Predazioni Maremma:Risposta dell' ISPRA.

Lupo e zootecnia. Una convivenza possibile?
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DanieleC
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Predazioni Maremma:Risposta dell' ISPRA.

Messaggio da DanieleC » 01 giu 2010, 14:06

Sani interviene dopo l’ennesima strage di pecore
Martedì 01 Giugno 2010 10:30 |

“Il ministero dell’Agricoltura è un muro di gomma. Su abbattimento dei canidi e contenimento dei lupi non c’è modo di costringerli a prendere impegni”
Grosseto: “Un muro di gomma. Sul problema dell’abbattimento dei canidi e del contenimento dei lupi, il Governo e il ministero dell’Agricoltura sono semplicemente un muro di gomma.
A tre mesi e mezzo dall’interrogazione che avevamo presentato in XIII commissione Agricoltura, infatti, la risposta è stata generica ed omissiva. Ma soprattutto non c’è stato nemmeno un vago accenno all’assunzione di un impegno a intervenire. In qualunque modo. E questo, nonostante la Regione Toscana avesse sollevato il problema sin dal luglio 2009, chiedendo di investire insieme Bruxelles della questione, ed io stesso insieme a Susanna Cenni, Nicodemo Oliviero, capogruppo in commissione Agricoltura, e Raffaella Mariani, capogruppo in commissione Ambiente, avessi fatto proposte precise. Auspicando la convocazione di una conferenza tecnica che entrasse nel merito di misure efficaci.
L'interrogazione infatti poneva un problema circoscritto che in alcune zone sta causando gravi ripercussioni sul tessuto produttivo, generando tensioni sociali e esasperazione negli operatori, nonché la graduale scomparsa di aziende zootecniche nel settore interessato dal fenomeno.
La risposta del Governo non è andata tuttavia oltre la presa d'atto del rapporto dell'Ispra senza assumere alcun impegno. In particolare, il Governo non dà risposte in merito al grave problema della ibridazione, alla tutela delle attività zootecniche e alla sopravvivenza delle locali aziende del settore, senza assumere positive iniziative per un’equilibrata presenza del lupo”.


Interrogazione n. 5-02516 Sani: Iniziative per la tutela del patrimonio zootecnico dagli attacchi di lupi e ibridi e il rilancio di una strategia di conservazione del lupo.
TESTO DELLA RISPOSTA

In riferimento all'interrogazione indicata in oggetto, si fa presente che l'ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) ha comunicato segue.
Tale Istituto parte dalla premessa considerata dallo stesso interrogante: il lupo, superato lo stato di conservazione estremamente precario degli anni settanta, ha mostrato, negli ultimi decenni, una costante espansione di areale e un incremento della consistenza numerica, che ha portato la specie a ricolonizzare diverse aree del territorio italiano, fino a raggiungere le Alpi occidentali, espandendosi quindi alle Alpi centrali e al territorio di diversi Paesi confinanti, quali Francia, Svizzera e Germania.
Al recente miglioramento dello stato di conservazione del lupo hanno concorso le politiche di tutela introdotte dallo Stato italiano, anche in applicazione del regime di protezione accordato a questa specie dalla Convenzione di Berna, che ha inserito il lupo nell'Allegato II tra le specie strettamente protette e dalla Direttiva Habitat 92/43/CEE, che lo ha inserito tra le specie di interesse comunitario che richiedono una protezione rigorosa.
Il regime nazionale di tutela della specie è stato formalizzato con la legge n. 157 del 1992, che all'articolo 2, elenca detta specie tra quelle particolarmente protette ed è stato confermato dal Piano di azione per la conservazione del lupo, redatto dall'ex INFS con la collaborazione di un gruppo di lavoro istituito dal Ministero dell'ambiente e pubblicato nel 2002 nella collana «Quaderni di conservazione della natura».
Tale documento, presentato formalmente alla Convenzione di Berna e in ambito comunitario, rappresenta, pertanto, il documento formale di riferimento per la politica nazionale in materia di conservazione e gestione della specie.
Tale politica si basa essenzialmente su un regime di stretta tutela che esclude ogni ricorso ad abbattimenti per il periodo di validità del documento stesso, il quale ha evidenziato in modo particolare che i conflitti tra uomo e lupo vanno affrontati attraverso politiche di prevenzione dei danni agli allevamenti, anche condizionando la compensazione dei danni all'attivazione di misure di prevenzione e impiegando prioritariamente le risorse disponibili nelle aree critiche per la conservazione delle specie.
Premesso quanto sopra, occorre prendere atto, ad avviso dell'ISPRA, che lo status di conservazione del lupo in Italia ha mostrato negli ultimi anni significativi mutamenti, sia per la progressiva espansione dell'areale di questa specie, sia anche in relazione ai fenomeni di ibridazione con il cane che sono stati accertati in diverse aree del Paese.
In relazione a quest'ultima questione, di cui si occupa in maniera rilevante l'interrogazione in esame, l'ISPRA comunica che in collaborazione con la Provincia di Siena e la Federparchi, ha organizzato, nell'ambito dell'iniziativa «Cantieri della biodiversità», un workshop dedicato alle problematiche sollevate dall'ibridazione tra specie selvatiche e animali domestici, svoltosi a Siena nel dicembre 2009.
A conclusione di tale iniziativa, è stato adottato un documento finale che ha affermato - tra l'altro - che l'ibridazione antropogenica è un grave pericolo per la diversità biologica, rappresenta una minaccia crescente per la sopravvivenza stessa delle specie e richiede, pertanto, risposte urgenti e efficaci.
In tal ottica, ogni scelta gestionale deve essere basata sulle migliori conoscenze scientifiche disponibili, dando prioritaria importanza alla necessità di controllo della presenza diffusa negli ambienti naturali dei cani randagi e al divieto di allevamento e commercio di ibridi cane-lupo per fini amatoriali.
Infine, il documento in questione ha evidenziato la complessità della materia, la necessità che si applichino risposte flessibili, sviluppate caso per caso e basate su una specifica valutazione condotta dallo stesso ISPRA.
Dai partecipanti al workshop è emersa, infine, l'esigenza di ulteriore approfondimento delle problematiche legate all'ibridazione e la richiesta ai Ministeri competenti di promuovere indirizzi gestionali adeguati in risposta al fenomeno, attivando, se necessario, un confronto con la Commissione Europea, sulla ineludibile base del contributo tecnico-scientifico dell'ISPRA.
Per quanto concerne, in particolare, questa Amministrazione, tenuto conto degli esiti del predetto workshop, si manifesta il più ampio consenso a partecipare al seminario che la Regione Toscana avrebbe intenzione di organizzare per il rilancio di una strategia di conservazione del lupo, nell'ottica di assicurare l'integrità della specie e, contestualmente, la tutela delle attività zootecniche.

Link:
http://www.maremmanews.tv/it/index.php? ... &Itemid=56
Ascoltateli. I figli della notte... quale dolce musica emettono. (Dracula di Bram Stoker)
Natura e fotografia naturalistica.
Alta Maremma Camera Trapping


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