Emilia Romgna: regolamentazione mototurismo.

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Duccio
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Re: Emilia Romgna: regolamentazione mototurismo.

Messaggio da Duccio » 21 feb 2013, 12:52

a proposito di moto e fuoristrada:

da: http://www.gazzettinodelchianti.it/arti ... SYJ6qW9R42

Quad e moto: inseguiti dall'elicottero sul San Michele
Operazione della Forestale sui "Monti del Chianti", multati in 38: tutti i dettagli

Una maxi operazione del Comando Regionale della Toscana del Corpo Forestale dello Stato, con il supporto del reparto volo di Roma, ha interessato domenica 17 febbraio le province di Arezzo, Siena e Firenze, dove i locali Comandi Provinciali hanno lanciato un'importante azione a tutela delle aree protette attraverso il controllo della circolazione fuoristrada nei comuni di Cavriglia, Greve in Chianti e Radda in Chianti, dove si estende uno dei siti comunitari più belli e importanti dell’Unione Europea, denominato "Monti del Chianti". Da tempo assalito e profondamente segnato dai veicoli a motore.

L’iniziativa è stata pianificata dal Nucleo operativo speciale di Arezzo e dal Comando Stazione di Montevarchi che, in supporto al Comando Provinciale di Firenze, hanno svolto sin dal mese di dicembre sopralluoghi costanti e discreti finalizzati alla determinazione del flusso "motoristico" e delle rotte seguite dai mezzi. Obiettivo, pianificare un'operazione che fosse efficace ed adeguata alle esigenze richieste dalla situazione.

"I rilievi preparatori dell’operazione - fanno sapere dal Corpo Forestale dello Stato - hanno sin da subito evidenziato le criticità dello stato dei luoghi in cui le tracce dei veicoli a motore sul fondo naturale sono l’immagine più ricorrente in qualsiasi direzione si guardi. Prati strappati, sentieri letteralmente arati, canalette divelte, sottobosco danneggiato e tracciati aperti su pascoli, praterie, bosco e rimboschimenti e tutto ciò in mezzo ad un pollulare di cartelli che invitano al rispetto della natura e alla tutela delle aree protette. Sono stati sentiti residenti, taglialegna, turisti e passanti e tutti hanno evidenziato l’insopportabilità del comportamento tenuto da molti fuoristradisti che a loro avviso oltre a non tenere conto dell’ambiente addottavano condotte pericolose per la sicurezza di loro stessi e per gli altri utenti fruitori del parco".

"Per questo - proseguono - l’area è stata sottoposta a monitoraggio per alcune settimane ed il quadro che ne è emerso è stato raccapricciante. Flotte di enduristi, quaddisti e jeep provenienti dalle direzioni di Firenze, Siena e Arezzo ivi giunti trattavano quell’area come una vera e propria arena, su e giù per i prati, salti, testa coda, sgommate, transiti nelle brughiere nei boschi, nei pascoli, apertura di tracciati anche laddove sembrava impossibile transitare e ciò in barba a ogni norma, regolamento o raccomandazione posta a tutela del patrimonio naturale comune. Questo ha indotto il Nos di Arezzo a pianificare un'operazione ad impatto finalizzata al censimento definitivo dei fruitori indisciplinati e alla repressione del fenomeno per consentire a mamma natura di farsi sentire e farsi rispettare".

Ed è così che trenta agenti del Corpo Forestale dello Stato, sin dall’alba di domenica 17 febbraio si sono dislocati in abiti borghesi lungo i vari sentieri, e con il supporto aero hanno dato il via alla più imponente e massiccia operazione di controllo mai verificatasi in Toscana. Era da poco passato mezzogiorno quando le pattuglie fiorentine del Corpo Forestale dello Stato intercettavano, in prossimità del Monte di San Michele, i primi gruppi di enduristi in transito all’interno del Parco di San Michele. Uno di questi si fermava sottoponendosi ai controlli mentre l’altro, ad un bivio cambiava direzione proseguendo la propria marcia cambiando direzione. Questo provocava l’intervento dell’elicottero del reparto volo di Roma che alzatosi da Lucoloena ingaggiava un vero e proprio inseguimento fra i canaloni che si concludeva a valle del Monte di San Michele in mezzo alla vegetazione dove il gruppo veniva intercettato e fermato dagli stessi elicotteristi che procedevano alla loro identificazione.

Successivamente altre pattuglie a terra prelevavano i soggetti fermati e li scortavano presso il posto di controllo del Monte di San Michele dove venivano proseguiti altri accertamenti. Immediatamente dopo l’elicottero si alzava nuovamente in volo per portarsi in direzione di alcune praterie di Greve in Chianti dove il Comando Stazione di Montevarchi aveva segnalato altro gruppo di enduristi che stavano procedendo in direzione di Lucolena. L’elicottero anche questa volta riusciva ad intercettarli sbarrandogli la strada poco prima che raggiungessero una fitta area boscata. Venivano quindi identificati e anche loro condotti presso il posto di controllo del Monte di San Michele.

Ed ecco il bilancio dell’operazione 38 soggetti, di provenienza fiorentina, senese e aretina di sono visti contestare una sanzione amministrativa di circa 200 euro per violazione della Legge Regionale Toscana che vieta espressamente la circolazione fuoristrada su fondi naturali soprattutto laddove esistono aree sottoposte a particolari forme di tutela per il loro interesse naturalistico.

"Questa operazione - concludono dal Corpo Forestale dello Stato - rappresenta un segnale che l’educazione alla circolazione non è solo un concetto urbano centrico ma va applicato ed esteso a 360 gradi poiché la tutela del territorio è nel primario interesse degli stessi fruitori e siamo sicuri che i bravi enduristi sapranno riconoscere dove fermarsi, fare un passo indietro, cambiare percorso per sceglierne uno alternativo più rispettoso e perché no forse anche più divertente e impegnativo ma pur sempre nel rispetto della natura".
Duccio Berzi, Presidente Canislupus Italia.

"Che siete colti ve lo dite da voi. Avete letto tutti gli stessi libri. Non c'è nessuno che vi chieda qualcosa di diverso". D.L.Milani

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Re: Emilia Romagna: regolamentazione mototurismo.

Messaggio da cero » 21 feb 2013, 14:18

enrico64 ha scritto: Questa nuova legge servirebbe a stabilire che almeno all'interno di parchi, SIC, e altre zone protette, non ci deve essere alcuna possibilità di accedere con mezzi motorizzati, e magari che anche tutta la sentieristica CAI strettamente pedonale fuori dalle zone protette, dovrebbe essere degna della stessa sorte.

No Enrico, ti sintetizzo ed estremizzo la proposta di legge per la regione ER:

Su tutta la rete sentieristica (indiscriminatamente) ci vanno solo quelli a piedi. Tutti gli altri che li disturbano (a loro giudizio) non possono accedervi, biciclette comprese. Speriamo che i muli che vanno alla legna non raglino troppo forte..sia mai che disturbino anche loro!!
Complimentoni... che democratici! E siamo alle solite...vogliono comandare a casa di altri!! :evil:
Ripeto..ho sintetizzato ed estremizzato per rendere l'idea! ;)

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Re: Emilia Romgna: regolamentazione mototurismo.

Messaggio da Stefano P » 21 feb 2013, 15:02

obelix73 ha scritto:Perdonate l'intromissione ma, essendo di parte, vorrei far notare che : una cosa sono il mototurismo, come il motoalpinismo ed il trial, un'altra cosa sono l'enduro o il downhill. C'è una differenza enorme tra le specialità in cui si fa della velocità e della potenza il fulcro e quelle dove invece si tende al rispetto delle zone dove ci si muove ed alla tranquillità di fruizione. E,per esperienza diretta, suggerirei una via tendente al dialogo ed alla suddivisione degli spazi possibili più che uno scontro fatto di dictat facilmente aggirabili. Purtroppo non c'è spazio per tutti, se poi ci si mettono tutti quegli stranieri che approfittano della situazione italiana per scaricare nei nostri boschi la loro cavalleria, lo spazio non è sufficiente....ma creando dei circuiti con regolamentazione ferrea e controlli efficienti, a mio avviso, si risolverebbe una buona parte del problema e, forse, si aumenterebbero gli introiti di quei comuni che ne abbisognano.
Ho potuto ben conoscere la zona del Tagliamento e del Meduna....non credo che le moto siano il problema più devastante....solo i carri armati già devastano e non di poco....
Ciao obelix,
a mio modesto parere nell'alveo di Torre, Tagliamento, Cellina e Meduna non dovrebbero entrare veicoli né militari, né civili.
La biodiversità va tutelata si o no?
Sono già stati apportati abbastanza danni a questi ambienti, a questo punto c'è poco da regolamentare. E' auspicabile invece a una massiccia operazione di riqualificazione ambientale e difesa della biodiversità.
Iniziative di questo genere in regione per fortuna ce ne sono già: http://www.lifefriulifens.it/
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Re: Emilia Romgna: regolamentazione mototurismo.

Messaggio da enrico64 » 21 feb 2013, 15:37

cero ha scritto:
enrico64 ha scritto: Questa nuova legge servirebbe a stabilire che almeno all'interno di parchi, SIC, e altre zone protette, non ci deve essere alcuna possibilità di accedere con mezzi motorizzati, e magari che anche tutta la sentieristica CAI strettamente pedonale fuori dalle zone protette, dovrebbe essere degna della stessa sorte.

No Enrico, ti sintetizzo ed estremizzo la proposta di legge per la regione ER:

Su tutta la rete sentieristica (indiscriminatamente) ci vanno solo quelli a piedi. Tutti gli altri che li disturbano (a loro giudizio) non possono accedervi, biciclette comprese. Speriamo che i muli che vanno alla legna non raglino troppo forte..sia mai che disturbino anche loro!!
Complimentoni... che democratici! E siamo alle solite...vogliono comandare a casa di altri!! :evil:
Ripeto..ho sintetizzato ed estremizzato per rendere l'idea! ;)
Voglio precisare una cosa che non viene mai presa in considerazione: la regolamentazione che deriverebbe dalla nuova legge ha come oggetto la rete escursionistica regionale inserita nel catasto sentieri cioè solo quei percorsi individuati e segnalati con apposita segnaletica standard tipo CAI (bandierina bianco rossa). Questa precisazione non è pellegrina perchè evidenzia che rimarrebbe comunque una parte, la maggior parte (purtroppo o per fortuna a seconda dei punti di vista), di viabilità minore dove esercitare il buon senso senza tema di sanzioni.

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Re: Emilia Romgna: regolamentazione mototurismo.

Messaggio da obelix73 » 21 feb 2013, 16:52

Stefano P ha scritto:
obelix73 ha scritto:Perdonate l'intromissione ma, essendo di parte, vorrei far notare che : una cosa sono il mototurismo, come il motoalpinismo ed il trial, un'altra cosa sono l'enduro o il downhill. C'è una differenza enorme tra le specialità in cui si fa della velocità e della potenza il fulcro e quelle dove invece si tende al rispetto delle zone dove ci si muove ed alla tranquillità di fruizione. E,per esperienza diretta, suggerirei una via tendente al dialogo ed alla suddivisione degli spazi possibili più che uno scontro fatto di dictat facilmente aggirabili. Purtroppo non c'è spazio per tutti, se poi ci si mettono tutti quegli stranieri che approfittano della situazione italiana per scaricare nei nostri boschi la loro cavalleria, lo spazio non è sufficiente....ma creando dei circuiti con regolamentazione ferrea e controlli efficienti, a mio avviso, si risolverebbe una buona parte del problema e, forse, si aumenterebbero gli introiti di quei comuni che ne abbisognano.
Ho potuto ben conoscere la zona del Tagliamento e del Meduna....non credo che le moto siano il problema più devastante....solo i carri armati già devastano e non di poco....
Ciao obelix,
a mio modesto parere nell'alveo di Torre, Tagliamento, Cellina e Meduna non dovrebbero entrare veicoli né militari, né civili.
La biodiversità va tutelata si o no?
Sono già stati apportati abbastanza danni a questi ambienti, a questo punto c'è poco da regolamentare. E' auspicabile invece a una massiccia operazione di riqualificazione ambientale e difesa della biodiversità.
Iniziative di questo genere in regione per fortuna ce ne sono già: http://www.lifefriulifens.it/
Stefano, ad esser sincero, l'ho saputo da te , leggendo i tuoi interessanti post, cosa c'è da quelle parti, mai e poi mai avrei immaginato la realtà. Le volte che ci ho gironzolato con la moto (con grande calma vista ormai l'assenza di fisico necessario per le moto di oggi) ho incontrato carri armati appunto, ruspe e bulldozzer di ogni tipo, terre brulle e poco bosco pieno di....cacciatori !!! Qualche cane ma mai selvatici.
La biodiversità va certamente tutelata, ma con i divieti totali non son capace a ragionare, e non ne vedo il successo, in Italia soprattutto. Quanto dice Duccio è interessante, ma le multe emesse quel giorno ( mi par di capire 7600 euro in totale) pagano un tale spiegamento di forze? Un elicottero addirittura, con quel che costa muoverlo! sarà possibile farlo spesso? non credo. Non potrebbe esser più sicuro,utile e piacevole destinare delle aree al fuoristrada (selezionate secondo la disciplina) ? autogestite, con obbligo di manutenzione e sistemi di sicurezza?
Un endurista su di un sentiero anche pedonale è pericoloso anche senza volerlo, così come lo sono quelli che fanno downhill ( e forse anche di più perchè non si sentono e le velocità son vicine), per tutti; un mototurista o un trialista è pericoloso solo se è scemo...
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Re: Emilia Romgna: regolamentazione mototurismo.

Messaggio da enrico64 » 21 feb 2013, 19:33

obelix73 ha scritto:..... E,per esperienza diretta, suggerirei una via tendente al dialogo ed alla suddivisione degli spazi possibili più che uno scontro fatto di dictat facilmente aggirabili. Purtroppo non c'è spazio per tutti, se poi ci si mettono tutti quegli stranieri che approfittano della situazione italiana per scaricare nei nostri boschi la loro cavalleria, lo spazio non è sufficiente....ma creando dei circuiti con regolamentazione ferrea e controlli efficienti, a mio avviso, si risolverebbe una buona parte del problema e, forse, si aumenterebbero gli introiti di quei comuni che ne abbisognano.
Ho potuto ben conoscere la zona del Tagliamento e del Meduna....non credo che le moto siano il problema più devastante....solo i carri armati già devastano e non di poco....
Per mia esperienza, che gli ambiental-naturalisti siano o meno disposti al dialogo conta poco, perchè sono 4 in croce; gli altri portatori di una sottocultura che a loro pare sacrosanta si danno una contata, vedono che sono in tanti, e vanno avanti gonfi d'arroganza sparandole veramente grosse. Che poi dalle vostre parti dobbiate ancora convivere con le esercitazioni militari è un altro triste argomento, che alla fine porta ad adottare un'impostazione sbagliata, ossia che se già ci girano i carrarmati cambia poco se ci giriamo anche noi con le moto, i quad e i 4x4. L'impostazione giusta è quella di Stefano, senza dubbio.

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Re: Emilia Romgna: regolamentazione mototurismo.

Messaggio da enrico64 » 21 feb 2013, 20:18

Obelix ha scritto:

"La biodiversità va certamente tutelata, ma con i divieti totali non son capace a ragionare, e non ne vedo il successo, in Italia soprattutto. Quanto dice Duccio è interessante, ma le multe emesse quel giorno ( mi par di capire 7600 euro in totale) pagano un tale spiegamento di forze? Un elicottero addirittura, con quel che costa muoverlo! sarà possibile farlo spesso? non credo. Non potrebbe esser più sicuro,utile e piacevole destinare delle aree al fuoristrada (selezionate secondo la disciplina) ? autogestite, con obbligo di manutenzione e sistemi di sicurezza?"

Ribadisco che non si tratterebbe di divieti totali, ma solo riguardanti la sentieristica Cai. Per quanto riguarda l'operazione della Forestale in Toscana, può essere discutibile la strategia adottata, e penso anche che effettivamente 200€ sia una sanzione un pò scontata, una sorta di sconto comitiva, ma di sicuro si è voluto dare un messaggio forte e chiaro, sperando che non sia vano, e anche sembra che la legge in Toscana sia più avanti.
I tracciati consentiti ai fuoristrada secondo me dovrebbero essere solo le strade comunali e interpoderali, con l'accordo ovviamente dei residenti, e concordandone manutenzione e apposizione della segnaletica; ovviamente tale concessione non comporta l'acquisizione di alcun diritto, e anche tutti gli altri aventi diritto di transito in precedenza lo mantengono, ivi compresi i pedoni.

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Re: Emilia Romgna: regolamentazione mototurismo.

Messaggio da obelix73 » 21 feb 2013, 21:29

io non ragiono con il giusto o lo sbagliato, è ormai un'illusione , a mio avviso. Penso solo che la convivenza,forzata o meno, diventi più sopportabile se si riesce ad ascoltare le ragioni di tutti ( tanti o pochi che siano). Il transito sulle strade aperte a tutti lo concederei solo ai mototuristi o motoalpinisti, per enduro e downhill crerei dei circuiti veri e propri con ingressi e costi, forse così facendo qualche motivo di scontento si placherebbe.
Il messaggio forte e chiaro la Toscana lo diede lo scorso anno bloccando una gara autorizzata , con uno spiegamento di forze ancora superiore e sequestrando le moto non in regola con il codice....ma se oggi succede quanto riportato da Duccio.....beh mi sa che il segnale, anche se forte, non è servito...
Sui sentieri del Cai, personalmente, lascerei transitare solo i pedoni, credo ci possa esser una soddisfazione da entrambe le parti a potersi dedicare alla propria passione senza dover litigare o rischiare, poi cmq si sa che la mamma dei cretini è sempre in cinta...però provare...mah...
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Re: Emilia Romgna: regolamentazione mototurismo.

Messaggio da cero » 21 feb 2013, 22:03

enrico64 ha scritto: Voglio precisare una cosa che non viene mai presa in considerazione: la regolamentazione che deriverebbe dalla nuova legge ha come oggetto la rete escursionistica regionale inserita nel catasto sentieri cioè solo quei percorsi individuati e segnalati con apposita segnaletica standard tipo CAI (bandierina bianco rossa). Questa precisazione non è pellegrina perchè evidenzia che rimarrebbe comunque una parte, la maggior parte (purtroppo o per fortuna a seconda dei punti di vista), di viabilità minore dove esercitare il buon senso senza tema di sanzioni.
Io ciò che dici l'avevo preso in considerazione, ci mancherebbe, perché mi sono letto la proposta di legge appena è stata presentata. Quindi non cambia di una virgola ciò che ho scritto:
Ognuno faccia il padrone a casa propria, non a casa degli altri.

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Re: Emilia Romgna: regolamentazione mototurismo.

Messaggio da enrico64 » 22 feb 2013, 08:34

Obelix, io ragiono sulla base dei fatti, di ciò che vedo; se si fa come dici tu alla fine i posti non raggiungibili con mezzi motorizzati attraverso sentieri rimangono veramente pochi: le creste rocciose e le zone presidiate da guardiaparco, in quanto sai bene che un trialista abile è in grado di percorrere sentieri anche impervi, e in quel caso reca disturbo eccome; tra l'altro ci sono già in giro trialisti e motoalpinisti che vagano per i boschi in esplorazione, senza seguire i sentieri, mi è capitato di vederli in lontananza proprio nella zona di Berceto, rinomata per i funghi porcini: potrebbero sorgere dei conflitti.
Poi quello che vedo è che il sentiero, per definizione pedonale, viene frequentato dal trialista; allora il regolarista dice se ci va lui, ci vado anch'io, mi sembra giusto; successivamente quello che chissà perchè s'è comprato un quad ci carica sopra la motosega e senza proferir parola inizia ad allargare il sentiero sostenendo poi che lui è quello che tiene i sentieri aperti, e che se non c'era lui il sentiero spariva; poi arriva quello col mezzo 4x4 cacciatore, fungaiolo, membro della protezione civile o altro che sia e a quel punto al povero pedone che si sarebbe accontentato di farsi una passeggiata nella tranquillità non rimane che farsi da parte o starsene a casa, perchè a quel punto lo spettacolo è deprimente; figuriamoci poi la fauna e la flora.....
A questo punto concorderei anch'io con Cero che è bene che ognuno faccia il padrone a casa sua, ripristinando le prescrizioni forestali, ma c'è un ma: spesso anche agricoltori, allevatori e boscaioli, sono tutt'altro che ineccepibili nella gestione della loro viabilità rurale, e quelli tra di loro che non hanno potuto fare a meno di procurarsi mezzi eccessivamente potenti per svolgere le loro attività, finiscono per fare (e farsi) i danni peggiori, assimilabili a quelli prodotti dai carri armati, e sono comunque danni che alla fine gravano sulla collettività, sia perchè la categoria usufruisce di finanziamenti, sia perchè in caso di alluvioni il dissesto idrogeologico penalizza tutti; alla fine insomma in Italia non si può ragionare, se non attraverso l'imposizione di divieti, ed è bene che ognuno si prepari a rinunciare a qualche privilegio o pretesa, prima che tutti si debba rinunciare a tutto.


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