sull'allevatore danneggiato nel PNALM

Lupo e zootecnia. Una convivenza possibile?
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Alessandro
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sull'allevatore danneggiato nel PNALM

Messaggio da Alessandro » 09 mag 2008, 18:28

Intervengo a proposito della “news” sull'allevatore danneggiato nel PNALM, tale Tatangelo. Faccio delle precisazioni al fine di contestualizzare il problema. Costui è un personaggio ben noto qui nel Parco, soprattutto per la recidività nel pascolamento abusivo. Le sue vacche in zone interdette al pascolo le ho notate anche io in questi anni. E ci sarebbe ben di peggio da dire su costui, ma non ne ho la facoltà. Certamente è sempre stato in aperta polemica col Parco e fiancheggiato da certi gruppi di persone con cui faticherei a prenderci anche un caffè. Ma al di là di questo (ognuno si sceglie la compagnia che gli pare), bisogna contestare le affermazioni contenute nel testo delle dichiarazioni attribuite ai personaggi citati.
L'invocazione del “legale” perché l'Ente Parco attui un monitoraggio dei lupi nel Parco fa ridere. Il monitoraggio c'è già, è in corso da tre anni! E' portato avanti dall'Università di Roma La Sapienza. Il monitoraggio dei “cani selvatici” non c'è e sarebbe invece interessante. I cani che vagano a vario titolo da queste parti sono parecchi. Per lo più si tratta di cani da caccia e cani pastore, che si imbrancano e si spostano anche in montagna. Inseguimenti da parte di cani sulla fauna selvatica sono stati registrati più volte, specie in questi ultimi anni. Io stesso sono stato testimone questo inverno di un inseguimento di 4 cani su 2 o 3 cervi; si trattava di cani da caccia, come ho potuto appurare successivamente informandomi presso le Guardie del Parco.
Il fenomeno dei cani vaganti è causato soprattutto – guarda un po' – dalla mancanza di una “educazione” su questo tema proprio presso molti allevatori, che, ad esempio, non registrano i cani all'anagrafe canina, come invece dispone la legge. Inoltre, consentono a questi cani di vagare a piacimento, quando invece nelle zone di protezione del Parco nessun cane potrebbe starci, nemmeno al guinzaglio. Infine, per dirla proprio tutta, i cani pastore non sono nemmeno addestrati a sorvegliare il bestiame, dato che non fanno distinzione tra passanti e lupi: attaccano chiunque (il sottoscritto è stato più volte aggredito da questi cani – per fortuna senza ricavarne morsi). Ugualmente inesistente l'attenzione per i cani da caccia. Di fatto, non esiste alcuna gestione del fenomeno a nessun livello.
Altra fesseria è l'affermazione che i lupi si stanno riproducendo a dismisura nel PNALM. Non è vero (peraltro, un'affermazione del genere necessita di dati e fonti a supporto, che non possono essere evidentemente le testimonianze di questo o quello: i lupi non si contano in base agli avvistamenti). I lupi si riproducono normalmente nel PNALM: il numero di individui nei branchi ed il numero di branchi da un anno all'altro è pressoché invariato (lo posso affermare avendo partecipato alle ricerche in corso e conoscendo direttamente i dati). Non solo, ma il numero di lupi che muoiono ogni anno (ovviamente quelli recuperati e documentabili!) è notevole, e spesso la causa del decesso è il veleno, che viene sparso in ogni dove fuori e dentro il Parco. Come ricorderete, l'autunno scorso furono ritrovati tre orsi morti avvelenati nel Parco. Ma insieme a loro sono stati trovati anche diversi lupi, sempre nella stessa zona. Praticamente, l'uomo sta già tenendo sotto controllo l'incremento numerico del lupo!
Saluti dal PNALM
Alessandro



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