupante fenomeno (nonostante il vistoso incremento della vigilanza su questo fronte).
D'accordo che a volte (spesso) le guardie vengono dirottate in attività di monitoraggio faunistico ... che sarebbe bene per tutti venissero effettuati dalle persone preposte (o idonee) a svolgere tale compito, ma a me sembra paradossale che si chieda di indirizzare una parte cospicua della vigilanza ..... a "vigilare" su proprietari di cani diseducati e menefreghisti. Finchè la categoria non avrà alzato il livello generale di educazione ... ben vengano secondo me alcuni divieti (magari un po' meno drastici ... come ho già avuto modo di dire).



L.

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Marco Lucchesi
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Re: Parco delle foreste casentinesi off-limits ai cani

Messaggio da Marco Lucchesi » 19 feb 2013, 10:07

Buondì a Luciano ed a tutti gli altri!
Venendo alle tue annotazioni: ho parlato dei cani da tartufo in quanto inclusi nell'attuale regolamento, non per una questione particolare verso di essi ma per denotare il fatto che sono considerati come "categoria" mentre di quelli da caccia non se ne parla.

Per quanto riguarda il disturbo apportato alla fauna io credo che sia un cane maleducato, slegato e lasciato vagare impunemente, che un cane anche troppo "educato" nel suo compito di cacciatore e cercatore di tracce, siano un problema in un'area destinata alla protezione della biodiversità ed alla fruizione sostenibile. E qui siamo d'accordo e non ci piove.
In entrambi i casi il reale punto della questione non è il cane stesso, ma il conduttore. Sia esso un cittadino sia esso un cacciatore è la sua educazione/maleducazione il fulcro della questione. Ed agire su quella con un divieto su larga scala, secondo me, non solo è controproducente, ma anche poco realizzabile e controllabile. Se gli agenti del CTA sono pochi per vigilare (che, ripeto, è il loro compito istituzionale), figuriamoci quando il controllo dovrà essere ancora più stringente per far rispettare un divieto assoluto...

Il problema del basare il divieto sulla zonizzazione non si risolve se partiamo da un divieto assoluto di ingresso in aree non segnalate sul campo. Diversamente se il divieto fosse di ingresso per le zone integrali e altre zone (che dovranno essere ben segnalate con palinatura), tipo quelle B "di interesse scientifico" ad alcune B "di interesse ecologico" allora la gestione della problematica sarebbe più semplice; partendo da un obbligo di tenere il cane al guinzaglio su tutto il Parco, con divieto d'accesso in queste aree. La cosa mi sembrerebbe molto più democratica, consentendo anche un lavoro più agevole, senza perdita di clientela, ad alcuni esercizi commerciali che si trovano in zone adesso previste a divieto d'accesso o molto vicini ad esse.

Per quanto riguarda la penuria di agenti per far rispettare le norme del Parco non sono d'accordo. E' una questione di priorità, secondo me sbagliate, che sono state date ad essi in questi ultimi anni, quindi di organizzazione del lavoro giornaliero.
Non si controlla né la "gente col cane", né il fungaiolo che va di straforo in SF (e comunque negli ultimi 2 anni sono state fatte, da UTB e CTA un qualcosa come 20-25 denunce delle quali solo una piccola parte contro ignoti), né il boyscout bischero e ignorante che campeggia per giorni dietro il baraccone della Lama, né il locale residente che va a fare il rave party con i suoi amici nei ricoveri in foresta...se non si controllano sistematicamente le strade forestali di accesso in auto, con alcuni sopralluoghi a piedi nella zone ritenute più frequentate, e ciò almeno dal venerdì alla domenica, da aprile a ottobre.
Soprattutto per il monitoraggio della "gente col cane" andare su e giù d'estate nei week end per la strada della Lama, per la strada Corniolo-San Paolo, per la strada sotto Sasso Fratino, intorno a la Verna, all'Eremo di Camaldoli, dalla Calla a Pian Cancelli, lungo il fosso Abetio e lungo la Giogana, non dico che annullerebbe le contravvenzioni al regolamento ma le limiterebbe molto e, considerando pattuglie di 2 agenti, coinvolgerebbe circa 10-12 di essi. E in estate durante i fine settimana mi sembra il "minimo sindacale" avere 10-12 agenti a controllo del Parco. E' solo una questione di priorità e di conseguente organizzazione del lavoro.

Le semplificazioni e la superficialità di un regolamento possono essere discusse ed individuate parlandone come fra noi anche con l'ente stesso. Di fatto ho cercato di interagire fin dalla prima ora con il servizio Pianificazione, sia su questo argomento sia su altri, questi ultimi attraverso l'UTB con il quale ho collaborato fino ad ora. Spero che nel Parco le annotazioni "esterne" siano considerate e dibattute come facciamo qui sul forum...sennò credo che avremo un regolamento di rara bruttezza!

Un saluto a Luciano (...e poi se ne parlerà bene direttamente di tutte 'ste robe!) e a tutti gli altri!
M.

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Re: Parco delle foreste casentinesi off-limits ai cani

Messaggio da plutino » 24 feb 2013, 21:57

E pensare che mi stavo organizzando
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Qui stavamo finendo di legare i cani per fare il giro a Sella Nevea.
Sarebbe bello fare anche il giro dei "Poderi della Provincia" sulle piste forestali, di sicuro non si darebbe fastidio a nessuno (a parte escursionisti non amanti dei cani), visto che sono quasi tutti abbandonati!
ciao enrico


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