Probabile avvistamento.
- franco
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Re: Probabile avvistamento.
Si ma siamo sicuri che si tratti sempre dello stesso lupo? Poi non so se un lupo che si fa vedere più del solito possa definirsi confidente. Secondo me confidente è un animale che mostra chiaramente di non temere l'uomo, di avvicinarsi alle case per mangiare e spostarsi anche in presenza delle persone etc. Bisogna invero definire cosa è un lupo confidente.
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Re: Probabile avvistamento.
A questo punto dico lupo anch'io
Vai fuori di qui! Le firme nei forum vanno bene per coloro che non hanno detto abbastanza in vita.
- lorenzo lazzeri
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Re: Probabile avvistamento.
Franco ne saprai sicuramente molto più di me, però non condivido quanto dici, il lupo è conosciuto per esser elusivo nei confronti dell'uomo, qualcuno lo definisce un fantasma, perciò un lupo che si mostra più volte anche abbastanza da vicino secondo me ha un comportamento che non corrisponde a quello sempre studiato, che tu lo definisca lupo confidente o meno ha il giusto valore, e oltretutto se così stanno le cose rischia pure di fare una finaccia.franco ha scritto:Si ma siamo sicuri che si tratti sempre dello stesso lupo? Poi non so se un lupo che si fa vedere più del solito possa definirsi confidente. Secondo me confidente è un animale che mostra chiaramente di non temere l'uomo, di avvicinarsi alle case per mangiare e spostarsi anche in presenza delle persone etc. Bisogna invero definire cosa è un lupo confidente.
- pigrofalco
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Re: Probabile avvistamento.
No infatti non ne siamo sicuri. Preciso che il suggerimento della ricerca con chiave "lupo confidente" non significa che quello/i siano necessariamente lupi confidenti, di cui in effetti andrebbe prima o poi abbozzata una definizione un pò più specifica. Nondimeno sotto quella categoria esistono nel forum una serie di thread nei quali si parla di lupi che mostrano atteggiamenti finora considerati 'anomali' e desueti, tra i quali a mio avviso va annoverato quello del farsi avvistare ripetutamente anche distanze relativamente brevi. Se anche infine il lupo fotografato non fosse lo stesso di cui lia riporta avvistamenti plurimi, quest'ultimo sarebbe comunque inquadrabile tra i lupi con comportamento 'anomalo'.franco ha scritto:Si ma siamo sicuri che si tratti sempre dello stesso lupo?
Alessio Pieragnoli, Consigliere Canislupus Italia.
"Percorse convinto le strade dell'equilibrio e ogni volta che si trovò di fronte al bivio che indicava l'onestà tirò dritto, pensando ad uno scherzo."
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- franco
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Re: Probabile avvistamento.
Lorenzo: No, io qui nel gruppo sono quello meno esperto di lupo quindi non ti preoccupare posso anche dire cose inesatte
Secondo me è importante capire se si tratti di un esemplare o un gruppo di animali con comportamento meno elusivo perchè come abbiamo discusso spesso bisogna discriminare un comportamento individuale da un atteggiamento sempre più frequente di una metapopolazione che può essere collegato non ad una anomalia ma ad una naturale evoluzione comportamentale.
Secondo me è importante capire se si tratti di un esemplare o un gruppo di animali con comportamento meno elusivo perchè come abbiamo discusso spesso bisogna discriminare un comportamento individuale da un atteggiamento sempre più frequente di una metapopolazione che può essere collegato non ad una anomalia ma ad una naturale evoluzione comportamentale.
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- Michele82
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Re: Probabile avvistamento.
Non so se questo articolo può essere d'aiuto.
Esiste una collaborazione tra Parco del Gargano e Università di Bari per studiare i lupi del Gargano
http://www.parcogargano.it/servizi/noti ... spx?ID=895
Esiste una collaborazione tra Parco del Gargano e Università di Bari per studiare i lupi del Gargano
http://www.parcogargano.it/servizi/noti ... spx?ID=895
Creare un circuito virtuoso che riesca a far convivere positivamente e pacificamente il sistema faunistico-ambientale con quello umano-produttivo. Questa la seconda tappa del percorso collaborativo tra Parco Nazionale del Gargano ed Università di Bari, che, dopo il posizionamento della tecnologica boa meteomarina alle Isole Tremiti, si sono confrontanti su una tematica assai attuale: la presenza della fauna selvatica nell’Area Protetta e la sua integrazione con l’attività umana. La discussione è stata sviscerata nel corso di un incontro tra il Presidente dell’Ente Parco, Avv. Stefano Pecorella, e la sua tecnostruttura con il Prof. Giuseppe Corriero (Ordinario di Zoologia presso l’Università di Bari) ed il suo gruppo di lavoro composto da Dott. Rocco Sorino, Dott. Lorenzo Gaudiano e Dott.ssa Serena Scorrano che dal 2009 ad oggi sta portando avanti un’interessante e valente attività di ricerca faunistica nell’Area Protetta, dalla quale già emergono dati che confermano l’aumento dei numeri della presenza di animali quali volpe, lupo, faina, gatto selvatico, capriolo, cinghiale, puzzola, tasso e cani randagi. “Il Gargano è il paradiso naturalistico di Puglia – ha esordito il Prof. Corriero -. Per noi è un onore studiare e lavorare in questo territorio e per questo territorio. Era da tempo che auspicavamo il colmarsi di questo gap di comunicazione e di collaborazione con un’autorevole Ente come il Parco, interlocutore cruciale per definire le politiche e le dinamiche d’intervento in fatto di conservazione e promozione del patrimonio faunistico presente. Dai nostri dati, ottenuti attraverso un attendibilissimo studio portato avanti con delle poco invasive fototrappole, è riscontrabile un aumento del numero dei capi animali, sintomo di un miglioramento della qualità dell’ecosistema”. Il Prof. Corriero con il suo staff di lavoro ha confermato la presenza stabile di lupi, localizzata sopratutto in zona Foresta Umbra. “Il crescente numero di lupi, che dalle cronache apprendiamo sia un gravoso problema per il settore zootecnico garganico, potrebbe essere direttamente proporzionale alla proliferazione indiscriminata del cinghiale e, non di secondo piano, è il vagabondare e la riproduzione dei cani randagi – sostiene il docente -. C’è il diffondersi di troppe specie selvatiche che molto spesso si ‘incrociano’ tra loro. I danni da fauna selvatica si possono prevenire ed estirpare anche con semplici accorgimenti, in primis quello di non lasciare il bestiame allo stato brado e senza controllo. Ovviamente ci sono anche altri interventi da strutturare come ad esempio l’installazione di recinti elettrici per gli allevanti. Invece, dal punto di vista naturalistico-scientifico, questa verietà di specie a rischio estinzione rappresenta un evento straordinario che il territorio, sotto la guida dell’Ente Parco, deve utilizzare per la sua valorizzazione e per le azioni di conservazione di un habitat unico nel suo genere”. Dopo questa precisa e puntuale disamina scientifica, il Presidente del Parco ha messo sul tavolo la massima disponibilità nel procedere in un percorso di reciproca collaborazione che aiuti il territorio a porre argine al problema dei danni causati da fauna selvatica e, allo stesso tempo, avviare un’azione di divulgazione e sensibilizzazione indirizzato al mondo scolatico e agi eco-turisti. “L’obiettivo è ambizioso ma raggiungibile, poichè il punto di contatto tra questi due mondi, al momento lontani tra loro, è una mirata azione di gestione del problema (tenere sotto controllo il numero dei capi della fauna selvatica) con la soddisfazione degli interessi di chi produce reddito (gli allevatori)– ha dichiarato Pecorella-. Per sfatare le leggende metropolitane figlie di cattiva informazione, avvieremo una campagna di educazione ambientale e di sensibilizzazione che veicoli le veritiere e corrette notizie. Dal canto nostro, per accelerare sul piano della risoluzione del problema, incroceremo i dati di questa ricerca scientifica con le denunce di danni da dauna selvatica pervenute all’Ente Parco per capire precisamente come e dove intervenire. Il mondo economico della zootecnia non va penalizzato e lasciato solo al cospetto di questi fenomeni e, da anni, abbiamo sempre previsto ed incrementato capitoli ad hoc del nostro bilancio (risarcimenti da danni da fauna e fondi pr l’acquisto di mucche podoliche, tori e capre garganiche)”. Il Parco e lo staff del Prof. Corriero hanno difatti aperto un tavolo di lavori che si aggiornerà constantemente. Già fissati i primi aspetti operativi. L’Ente aiuterà (attraverso il sovvenzionamento per l’acquisto di macchine fotografiche specifiche e l’implementazione con risorse umane del territorio) il prosieguo dell’attività scientifica, contribuendo alla sua intensificazione sia in fatto di contenuti che di raggio d’azione. Altresì, si collaborerà al coinvolgimento delle scuole e dei principali attori del territorio in azioni di comunicazione, informazione e markting, perchè, come ha rimarcato il Presidente Pecorella “Non c’è tutela senza valorizzazione e viceversa”.
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Re: Probabile avvistamento.
Stefano, stai bruciando le tappe!!! Davvero i miei complimenti, è un onore averti tra noi , anche per la tua capacità di "espansione" che abbraccia oramai l'intero stivale!Michele82 ha scritto:...La discussione è stata sviscerata nel corso di un incontro tra il Presidente dell’Ente Parco, Avv.Stefano Pecorella,...
- fiore955
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Re: Probabile avvistamento.
Elezione a nuova specieMichele82 ha scritto:...sta portando avanti un’interessante e valente attività di ricerca faunistica nell’Area Protetta, dalla quale già emergono dati che confermano l’aumento dei numeri della presenza di animali quali volpe, lupo, faina, gatto selvatico, capriolo, cinghiale, puzzola, tasso e cani randagi...
- Davide81
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Re: Probabile avvistamento.
Penso proprio che si!!!
“Non sopporto la presunzione umana, la facoltà che l’ uomo in quanto tale si concede, decidendo le sorti di qualsiasi altra specie vivente”
- Crono
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Re: Probabile avvistamento.
Che onore presidente!