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protocollo operativo

Inviato: 15 feb 2011, 14:06
da hycanus
Stavo pensando a come operare quando inizieremo il lavoro per il progetto. Non sarebbe male fare, come già ne avevamo parlato, dei monitoraggi intensivi settoriali e da ripetere ciclicamente nel corso dell' anno previsto per il progetto di studio. Mi spiego...una volta acquisite tutte le cartine topografiche ben dettagliate, dislocare per un periodo di due o tre settimane, tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione in una zona definita e delimitata. Ad es. la riserva Acq/Cant. Posizionamo tutti gli strumenti, quindi i dieci che ci ha dato Duccio più i tre o quattro nostri, nei punti che decideremo di utilizzare all' interno della riserva stessa. Dopo il periodo previsto li togliamo tutti. Durante la (o le) settimana successiva facciamo l' analisi del risultato del foto/videotrappolaggio e il fine sett. dopo gli riposizionamo tutti in altra zona, ad esempio la calvana da poggio castiglioni fino alla cima della retaia. Poi magari facciamo tutta la zona della fattoria di javello, il crinale sovrastante e tutto il mezzo costa fino a schignano, sempre con tutti gli strumenti e così via a ruotare, in modo da poter monitorare tutte le zone scelte almeno un paio di volte nel corso dell' anno. Le probabilità di avere riscontri positivi sarebbero maggiori.
Volendo si potrebbero monitorare due zone in contemporanea, sfalzando i recuperi delle ft di una settimana...ma occorrerebbero il doppio delle ft :shock:
E' fattibile o troppo impegnativo/dispersivo?

Re: protocollo operativo

Inviato: 15 feb 2011, 16:48
da pigrofalco
Come dicemmo da Duccio, il rischio così facendo è di non beccare nulla nella zona monitorata, ora però se si contrae il periodo e si porta come dici tu magari a 2 settimane allora sec me si potrebbe fare, quindi mettere una decina di vt/ft nella zona interessata, studiando bene sulla carta i possibili percorsi e vedere che rimane nella rete, poi cambiare zona.

Re: protocollo operativo

Inviato: 15 feb 2011, 20:41
da hycanus
mm, l' entusiasmo è tanto e magari non mi rendo conto che questo tipo di approccio potrebbe essere molto difficoltoso. Un conto è programmare il posizionamento di dieci o più strumenti, e un conto è metterlo in atto. Vada per la riserva che più o meno conosciamo, ma per altre zone potrebbe essere un' azione molto dispendiosa e difficoltosa. Probabilmente questo non è il giusto modo di operare.

Re: protocollo operativo

Inviato: 16 feb 2011, 09:54
da pigrofalco
Ma no, secondo me per le altre zone abbiamo solo il dovere e l'opportunità di mettersi prima davanti alla cartografia e poi di scegliere percorsi da fare per arrivare a conoscerle in modo almeno adeguato alla bisogna, inizierei quindi a programmare qualche passeggiatina in modo mirato e propedeutico....

Re: protocollo operativo

Inviato: 27 feb 2011, 12:12
da hycanus
Stavo pensando che, indipendentemente dal fatto che il progetto vada in porto o meno, metterei a disposizione il mio contenitore di sicurezza per un posizionamento stabile, fisso e duraturo con la mia scout o con una di quelle a illuminazione IR. Le macchine potrebbero essere anche alternate e alimentate da una batteria esterna. Il posizionamento ideale sarebbe su uno dei punti di marcatura conosciuti, quindi o sul crinale dove è stata fino a ieri, o al passo degli acandoli o a quello degli acquiputoli. Devo soltanto ricontrollare il filo di collegamento fra la batteria esterna e la macchinetta. Probabilmente c' è un buco di contatto su uno dei due plastichini che si innestano sulla batteria esterna.

Re: protocollo operativo

Inviato: 28 mar 2013, 22:27
da hycanus
Vi comunico che come associazione abbiamo ottenuto di essere referenti per la provincia di Prato in caso di ritrovamento di carcasse di fauna selvatica, lupo compreso.
Il tutto è nato da una richiesta che feci personalmente a Petri tempo fa. Stamani mi ha inviato una mail con cui mi ha comunicato che il comandante della polizia provinciale Dr. Pellegrini, ha chiesto i contatti di un referente in zona, mettendo a conoscenza della cosa anche il responsabile del settore caccia/pesca, Nevio Sani e tutti gli agenti della polizia Provinciale di Prato.
Ho lasciato il mio contatto e quello della Claudia. Non è molto ma è comunque un piccolo passo per quanto riguarda la collaborazione con le istituzioni in materia di fauna selvatica.