Trappole per pelo
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Federico
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Trappole per pelo
Estratto di una pubblicazione sull'utilizzo del pelo nel monitoraggio dei grandi carnivori.
Interessanti gli hair tubes, non ne avevo mai sentito parlare
Trappole per pelo di lince
Il metodo di raccolta del pelo per la lince sfrutta il comportamento di marcatura facciale proprio
della specie. Ideato da John Weaver (Weaver, 1997; Turbak, 1998) e applicato in campo sulla
lince canadese (Weaver, 1997; McDaniel et al., 2000), sul bobcat (Weaver, 1997) sull’ocelot
(Weaver et al., 2003) e sulla lince eurasiatica (Schmidt & Kowalczyk, 2006), il metodo è basato
sull’uso di una sostanza che attragga e stimoli la marcatura facciale del felino abbinata ad una
spazzola per trattenerne il pelo. Come sostanze attrattive e stimolanti sono state usati una
frazione di un analogo strutturale di feromoni facciali di gatto (Feliway®) e un estratto in
soluzione acquosa di erba gatta, Nepeta cataria L. (Gimpet® attrattivo al catnip). Le sostanze
attrattive vengono spruzzate su un quadrato di moquette di 10 x 10 cm2 e come supporto per la
raccolta del pelo sono state utilizzate due tipologie di spazzola. Nel primo tipo (Weaver, 1997),
alcuni chiodi vengono infissi in una tavoletta di legno di 10x10 cm2, con la punta sporgente. Sul
chiodo viene avvolto del filo di ferro, a formare una pinza nella quale il pelo rimane impigliato
quando l’animale vi si strofina. La moquette impregnata è attaccata al legno. In alternativa alle
tavolette chiodate sono stati utilizzati anche dei pezzi di Velcro® lunghi una ventina di cm e alti
5 cm, sempre abbinati alla moquette imbibita.
La quantità di attrattivo utilizzato è di 1-1,5 ml (20-30 spruzzate) sia per l’erba gatta che per il
Feliway®, le esche vengono controllate e rinnovate ogni 15-20 giorni. Il metodo è stato
applicato dal 2003 al 2004 (tabella 2).
Paletti con urina di lince o attrattivi commerciali per lince
Il metodo è stato applicato principalmente per valutare il comportamento territoriale del felino.
Sono stati utilizzati dei rami, posizionati in campo piantandoli nel terreno a formare dei transetti
di circa 500 m. I rami erano precedentemente urinati da parte di linci in cattività (Zoo Punta
Verde, Lignano Sabbiadoro), con distinzione per sesso. In alternativa all’urina è stata utilizzata
un’esca attrattiva commerciale (Lynx rub®, Canada) specifica per lince (lince rossa e lince
canadese). Nel caso di marcatura facciale, il pelo viene raccolto direttamente dalla superficie
del ramo. Il metodo è stato applicato nel solo 2006, nella Alpi e Prealpi Carniche e Giulie
(tabella 2).
Hair tubes.
Per campionare pelo da specie di carnivori di piccola taglia, in particolare dal gatto selvatico,
sono stati utilizzati i cosiddetti hair tubes (Lindenmayer et al., 1999). Si tratta di tubi, di
materiale plastico, con del velcro ad entrambe le estremità, all’interno del tubo, e un’esca
alimentare dentro al tubo in posizione centrale (figura 2). Si è utilizzato un tubo del diametro di
20 cm, dipinto con colori mimetici a seconda del sito di posizionamento. Il tubo viene
posizionato sopra un ramo orizzontale, ad un’altezza di circa 1,5-2m da terra e assicurato al
ramo stesso con del filo di ferro, poi mimetizzato con rami e fronde. Quando l’animale entra nel
tubo per raggiungere l’esca il velcro trattiene un po’ di pelo.
Sono stati posizionati e attivati tre hair tubes, dal 26 maggio a 24 luglio 2006 (177 notti
trappola totali), nel Carso triestino, in località Basovizza, in provincia di Trieste (figura 3). La
principale specie target è il gatto selvatico, altre specie campionabili sono piccoli mustelidi
arboricoli.
Interessanti gli hair tubes, non ne avevo mai sentito parlare
Trappole per pelo di lince
Il metodo di raccolta del pelo per la lince sfrutta il comportamento di marcatura facciale proprio
della specie. Ideato da John Weaver (Weaver, 1997; Turbak, 1998) e applicato in campo sulla
lince canadese (Weaver, 1997; McDaniel et al., 2000), sul bobcat (Weaver, 1997) sull’ocelot
(Weaver et al., 2003) e sulla lince eurasiatica (Schmidt & Kowalczyk, 2006), il metodo è basato
sull’uso di una sostanza che attragga e stimoli la marcatura facciale del felino abbinata ad una
spazzola per trattenerne il pelo. Come sostanze attrattive e stimolanti sono state usati una
frazione di un analogo strutturale di feromoni facciali di gatto (Feliway®) e un estratto in
soluzione acquosa di erba gatta, Nepeta cataria L. (Gimpet® attrattivo al catnip). Le sostanze
attrattive vengono spruzzate su un quadrato di moquette di 10 x 10 cm2 e come supporto per la
raccolta del pelo sono state utilizzate due tipologie di spazzola. Nel primo tipo (Weaver, 1997),
alcuni chiodi vengono infissi in una tavoletta di legno di 10x10 cm2, con la punta sporgente. Sul
chiodo viene avvolto del filo di ferro, a formare una pinza nella quale il pelo rimane impigliato
quando l’animale vi si strofina. La moquette impregnata è attaccata al legno. In alternativa alle
tavolette chiodate sono stati utilizzati anche dei pezzi di Velcro® lunghi una ventina di cm e alti
5 cm, sempre abbinati alla moquette imbibita.
La quantità di attrattivo utilizzato è di 1-1,5 ml (20-30 spruzzate) sia per l’erba gatta che per il
Feliway®, le esche vengono controllate e rinnovate ogni 15-20 giorni. Il metodo è stato
applicato dal 2003 al 2004 (tabella 2).
Paletti con urina di lince o attrattivi commerciali per lince
Il metodo è stato applicato principalmente per valutare il comportamento territoriale del felino.
Sono stati utilizzati dei rami, posizionati in campo piantandoli nel terreno a formare dei transetti
di circa 500 m. I rami erano precedentemente urinati da parte di linci in cattività (Zoo Punta
Verde, Lignano Sabbiadoro), con distinzione per sesso. In alternativa all’urina è stata utilizzata
un’esca attrattiva commerciale (Lynx rub®, Canada) specifica per lince (lince rossa e lince
canadese). Nel caso di marcatura facciale, il pelo viene raccolto direttamente dalla superficie
del ramo. Il metodo è stato applicato nel solo 2006, nella Alpi e Prealpi Carniche e Giulie
(tabella 2).
Hair tubes.
Per campionare pelo da specie di carnivori di piccola taglia, in particolare dal gatto selvatico,
sono stati utilizzati i cosiddetti hair tubes (Lindenmayer et al., 1999). Si tratta di tubi, di
materiale plastico, con del velcro ad entrambe le estremità, all’interno del tubo, e un’esca
alimentare dentro al tubo in posizione centrale (figura 2). Si è utilizzato un tubo del diametro di
20 cm, dipinto con colori mimetici a seconda del sito di posizionamento. Il tubo viene
posizionato sopra un ramo orizzontale, ad un’altezza di circa 1,5-2m da terra e assicurato al
ramo stesso con del filo di ferro, poi mimetizzato con rami e fronde. Quando l’animale entra nel
tubo per raggiungere l’esca il velcro trattiene un po’ di pelo.
Sono stati posizionati e attivati tre hair tubes, dal 26 maggio a 24 luglio 2006 (177 notti
trappola totali), nel Carso triestino, in località Basovizza, in provincia di Trieste (figura 3). La
principale specie target è il gatto selvatico, altre specie campionabili sono piccoli mustelidi
arboricoli.
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Federico
Il lupo non è né buono né cattivo, ma è lì, splendido come la natura selvaggia, e vuole restare libero.
Il lupo non è né buono né cattivo, ma è lì, splendido come la natura selvaggia, e vuole restare libero.
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pigrofalco
- Consigliere Canislupus Italia
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- Iscritto il: 23 set 2008, 02:08
- Località: Firenze
Re: Trappole per pelo
Ma...scrivi il lavoro da cui l'hai estratto no?
Alessio Pieragnoli, Consigliere Canislupus Italia.
"Percorse convinto le strade dell'equilibrio e ogni volta che si trovò di fronte al bivio che indicava l'onestà tirò dritto, pensando ad uno scherzo."
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Federico
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Re: Trappole per pelo
No perchè mi state sulle palle!
Federico
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Re: Trappole per pelo
Federico
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