Emilia Romgna: regolamentazione mototurismo.

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enrico64
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Emilia Romgna: regolamentazione mototurismo.

Messaggio da enrico64 » 18 feb 2013, 11:55

Metto questo resoconto, tratto dalla pagina facebook "Associazione Gemini" (scuola di mountain bike) della discussione sulla legge che dovrebbe regolare il mototurismo e preservare la sentieristica pedonale dell' Emilia Romagna, e chiedo se in Toscana o altrove, c'è qualcosa di simile:

Il 4 Febbraio 2013 la proposta di legge sulla Sentieristica Regionale è stata esposta in un'udienza conoscitiva alla V Commissione della Regione Emilia-Romagna.
Questa è la sintesi del dibattito:

TURISMO. RETE ESCURSIONISTA REGIONALE, UDIENZA CONOSCITIVA SU PROGETTO DI LEGGE MAGGIORANZA. ENTI LOCALI: "DIVIETI DI ACCESSO? NON IMPOVERIRE IL TERRITORIO"
Da una parte la soddisfazione per “l’occasione di normare definitivamente il traffico fuoristrada”, dall’altra però la consapevolezza che “se l’obiettivo è portare risorse al territorio non si può escludere nessuno, perché all’Appennino ormai rimane solo il turismo”. Il progetto di legge di maggioranza su “Rete escursionistiche dell’Emilia-Romagna e valorizzazione delle attività escursionistiche”, che come spiega il relatore Roberto Piva (Pd) nasce con il duplice intento di “valorizzare la rete escursionistica e metterne a frutto il patrimonio attraverso l’incremento del turismo”, per i rappresentanti degli enti locali intervenuti oggi all’udienza conoscitiva della commissione Turismo, cultura, scuola, formazione, lavoro, sport dell’Assemblea legislativa, presieduta da Giuseppe Pagani, è da rivedere nella parte che vieta l’accesso ai sentieri ai mezzi a motore o a chi pratica attività pericolose per i pedoni, come il downhill, perché “all’Appennino serve il coinvolgimento di quante più persone possibili per valorizzarsi”.
Secondo l’assessore del Comune di Bedonia, Lodovico Molinari, “bisogna evitare di guardare la montagna con gli occhi della città. Per noi vietare non è mai una soluzione, dobbiamo coinvolgere gli escursionisti di ogni genere”. Per il sindaco di Bardi, Giuseppe Conti, “la contrarietà al progetto di legge è condivisa sul territorio, perché gli escursionisti a motore sono una parte importante della comunità dell’Appennino”. E mentre il primo cittadino di Neviano degli Arduini, Alessandro Garbasi, sottolinea come “il problema non sia la conflittualità, da risolvere con il divieto per una parte, ma la mancanza di regolamentazione”, il presidente dell’Unione dei Comuni delle valli Dolo, Dragone e Secchia, Fabio Braglia, imputa al progetto di legge di “svalutare e impoverire il territorio, perché all’Appennino rimane solo il turismo, in particolare quello sportivo, altrimenti rischia di diventare un grande parco naturale senza presenza umana". A tal proposito, il consigliere comunale di Varsi, Giuseppe Zanetti, ricorda come “le amministrazioni locali sono disposte a fare da mediatrici di una conflittualità a volte inevitabile, pur di non escludere nessuno”. Il sindaco di Brisighella, David Missiroli, lamenta il fatto che “questa legge esaspera le differenze, all’Appennino servono regole e non divieti per unire le forze”. Il presidente della Comunità montana dell’Appennino piacentino, Massimo Capitelli, evidenzia come “il moto-turismo e la caccia sono la prima voce nelle presenza turistiche destagionalizzate, ed è quindi necessario regolamentarle, ignorare queste realtà fa tutto tranne che un buon servizio alle comunità locali”.
Gli interventi delle associazioni o degli altri portatori di interesse si sono divisi secondo due linee di indirizzo: da una parte chi, come Martino Filippi del Centro alpino italiano, rivendica che “i mezzi a motore sono vietati lungo i sentieri escursionistici da almeno 10 anni, questa norma non fa altro che confermare l’esistente”, e chiede quindi “una rapida approvazione” della legge, o come Giuliano Cervi, della Federazione Pro Natura, parla di “300 milioni di euro di danni provocati dai mezzi a motore al sistema dei sentieri emiliano-romagnoli”, dall’altra chi, come Luigi Battoglia, della Federazione motociclistica italiana, evoca “le gravi ricadute sull’economia della montagna della decisione di far sparire decine e decine di realtà turistico-sportive”. Inoltre, “chi sceglie mezzi a motore per esplorare la natura è altrettanto rispettoso di chi va a piedi e spesso si occupa da volontario della manutenzione dei percorsi”, senza considerare che “non si è ancora mai registrato un solo caso di incidente”.
Gli unici intervenuti a concentrarsi su un tema diverso sono stati i rappresentanti degli agricoltori (Alessandro Ghetti di Coldiretti Emilia-Romagna e Sergio Fiocchi di Confagricoltura Emilia-Romagna), che sollevano il problema delle nuove norme sul passaggio di sentieri in terreni privati (“non si può tornare indietro di secoli alla servitù di passaggio”). L’assessore ai Parchi della Provincia di Ravenna, Francesco Rivola, sottolinea poi come “bisognerebbe ripensare al ruolo delle Province nel progetto di legge, sarebbe meglio ragionare per macroaree”.
A chiudere l’udienza conoscitiva è l’assessore regionale al Turismo, Maurizio Melucci: “La salvaguardia dell’ambiente per noi è il punto chiave, ma va coniugata con la domanda dei territori. Bisogna però avere chiaro che per noi il turismo è prima di tutto il pernottamento, e solo in secondo luogo la gita fuori porta di una giornata”.

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Re: Emilia Romgna: regolamentazione mototurismo.

Messaggio da cero » 18 feb 2013, 21:44

Da quello che mi risulta quest'ultima genialata al momento è esclusiva dell'Emilia Romagna, si dovrebbe trattare di una proposta di legge. Per fortuna in Italia abbiamo ancora una Costituzione, per quanto maltrattata.. :roll:

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Re: Emilia Romgna: regolamentazione mototurismo.

Messaggio da Duccio » 18 feb 2013, 22:40

In toscana ci sono due leggi:
rete escursionistica toscana: http://raccoltanormativa.consiglio.regi ... -00017.pdf
traffico fuoristrada: http://raccoltanormativa.consiglio.regi ... 4-06-27;48

entrambe purtroppo poco rispettate
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"Che siete colti ve lo dite da voi. Avete letto tutti gli stessi libri. Non c'è nessuno che vi chieda qualcosa di diverso". D.L.Milani

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Re: Emilia Romgna: regolamentazione mototurismo.

Messaggio da enrico64 » 19 feb 2013, 07:45

Grazie Duccio; anche se non è rispettata voi almeno ce l'avete già dal 1998.

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Re: Emilia Romgna: regolamentazione mototurismo.

Messaggio da cero » 19 feb 2013, 08:26

Non si tratta della stessa cosa, la legge regionale ovviamente esiste già in Emilia Romagna.

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Re: Emilia Romgna: regolamentazione mototurismo.

Messaggio da enrico64 » 19 feb 2013, 10:39

cero ha scritto:Non si tratta della stessa cosa, la legge regionale ovviamente esiste già in Emilia Romagna.
Cero per piacere puoi indicarmi i riferimenti della legge a cui ti riferisci. Non ne ero a conoscenza. Grazie.

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Re: Emilia Romgna: regolamentazione mototurismo.

Messaggio da cero » 20 feb 2013, 00:33

http://api.ning.com/files/yjtxElqgdLdzp ... omagna.pdf

Questo è quello che ho trovato al volo in rete, appena ho tempo cerco il pdf della legge regionale completa che ho sul pc, da qualche parte. ;)

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Re: Emilia Romagna: regolamentazione mototurismo.

Messaggio da enrico64 » 21 feb 2013, 06:16

Ah certo, le Prescrizioni di Massima a di Polizia Forestale originariamente sono un regolamento nazionale che ogni regione ha fatto proprio, adeguandolo alle proprie esigenze; per renderlo operativo però bisogna mettere l'apposita segnaletica, e a quel punto, da sole sarebbero sufficienti a tenere il mototurismo sulla viabilità pubblica. Però se leggi quest'articoletto della nostra gazzetta, vedi che c'è uno spiraglio per le manifestazioni sportive, che dalle nostre parti viene sfruttato spesso:

http://www.gazzettadiparma.it/primapagi ... stali.html

Questa nuova legge servirebbe a stabilire che almeno all'interno di parchi, SIC, e altre zone protette, non ci deve essere alcuna possibilità di accedere con mezzi motorizzati, e magari che anche tutta la sentieristica CAI strettamente pedonale fuori dalle zone protette, dovrebbe essere degna della stessa sorte.
Altrimenti mototurismo e manifestazioni sportive motorizzate dilagano e degradano come a Berceto, dove già siamo fuori dai sentieri:

http://www.offroadweb.it/WTI_warn_troph ... index.html

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Re: Emilia Romgna: regolamentazione mototurismo.

Messaggio da Stefano P » 21 feb 2013, 09:47

Qui in Friuli gli alvei e gli argini dei fiumi Torre e Tagliamento, così come i Magredi, vengono regolarmente percorsi da motociclisti, fuoristrada e mezzi militari fra cui carri armati (esercitazioni) e vengono pure usati come discariche abusive.
Vale la pena di ricordare che il fiume Tagliamento è considerato un ecosistema unico in Europa, poiché è l'unico fiume alpino la cui morfologia a canali intrecciati è rimasta pressoché inalterata.
I Magredi sono stati riconosciuti come siti di importanza comunitaria dalla UE, ma nonostante questo ospitano gare di fuoristrada, fra cui una parecchio famosa (http://www.italianbaja.com/), che scandalosamente viene organizzata all'interno del SIC.
Fra l'altro sia il Torre che il Tagliamento (e prob.te anche i Magredi) sono interessati dalla presenza di sciacallo dorato e gatto selvatico, specie particolarmente protette.

Ciao, S.
Stefano, Consigliere Canislupus Italia.

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Re: Emilia Romgna: regolamentazione mototurismo.

Messaggio da obelix73 » 21 feb 2013, 12:25

Perdonate l'intromissione ma, essendo di parte, vorrei far notare che : una cosa sono il mototurismo, come il motoalpinismo ed il trial, un'altra cosa sono l'enduro o il downhill. C'è una differenza enorme tra le specialità in cui si fa della velocità e della potenza il fulcro e quelle dove invece si tende al rispetto delle zone dove ci si muove ed alla tranquillità di fruizione. E,per esperienza diretta, suggerirei una via tendente al dialogo ed alla suddivisione degli spazi possibili più che uno scontro fatto di dictat facilmente aggirabili. Purtroppo non c'è spazio per tutti, se poi ci si mettono tutti quegli stranieri che approfittano della situazione italiana per scaricare nei nostri boschi la loro cavalleria, lo spazio non è sufficiente....ma creando dei circuiti con regolamentazione ferrea e controlli efficienti, a mio avviso, si risolverebbe una buona parte del problema e, forse, si aumenterebbero gli introiti di quei comuni che ne abbisognano.
Ho potuto ben conoscere la zona del Tagliamento e del Meduna....non credo che le moto siano il problema più devastante....solo i carri armati già devastano e non di poco....
Se no ghe fosse el ponte , el mondo saria un'isoea


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