Intervista col pastore

Lupo e zootecnia. Una convivenza possibile?
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fiore955
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Intervista col pastore

Messaggio da fiore955 » 24 lug 2010, 18:46

Oggi mi sono recato a Firenzuola presso una nota azienda che alleva ovini,equini e bovini allo stato semibrado.Oltre a fare incetta di squisiti formaggi,ho potuto scambiare due chiacchere con la disponibilissima titolare Elisa e visionare le greggi al pascolo,nella cornice davvero incantevole dell'appennino Tosco Emiliano,sorvegliate da gruppi di Pastori Maremmani.Detengono circa 300 pecore attualmente e si avvalgono della preziosa collaborazione di 25 cani,sempre inseriti in mezzo agli animali al pascolo anche durante i loro spostamenti.Sembravano essi stessi identificarsi con le loro protette in una simbiosi davvero unica,se si restava a distanza di sicurezza si limitavano ad abbaiare avvisandoti della loro presenza senza minimamente tentare di aggredire,poi appena intuivano che io ero un semplice osservatore tornavano a distendersi tranquilli ma attenti in mezzo o di fianco agli animali che brucavano tranquilli.Certo non si tratta degli inutili cani di pelouche riempiti di talco profumato che ero abituato a vedere alle esposizioni,ma la loro bellezza antica,grezza e vissuta mi ha davvero lasciato senza fiato,come la perfetta adesione e sincronia al gruppo di placidi e scampananti erbivori al loro fianco.In quelle zone il lupo è apparso da una ventina di anni,e da quando i pastori hanno deciso di dotarsi di questi splendidi cani non hanno mai perso neppure un agnello.Il loro costo di mantenimento è pressochè nullo,vengono lasciati liberi di accoppiarsi tra loro e di sfornare cucciolate(hanno a disposizione cuccioli praticamente tutto l'anno) e nutriti con materiale di risulta della lavorazione dei formaggi,il veterinario non sanno neanche cosa sia e vige la legge della selezione naturale,solo i cuccioli più forti sopravvivono e quelli che non vengono ceduti rimpiazzano i vecchi cani alla fine del loro ciclo vitale.Purtroppo l'azienda quest'anno chiuderà i battenti,il pastore sardo che dava un aiuto prezioso ad Elisa nella sua laboriosa gestione sta per rientrare nella sua terra d'origine.Un magico angolo di una Italia antica, a metà strada tra Bologna e Firenze,che nell'epoca dei SUV e dell'informatica sarebbe valsa la pena che avessero visto in tanti almeno una volta,con gli scettici in prima fila,per assaporare le nobili origini pastorali, dalle quali noi tutti discendiamo, qui ancora presenti.

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massimo volpe
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Re: Intervista col pastore

Messaggio da massimo volpe » 25 lug 2010, 20:40

Ciao Fiore,questa è la dimostrazione che se l'esursionista o fungaiolo,si mantiene alla debita distanza non succede nulla,ma purtroppo la troppa civiltà cittadina ha partorito l'ignoranza,facendo dimenticare i nostri antichi modi di comportamento.
Ciao Masimo
P.S mi sarebbe piaciuto essere li

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Marco
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Re: Intervista col pastore

Messaggio da Marco » 07 ago 2010, 19:48

Ciao Roberto, bel reportage ma pessima notizia quella dell'azienda che chiude e purtroppo non è l'unica.
Un'altra azienda di un amico sardo che si trova sopra Scarperia aveva 1200 pecore fino a qualche annon fa poi ha ridotto gradualmente fino a ad averne 300 e ora l'azienda è in vendita da quasi due anni. Mollano tutto e tornano in Sardegna appena possibile.
Un vero peccato. Oltre ad essere un amico, è uno dei migliori produttori di formaggio che abbia conosciuto, il suo pecorino è quasi una leggenda...
A presto

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Duccio
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Re: Intervista col pastore

Messaggio da Duccio » 10 ago 2010, 10:23

fiore955 ha scritto:Oggi mi sono recato a Firenzuola presso una nota azienda che alleva ovini,equini e bovini allo stato semibrado.Oltre a fare incetta di squisiti formaggi,ho potuto scambiare due chiacchere con la disponibilissima titolare Elisa e visionare le greggi al pascolo,nella cornice davvero incantevole dell'appennino Tosco Emiliano,sorvegliate da gruppi di Pastori Maremmani.Detengono circa 300 pecore attualmente e si avvalgono della preziosa collaborazione di 25 cani,sempre inseriti in mezzo agli animali al pascolo anche durante i loro spostamenti.Sembravano essi stessi identificarsi con le loro protette in una simbiosi davvero unica,se si restava a distanza di sicurezza si limitavano ad abbaiare avvisandoti della loro presenza senza minimamente tentare di aggredire,poi appena intuivano che io ero un semplice osservatore tornavano a distendersi tranquilli ma attenti in mezzo o di fianco agli animali che brucavano tranquilli.Certo non si tratta degli inutili cani di pelouche riempiti di talco profumato che ero abituato a vedere alle esposizioni,ma la loro bellezza antica,grezza e vissuta mi ha davvero lasciato senza fiato,come la perfetta adesione e sincronia al gruppo di placidi e scampananti erbivori al loro fianco.In quelle zone il lupo è apparso da una ventina di anni,e da quando i pastori hanno deciso di dotarsi di questi splendidi cani non hanno mai perso neppure un agnello.Il loro costo di mantenimento è pressochè nullo,vengono lasciati liberi di accoppiarsi tra loro e di sfornare cucciolate(hanno a disposizione cuccioli praticamente tutto l'anno) e nutriti con materiale di risulta della lavorazione dei formaggi,il veterinario non sanno neanche cosa sia e vige la legge della selezione naturale,solo i cuccioli più forti sopravvivono e quelli che non vengono ceduti rimpiazzano i vecchi cani alla fine del loro ciclo vitale.Purtroppo l'azienda quest'anno chiuderà i battenti,il pastore sardo che dava un aiuto prezioso ad Elisa nella sua laboriosa gestione sta per rientrare nella sua terra d'origine.Un magico angolo di una Italia antica, a metà strada tra Bologna e Firenze,che nell'epoca dei SUV e dell'informatica sarebbe valsa la pena che avessero visto in tanti almeno una volta,con gli scettici in prima fila,per assaporare le nobili origini pastorali, dalle quali noi tutti discendiamo, qui ancora presenti.
Ciao Fiore, complimenti per il reportage, condivido il tuo dispiacere nel sapere che l'allevamento chiuderà e quei pascoli così ricchi di biodiversità diventeranno dei campi di rovi. Non ho notizie sulla situazione dell'allevamento da qualche tempo; cosa ti ha raccontato delle predazioni?
Duccio Berzi, Presidente Canislupus Italia.

"Che siete colti ve lo dite da voi. Avete letto tutti gli stessi libri. Non c'è nessuno che vi chieda qualcosa di diverso". D.L.Milani


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