Che fine per i cani da pastore aggressivi?
Inviato: 06 giu 2013, 22:35
Un caso da:
http://corrierefiorentino.corriere.it/f ... 1012.shtml
ROSIGNANO
Cane condannato a morte,
la rivolta degli animalisti
Un escursionista: mi ha morso. Il Comune firma l'ordinanza di soppressione. Il cane scappa poi torna dal suo gregge. La Lav: fermate l'iniezione
FIRENZE - La duplice condanna a morte è stata firmata il 20 marzo scorso. Una è stata eseguita, mentre l’altro imputato si è dato alla macchia, in fuga da un destino che neanche riesce a comprendere. Su di lui pende l’accusa di aver aggredito degli innocenti, quando secondo i padroni stava seguendo semplicemente il suo istinto e i suoi doveri.
Tuta ha quattro anni, è sopravvissuto a un tumore e ha il pelo bianco e folto come vuole la sua razza. È un pastore maremmano, un cane da pastore, svezzato da quelle stesse pecore che accudisce sulle colline di Rosignano. Sulla sua testa ora pende un’ordinanza di soppressione, firmata dal vicesindaco, dopo che in Comune è arrivato il referto dell’Asl insieme a una denuncia da parte di un escursionista morso dai due cani. Ma intorno a questa condanna ora animalisti e non solo sono pronti a fare le barricate, tra proteste e azioni legali. «Seguono l’istinto» spiega il suo padrone, Gabriele Neri. Erano inseparabili, Uzi e Tuta. Almeno fino a quando i veterinari dell’Asl, a fine maggio, non sono andati a mettere in pratica l’ordinanza.
Uzi, 8 anni, era nel gregge in quel momento: lo hanno attirato fuori, gli hanno fatto un’iniezione letale e il suo padrone l’ha seppellito in collina. Tuta invece non c’era. Era fuggito dal suo Miglio Verde che non può comprendere. È tornato domenica, seguendo semplicemente il suo istinto. Neri però continua a difendere il suo cane. «Non aggredisce anziani e bambini, neanche chi si avvicina al gregge a piedi: abbaia e li allontana». Il morso raccontato in quel referto invece è un’altra storia, spiega il padrone. «Ma se qualcuno arriva in bici o in moto e passa in mezzo alle pecore i cani gli vanno addosso. È il loro lavoro». Siamo sui colli tra Nibbiaia e Castelnuovo Misericordia, a Rosignano. La località si chiama Pian dei Lupi, dove i pascoli si incorniciano con il mare. È pieno di escursionisti, in questa zona. E nel corso degli anni «ci saranno stato quattro o cinque episodi come questi» continua Neri. Se qualcuno si avvicina al gregge, i cani attaccano. Così è capitato anche a marzo, quando un ciclista è stato morso dai due pastori maremmani.
Pochi giorni dopo è arrivata la condanna a morte. Messa nero su bianco, in stile governatore statunitense. A firmarla è stata Daniele Donato, il vicesindaco di Rosignano, visto che in quei giorni il sindaco, Alessandro Franchi, non c’era. «Di fronte ad una relazione dei veterinari dell’Asl cosa dovevamo fare? – ha ribadito in questi giorni il primo cittadino - Non siamo tecnici. Se il cane avesse azzannato un bambino?». «Io ho chiesto di cercare una struttura per poter accogliere i miei cani – spiega il padrone – ma non c’è stato niente da fare». Ora però Franchi sembra voler stemperare il caso, cercando riparo in una di queste strutture o anche in una nuova relazione dei veterinari che scagionino l’animale. Perché il clima si è fatto rovente intorno a Tuta. La Lav (lega antivivisezione) minaccia azioni legali se il pastore verrà soppresso e gli animalisti hanno organizzato una petizione online per raccogliere firme e il 22 giugno sono pronti a fare una manifestazione davanti al Comune, senza contare i messaggi minatori (arrivati su facebook e nella mail) allo stesso sindaco. È una vera battaglia quella intorno a Tuta, che invece rimane ignara di tutto. Lei sta nei pascoli, corre e fa quello che ha sempre fatto: difende il gregge.
Alfredo Faetti
http://corrierefiorentino.corriere.it/f ... 1012.shtml
ROSIGNANO
Cane condannato a morte,
la rivolta degli animalisti
Un escursionista: mi ha morso. Il Comune firma l'ordinanza di soppressione. Il cane scappa poi torna dal suo gregge. La Lav: fermate l'iniezione
FIRENZE - La duplice condanna a morte è stata firmata il 20 marzo scorso. Una è stata eseguita, mentre l’altro imputato si è dato alla macchia, in fuga da un destino che neanche riesce a comprendere. Su di lui pende l’accusa di aver aggredito degli innocenti, quando secondo i padroni stava seguendo semplicemente il suo istinto e i suoi doveri.
Tuta ha quattro anni, è sopravvissuto a un tumore e ha il pelo bianco e folto come vuole la sua razza. È un pastore maremmano, un cane da pastore, svezzato da quelle stesse pecore che accudisce sulle colline di Rosignano. Sulla sua testa ora pende un’ordinanza di soppressione, firmata dal vicesindaco, dopo che in Comune è arrivato il referto dell’Asl insieme a una denuncia da parte di un escursionista morso dai due cani. Ma intorno a questa condanna ora animalisti e non solo sono pronti a fare le barricate, tra proteste e azioni legali. «Seguono l’istinto» spiega il suo padrone, Gabriele Neri. Erano inseparabili, Uzi e Tuta. Almeno fino a quando i veterinari dell’Asl, a fine maggio, non sono andati a mettere in pratica l’ordinanza.
Uzi, 8 anni, era nel gregge in quel momento: lo hanno attirato fuori, gli hanno fatto un’iniezione letale e il suo padrone l’ha seppellito in collina. Tuta invece non c’era. Era fuggito dal suo Miglio Verde che non può comprendere. È tornato domenica, seguendo semplicemente il suo istinto. Neri però continua a difendere il suo cane. «Non aggredisce anziani e bambini, neanche chi si avvicina al gregge a piedi: abbaia e li allontana». Il morso raccontato in quel referto invece è un’altra storia, spiega il padrone. «Ma se qualcuno arriva in bici o in moto e passa in mezzo alle pecore i cani gli vanno addosso. È il loro lavoro». Siamo sui colli tra Nibbiaia e Castelnuovo Misericordia, a Rosignano. La località si chiama Pian dei Lupi, dove i pascoli si incorniciano con il mare. È pieno di escursionisti, in questa zona. E nel corso degli anni «ci saranno stato quattro o cinque episodi come questi» continua Neri. Se qualcuno si avvicina al gregge, i cani attaccano. Così è capitato anche a marzo, quando un ciclista è stato morso dai due pastori maremmani.
Pochi giorni dopo è arrivata la condanna a morte. Messa nero su bianco, in stile governatore statunitense. A firmarla è stata Daniele Donato, il vicesindaco di Rosignano, visto che in quei giorni il sindaco, Alessandro Franchi, non c’era. «Di fronte ad una relazione dei veterinari dell’Asl cosa dovevamo fare? – ha ribadito in questi giorni il primo cittadino - Non siamo tecnici. Se il cane avesse azzannato un bambino?». «Io ho chiesto di cercare una struttura per poter accogliere i miei cani – spiega il padrone – ma non c’è stato niente da fare». Ora però Franchi sembra voler stemperare il caso, cercando riparo in una di queste strutture o anche in una nuova relazione dei veterinari che scagionino l’animale. Perché il clima si è fatto rovente intorno a Tuta. La Lav (lega antivivisezione) minaccia azioni legali se il pastore verrà soppresso e gli animalisti hanno organizzato una petizione online per raccogliere firme e il 22 giugno sono pronti a fare una manifestazione davanti al Comune, senza contare i messaggi minatori (arrivati su facebook e nella mail) allo stesso sindaco. È una vera battaglia quella intorno a Tuta, che invece rimane ignara di tutto. Lei sta nei pascoli, corre e fa quello che ha sempre fatto: difende il gregge.
Alfredo Faetti