Il cervo nelle Riserve naturali casentinesi.

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Il cervo nelle Riserve naturali casentinesi.

Messaggio da pigrofalco » 31 gen 2012, 10:08

Segnalo con piacere e inserisco foto e brani da:

"Il cervo nelle Riserve naturali casentinesi. Metodologia sperimentale di censimento al bramito."

a cura del nostro Luciano Cicognani in collaborazione con Lucchesi M., Monti F., Bottacci A.

Edito grazie al Corpo Forestale dello Stato, al Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali e all'Ufficio per la biodiversità di Pratovecchio.

Il testo prende in esame la sperimentazione pluriennale di un metodo di censimento al bramito diverso da quelli codificati in letteratura, operato nelle riserve biogenetiche a cavallo tra Toscana e Romagna nelle foreste casentinesi.
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Re: Il cervo nelle Riserve naturali casentinesi.

Messaggio da pigrofalco » 31 gen 2012, 10:12

subito un primo dato interessante che poi riprenderemo, le attenzioni alimentari del lupo verso il cervo sembrano maggiori sul versante toscano che non su quello romagnolo.
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Re: Il cervo nelle Riserve naturali casentinesi.

Messaggio da pigrofalco » 31 gen 2012, 10:16

Molto interessante la distinzione tra le orme dei vari ungulati che parte dalla misurazione dei cuscinetti plantari o "glomi".
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Messaggio da pigrofalco » 31 gen 2012, 10:37

Ecco probabilmente la risposta al dato precedente, la dieta del lupo a base cervo è maggiore sul versante toscano dell'area analizzata perchè la densità del cervo nell'area è maggiore. Ma se il lupo introduce sempre la stessa quantità di calorie significa che ad una maggiore quantità di cervo in dieta diminuirà quella degli altri ungulati presenti. Questo vorrà dire grosso modo che alte densità di determinate specie comprimono e diminuiscono le densità delle specie in competizione con loro. Ma vorrà forse dire, e sottopongo il quesito a tutti voi oltrechè a Luciano, che il lupo agisce anche come regolatore di densità ? Osservando i dati di Luciano si direbbe forse "moderatamente", in quanto ad esempio la media dei maschi 'bramenti' contattati passa dai 79 del 2008 ai 100 e ai 98 del 2009 e 2010. L'obiezione per cui il maschio adulto non entra nella dieta del lupo dovrebbe essere valida in parte, perchè è altrettanto vero che prima di diventare adulti si è 'piccoli' e prima ancora in pancia di mamma :mrgreen: .


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Messaggio da pigrofalco » 31 gen 2012, 10:41

D'altra parte il grafico successivo ci chiarisce forse un pò le idee, per cui nei tre anni di studio il numero di maschi adulti sembra sostanzialmente tenere, in aumento i maschi giovani e fusoni e un pò più in netta contrazione femmine e piccoli.
cico.5.jpg
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Messaggio da pigrofalco » 31 gen 2012, 10:44

Ancora sulla differente densità dei due versanti
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Messaggio da pigrofalco » 31 gen 2012, 10:48

altro rilievo interessante, le riserve biogenetiche sono meno dense di cervi delle aree direttamente circostanti ( luoghi di pastura )
cico.7.jpg
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Messaggio da pigrofalco » 31 gen 2012, 10:49

La spiegazione del grafico di cui sopra
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Messaggio da pigrofalco » 31 gen 2012, 10:52

il grafico che chiarisce bene la differenza di densità.
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Messaggio da pigrofalco » 31 gen 2012, 10:57

Una carta delle aree studiate con le diverse riserve evidenziate
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