Abbattimento lupi. Il Tar frena doppiette e allevatori
- Federico
- Webmaster
- Messaggi: 5655
- Iscritto il: 04 set 2008, 01:14
- Località: Prato
Abbattimento lupi. Il Tar frena doppiette e allevatori
Abbattimento lupi. Il Tar frena doppiette e allevatori
LIVORNO. La popolazione degli animali selvaggi rappresenta un problema da affrontare da parte di molti enti pubblici, ma l'abbattimento dei lupi nelle zone di ripopolamento non rappresenta il prioritario metodo per contenere la specie, perché è comunque subordinato alla sperimentazione di metodi ecologici. E comunque i piani provinciali di abbattimento devono dar conto del previo esperimento di metodi ecologici e dell'inefficacia di detti metodi incruenti certificata dall'Infs.
Lo afferma il Tribunale amministrativo regionale (Tar) della Toscana proprio mentre in regione si sta approvando la nuova legge in materia venatoria (la commissione agricoltura del Consiglio regionale della Toscana ha licenziato ieri a maggioranza - con l'astensione del Pdl - le nuove norme e il testo sarà sottoposto al voto dell'aula la prossima settimana).
Con sentenza di questo mese, il collegio annulla il provvedimento della provincia di Siena che ha predisposto le iniziative volte al contenimento delle specie animali predatrici presenti nel suo territorio attraverso metodi ecologici ma anche attraverso l'abbattimento controllato di queste ultime.
La provincia di Siena sembra privilegiare il metodo dell'abbattimento, anche se nel provvedimento provinciale si afferma che sarebbe stato acquisito il parere dell'Infs di Bologna (territorialmente competente). Ma si fa riferimento a un parere relativo a un intervento simile e precedente, oramai non più valido per l'abbattimento in questione. Secondo il Tar sarebbe stato necessario acquisire "un nuovo motivato parere che tenesse conto degli esiti del precedente piano di abbattimento, eventualmente confermando la necessità di ricorrere a tale metodo cruento di controllo della popolazione volpina".
In realtà molto spesso gli attacchi denunciati dagli allevatori fanno quasi sempre riferimento a cani inselvatichiti, essendo comunque ancora molto rara la presenza dei lupi. Le proteste però si levano sempre contro i lupi così che Comuni, Provincie e Regioni, finiscono per avvalersi di soluzioni violente.
Nello scenario giuridico, in ogni caso, esiste il regime di contenimento proprio delle specie selvatiche. Un contenimento che deve attuarsi con metodi ecologici quale certamente non è la caccia o l'abbattimento "non programmato".
Secondo la legge nazionale (a cui quella regionale vecchia e nuova deve attenersi) infatti l'uccisione attraverso piani di abbattimento è prevedibile, ma solo come soluzione finale o meglio quando i metodi ecologici siano stati accertati come inefficaci.
Solo qualora l'Istituto nazionale per la fauna selvatica (Infs) verifichi la non efficacia di tali metodi di contenimento numerico, le Province possono autorizzare i piani di abbattimento.
Dunque, è necessario che i piani di abbattimento diano conto del previo esperimento di tali metodi e che l'inefficienza sia certificata Infs.
E inoltre, in forza di quanto disposto nella legge regionale (ossia la 3/94 visto che la nuova non è stata ancora varata), la pianificazione faunistico - venatoria avviene mediante il coordinamento dei piani faunistico venatori delle Province, con la conseguenza che i piani provinciali devono essere trasmessi alla Regione e da questa approvati.
Fonte: GreenReport
Link: Abbattimento lupi. Il Tar frena doppiette e allevatori
LIVORNO. La popolazione degli animali selvaggi rappresenta un problema da affrontare da parte di molti enti pubblici, ma l'abbattimento dei lupi nelle zone di ripopolamento non rappresenta il prioritario metodo per contenere la specie, perché è comunque subordinato alla sperimentazione di metodi ecologici. E comunque i piani provinciali di abbattimento devono dar conto del previo esperimento di metodi ecologici e dell'inefficacia di detti metodi incruenti certificata dall'Infs.
Lo afferma il Tribunale amministrativo regionale (Tar) della Toscana proprio mentre in regione si sta approvando la nuova legge in materia venatoria (la commissione agricoltura del Consiglio regionale della Toscana ha licenziato ieri a maggioranza - con l'astensione del Pdl - le nuove norme e il testo sarà sottoposto al voto dell'aula la prossima settimana).
Con sentenza di questo mese, il collegio annulla il provvedimento della provincia di Siena che ha predisposto le iniziative volte al contenimento delle specie animali predatrici presenti nel suo territorio attraverso metodi ecologici ma anche attraverso l'abbattimento controllato di queste ultime.
La provincia di Siena sembra privilegiare il metodo dell'abbattimento, anche se nel provvedimento provinciale si afferma che sarebbe stato acquisito il parere dell'Infs di Bologna (territorialmente competente). Ma si fa riferimento a un parere relativo a un intervento simile e precedente, oramai non più valido per l'abbattimento in questione. Secondo il Tar sarebbe stato necessario acquisire "un nuovo motivato parere che tenesse conto degli esiti del precedente piano di abbattimento, eventualmente confermando la necessità di ricorrere a tale metodo cruento di controllo della popolazione volpina".
In realtà molto spesso gli attacchi denunciati dagli allevatori fanno quasi sempre riferimento a cani inselvatichiti, essendo comunque ancora molto rara la presenza dei lupi. Le proteste però si levano sempre contro i lupi così che Comuni, Provincie e Regioni, finiscono per avvalersi di soluzioni violente.
Nello scenario giuridico, in ogni caso, esiste il regime di contenimento proprio delle specie selvatiche. Un contenimento che deve attuarsi con metodi ecologici quale certamente non è la caccia o l'abbattimento "non programmato".
Secondo la legge nazionale (a cui quella regionale vecchia e nuova deve attenersi) infatti l'uccisione attraverso piani di abbattimento è prevedibile, ma solo come soluzione finale o meglio quando i metodi ecologici siano stati accertati come inefficaci.
Solo qualora l'Istituto nazionale per la fauna selvatica (Infs) verifichi la non efficacia di tali metodi di contenimento numerico, le Province possono autorizzare i piani di abbattimento.
Dunque, è necessario che i piani di abbattimento diano conto del previo esperimento di tali metodi e che l'inefficienza sia certificata Infs.
E inoltre, in forza di quanto disposto nella legge regionale (ossia la 3/94 visto che la nuova non è stata ancora varata), la pianificazione faunistico - venatoria avviene mediante il coordinamento dei piani faunistico venatori delle Province, con la conseguenza che i piani provinciali devono essere trasmessi alla Regione e da questa approvati.
Fonte: GreenReport
Link: Abbattimento lupi. Il Tar frena doppiette e allevatori
Federico
Il lupo non è né buono né cattivo, ma è lì, splendido come la natura selvaggia, e vuole restare libero.
Il lupo non è né buono né cattivo, ma è lì, splendido come la natura selvaggia, e vuole restare libero.
- Duccio
- Presidente Canislupus Italia
- Messaggi: 6227
- Iscritto il: 24 ago 2008, 14:52
Re: Abbattimento lupi. Il Tar frena doppiette e allevatori
nell'articolo si fa una gran confusione; in realtà il pronunciamento del TAR riguarda gli abbattimenti di volpe, non di lupo. Per questo il TAR non ha voce in capitolo, perchè la normativa che lo protegge è gerarchicamente superiore, quindi non può fare legislazione.
d.
d.
Duccio Berzi, Presidente Canislupus Italia.
"Che siete colti ve lo dite da voi. Avete letto tutti gli stessi libri. Non c'è nessuno che vi chieda qualcosa di diverso". D.L.Milani
"Che siete colti ve lo dite da voi. Avete letto tutti gli stessi libri. Non c'è nessuno che vi chieda qualcosa di diverso". D.L.Milani