Predazione Appennino Reggiano
Inviato: 01 dic 2014, 15:39
da: http://gazzettadireggio.gelocal.it/regg ... 1.10390706
Una precisazione di carattere tecnico: da anni in molti contesti utilizziamo recinzioni fisse ben più basse di quanto indicato, che svolgono perfettamente la loro funzione ma con costi decisamente più limitati. Ma è importante che siano interrate e/o che utilizzino tipologie di reti particolari!
Del resto, se così non fosse, sarebbero inutili le reti elettrificate, che generalmente sono alte 1 metro.
Branco di lupi in collina, attaccato un gregge a Leguigno
I predatori hanno ucciso due pecore, altri capi sono spariti. Il proprietario è disperato: «Nessuno mi risarcirà e dovrò pagare anche lo smaltimento delle carcasse»
di Luca Tondelli, 27 novembre 2014
CASINA. Un nuovo episodio di predazione da parte di lupi è avvenuto nella zona collinare. La brutta sorpresa è stata rinvenuta da Carlo Fontanesi, che abita vicino a Leguigno in via al Monte.
Sotto casa, Fontanesi ha un appezzamento di terra di circa una biolca, in cui c’è un recinto dove tiene una ventina di pecore. «Stamattina – racconta Fontanesi – ho trovato i resti di una pecora sgozzata in mezzo al recinto, poi un’altra morta incastrata nella rete, probabilmente perché i lupi hanno cercato di portarla via senza riuscirci, ma ne manca anche qualcun’altra».
Fontanesi è piuttosto amareggiato per quanto avvenuto, anche perché, consapevole del pericolo rappresentato dai lupi, aveva cercato anche di prevenirlo. «Io ho una femmina di pastore abruzzese, ma mercoledì sera è scappata dal recinto perché è in calore, si è allontanata per un po’ di tempo. L’ho recuperata ma questa fascia di assenza è stata sufficiente perché i lupi colpissero. La cosa che mi dispiace è anche che, non essendo io iscritto come allevatore o come agricoltore, per me non ci sarà alcun rimborso per questi capi abbattuti. Anzi, al danno si è aggiunta anche la beffa, visto che il veterinario intervenuto questa mattina, mi ha praticamente intimato di rivolgermi a una ditta specializzata per lo smaltimento delle carcasse, che dovrei fare spendendo altri 200 euro. Mi sembra una cosa a dir poco allucinante».
Sulla provenienza dei lupi Fontanesi si è fatto una idea: «Non è la prima volta che mi vengono uccise delle pecore. I lupi non li ho visti in zona direttamente, ma so per certo che stazionano spesso nella valle del Tassobbio, dalle parti di Gombio in particolare, e da lì per loro è semplice risalire fino a dove abito io».
Un anno e mezzo fa a Cortogno, distante poco più di 4 chilometri, un abitante aveva visto due lupi vicino a casa ed era riuscito a filmarli.
Una coppia di lupi, forse spinta a valle per la mancanza di cibo, si è concessa "una passeggiata" a poche decine di metri dalle abitazioni in località Cortogno di Casina (RE). Un ragazzo del posto, Paolo Rinaldi, è riuscito a riprendere col telefonino i due animali proprio dal balcone di casa come testimoniano le immagini del video. Leggi l'articolo
L’areale di diffusione del lupo negli ultimi anni si è effettivamente ampliato a comprendere, dal solo crinale, anche vaste fasce della collina, come aveva confermato anche poco tempo fa alla Gazzetta l’esperto di fauna selvatica del Parco nazionale, Willy Reggioni, che aveva ipotizzato la presenza di cinque branchi, vista la superficie di territorio disponibile.
Interpellato su questo ultimo episodio di predazione, Reggioni afferma: «Proprio in relazione alla presenza ormai piuttosto radicata del lupo anche in questa zona, se si decide di tenere dei capi che possono essere oggetto di predazione bisognerebbe attrezzarsi con alcuni accorgimenti che sul territorio del Parco stiamo diffondendo da tempo, e hanno diminuito drasticamente questi episodi: sono necessarie recinzioni anti lupo, alte almeno 2,5 metri o meglio tre, con gli ultimi 50 centimetri inclinati di 45 gradi verso l’esterno in funzione anti-salto, e magari un po’ interrati alla base. Il difetto di questo tipo di recinzioni è quello di essere abbastanza costose, e di essere fisse, ma ci sono anche in alternativa delle recinzioni elettrificate, facilmente spostabili, che se ben mantenute sono egualmente efficaci. Poi c’è il ruolo fondamentale dei cani da guardiania. Se non si prendono questi accorgimenti, ormai da Puianello in su tenendo delle pecore le si espone ad un serio rischio di attacchi da parte dei lupi».
Sulla possibilità che ci sia un branco di lupi che staziona in modo piuttosto stabile nella valle del Tassobbio Reggioni conclude: «Un branco di lupi copre un areale di circa 150 km quadrati, quindi la valle del Tassobbio può essere solo una parte di questa superficie».
Una precisazione di carattere tecnico: da anni in molti contesti utilizziamo recinzioni fisse ben più basse di quanto indicato, che svolgono perfettamente la loro funzione ma con costi decisamente più limitati. Ma è importante che siano interrate e/o che utilizzino tipologie di reti particolari!
Del resto, se così non fosse, sarebbero inutili le reti elettrificate, che generalmente sono alte 1 metro.
Branco di lupi in collina, attaccato un gregge a Leguigno
I predatori hanno ucciso due pecore, altri capi sono spariti. Il proprietario è disperato: «Nessuno mi risarcirà e dovrò pagare anche lo smaltimento delle carcasse»
di Luca Tondelli, 27 novembre 2014
CASINA. Un nuovo episodio di predazione da parte di lupi è avvenuto nella zona collinare. La brutta sorpresa è stata rinvenuta da Carlo Fontanesi, che abita vicino a Leguigno in via al Monte.
Sotto casa, Fontanesi ha un appezzamento di terra di circa una biolca, in cui c’è un recinto dove tiene una ventina di pecore. «Stamattina – racconta Fontanesi – ho trovato i resti di una pecora sgozzata in mezzo al recinto, poi un’altra morta incastrata nella rete, probabilmente perché i lupi hanno cercato di portarla via senza riuscirci, ma ne manca anche qualcun’altra».
Fontanesi è piuttosto amareggiato per quanto avvenuto, anche perché, consapevole del pericolo rappresentato dai lupi, aveva cercato anche di prevenirlo. «Io ho una femmina di pastore abruzzese, ma mercoledì sera è scappata dal recinto perché è in calore, si è allontanata per un po’ di tempo. L’ho recuperata ma questa fascia di assenza è stata sufficiente perché i lupi colpissero. La cosa che mi dispiace è anche che, non essendo io iscritto come allevatore o come agricoltore, per me non ci sarà alcun rimborso per questi capi abbattuti. Anzi, al danno si è aggiunta anche la beffa, visto che il veterinario intervenuto questa mattina, mi ha praticamente intimato di rivolgermi a una ditta specializzata per lo smaltimento delle carcasse, che dovrei fare spendendo altri 200 euro. Mi sembra una cosa a dir poco allucinante».
Sulla provenienza dei lupi Fontanesi si è fatto una idea: «Non è la prima volta che mi vengono uccise delle pecore. I lupi non li ho visti in zona direttamente, ma so per certo che stazionano spesso nella valle del Tassobbio, dalle parti di Gombio in particolare, e da lì per loro è semplice risalire fino a dove abito io».
Un anno e mezzo fa a Cortogno, distante poco più di 4 chilometri, un abitante aveva visto due lupi vicino a casa ed era riuscito a filmarli.
Una coppia di lupi, forse spinta a valle per la mancanza di cibo, si è concessa "una passeggiata" a poche decine di metri dalle abitazioni in località Cortogno di Casina (RE). Un ragazzo del posto, Paolo Rinaldi, è riuscito a riprendere col telefonino i due animali proprio dal balcone di casa come testimoniano le immagini del video. Leggi l'articolo
L’areale di diffusione del lupo negli ultimi anni si è effettivamente ampliato a comprendere, dal solo crinale, anche vaste fasce della collina, come aveva confermato anche poco tempo fa alla Gazzetta l’esperto di fauna selvatica del Parco nazionale, Willy Reggioni, che aveva ipotizzato la presenza di cinque branchi, vista la superficie di territorio disponibile.
Interpellato su questo ultimo episodio di predazione, Reggioni afferma: «Proprio in relazione alla presenza ormai piuttosto radicata del lupo anche in questa zona, se si decide di tenere dei capi che possono essere oggetto di predazione bisognerebbe attrezzarsi con alcuni accorgimenti che sul territorio del Parco stiamo diffondendo da tempo, e hanno diminuito drasticamente questi episodi: sono necessarie recinzioni anti lupo, alte almeno 2,5 metri o meglio tre, con gli ultimi 50 centimetri inclinati di 45 gradi verso l’esterno in funzione anti-salto, e magari un po’ interrati alla base. Il difetto di questo tipo di recinzioni è quello di essere abbastanza costose, e di essere fisse, ma ci sono anche in alternativa delle recinzioni elettrificate, facilmente spostabili, che se ben mantenute sono egualmente efficaci. Poi c’è il ruolo fondamentale dei cani da guardiania. Se non si prendono questi accorgimenti, ormai da Puianello in su tenendo delle pecore le si espone ad un serio rischio di attacchi da parte dei lupi».
Sulla possibilità che ci sia un branco di lupi che staziona in modo piuttosto stabile nella valle del Tassobbio Reggioni conclude: «Un branco di lupi copre un areale di circa 150 km quadrati, quindi la valle del Tassobbio può essere solo una parte di questa superficie».