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Re: Intervista a Franco Tassi sulla lince in Italia, Aprile 2010

Inviato: 14 mag 2010, 17:06
da erreotto
Marco ,conosco quelle foto e quella storia.
Ma quante sono le predazioni accertate da lince in Italia centrale ?
Quante carcasse sono state analizzate ? Se,come credo,quella discutibile predazione e' l'unica ,allora sarebbe meglio,per il bene e la credibilita' degli studi sulla lince,che cio' venisse detto.
Faccio l'avvocato del diavolo ...possibile mai che Luc Chazel non sia mai riuscito a fotografare UNA lince nemmeno in Francia ?
Con tutto il tempo speso in ricerca mi sembra paradossale riuscire a sentire i vocalizzi e non riuscire a fotografarla con una fototrappola.

Re: Intervista a Franco Tassi sulla lince in Italia, Aprile 2010

Inviato: 14 mag 2010, 19:42
da marcospada
No, quella e' l'unica "presunta" predazione di Lince trovata da me. Che io sappia quando Chazel e' venuto al PNALM e c'e' rimasto una quindicina di giorni, ha trovato latrine, predazioni ed ha pure ascoltato il richiamo di notte su' al Lago vivo. Tutto il suo materiale se lo e' portato in Francia al suo istituto. Ho avuto modo di conoscerlo a casa di Tassi in maremma ed ho ascoltato da lui quello che raccontava, di foto ne aveva fatte e le ho pure viste, ma sui Pirenei, dove ha scoperto un nucleo di Linci euroasiatiche di cui non si conosceva l'esistenza.
Poi c'e' tutto il materiale conservato da Franco Tassi, di cui ne conosco solo una minima parte.
Anche io tendo a fare l'avvocato del diavolo, soprattutto dopo la storia della foto fatta dall'amico Artoni al PNALM, tra l'altro durante un'escursione guidata da me, dove la presunta Lince, in un primo tempo abbastanza credibile, dalle successive analisi del file raw si e' rivelata un giovane cervo in un avvallamento, ma in una posizione del tutto simile a quella di una Lince in agguato.

Re: Intervista a Franco Tassi sulla lince in Italia, Aprile 2010

Inviato: 14 mag 2010, 20:26
da erreotto
Proprio questo sembra strano : il PNALM e' stato setacciato da ricercatori esperti che hanno studiato e seguito ad es lupo ed orso,di giorno,di notte seguendo km di piste...e mai nessuno di loro ha mai trovato un'impronta che facesse solo sospettare a lince,ne tantomeno ha mai sentito i vocalizzi .
Invece Chavez si prende 15 giorni di ferie e trova una miniera di informazioni ma se vai sul suo sito non trovi una foto nemmeno di un impronta .

Re: Intervista a Franco Tassi sulla lince in Italia, Aprile 2010

Inviato: 15 mag 2010, 15:55
da marcospada
Che ti devo dire :) , se io fossi uno zoologo invece che un architetto dedicherei molto piu' tempo sul campo in Abruzzo a cercare Linci, Orsi, Camosci e Cervi piuttosto che starmene a fare case per cooperative edilizie :) .
Poi se gli zoologi veri si tengono quello che trovano per se' .... in attesa degli eventi, mah?!?

Re: Intervista a Franco Tassi sulla lince in Italia, Aprile 2010

Inviato: 16 mag 2010, 23:29
da erreotto
Il problema e' che questo strano comportamento e' adottato esclusivamente dagli studiosi della lince appenninica.
Hanno fatto ricerche storiche in letteratura e pratiche in campo , scrivono su tutti i forum etc...insomma hanno creato delle aspettative incredibili che non si sono mai concretizzate con una valida e inconfutabile prova scientifica .
Non sto parlando di un primo piano di una lince di notte o di un esame del dna ma mi piacerebbe almeno vedere una foto di una
inconfutabile ''pista'' di lince su neve con una (dico un'impronta)fotografata bene...un bel passo registrato di lince caratteristico su neve.
La lince mi affascina non poco,sono andato a vedere diverse volte le orme in seguito a segnalazione di lince avvistata ma ho sempre trovato orme di canide . E,dico la sincera verita',se mai mi dovesse capitare una predazione da lince non direi nulla fin quando le mie fototrap non la immortalerebbero.

Re: Intervista a Franco Tassi sulla lince in Italia, Aprile 2010

Inviato: 18 mag 2010, 13:05
da marcospada
Sul forum del Gruppo Lince Italia (ancora in fase di preparazione):

http://www.comitatoparchi.it/index.php? ... t&catid=18

ho inserito altri documenti di predazione altre alle mie foto ed oltre al documento delProf. Ragni: un'analisi di predazione firmata dal Prof. Boscagli ed una da Luc Chazel, sempre riferite alla zona del PNALM.

Re: Intervista a Franco Tassi sulla lince in Italia, Aprile 2010

Inviato: 18 mag 2010, 15:04
da pigrofalco
Grazie Marco, quando i documenti a suffragio delle diverse tesi saranno in numero consistente cercheremo di farne un'analisi approfondita.

Re: Intervista a Franco Tassi sulla lince in Italia, Aprile 2010

Inviato: 20 mag 2010, 21:50
da hycanus
Una domanda banale e da "non addetto ai lavori"...la lince è presente nelle Alpi orientali e ultimamente è stata documentata anche in Trentino. Da quello che ho capito sono animali che hanno home range molto vasti. La loro presenza quindi è rilevabile, all' interno del loro ipotetico territorio, in zone anche molto distanti tra di loro. In teoria quindi, supponendo che il felino possa spingersi verso la colonizzazione di nuovi territori (analogamente ai lupi in dispersione), potrebbe inoltrarsi lungo la dorsale appenninica e colonizzare territori che ben potrebbero, vista l' abbondanza di selvaggina e l' ampia copertura boschiva, permetterne l' insediamento. E' supponibile una dinamica del genere oppure no? Nel senso che, pur avendo la lince ampi territori a disposizione, si limita a rimanere al loro interno oppure potrebbe essere "audace" e tentare nuove avventure?

Re: Intervista a Franco Tassi sulla lince in Italia, Aprile 2010

Inviato: 21 mag 2010, 12:50
da marcospada
Credo che ormai non esistano piu' le condizioni per cui cio' possa avvenire. La popolazione alpina di Lince, con la sottospecie Lynx lynx alpina e' estinta dalla fine dell'800 sterminata dalla caccia. Quando era presente occupava l'intero arco alpino con diverse centinaia di esemplari, mentre adesso le pochissime Linci presenti sulle Dolomiti bellunesi e sulle Alpi retiche sono di provenienza Slovena in Friuli e Svizzera in Trentino; si tratta quindi di individui in dispersione dalle regioni originarie che hanno trovato l'ambiente adatto per sopravvivere (Caprioli e marmotte soprattutto) e non hanno comunque la possibilita' di spingersi oltre per le barriere naturali fortemente antropizzate che trovano (fondovalle veneto e pianura padana).
Le altrettanto poche Linci segnalate in piemonte, in valle Anzasca e nel Cuneese sono individui in dispersione dai Vosgi francesi e dal Giura Svizzero e comunque sono troppo pochi per potersi allontanare dalle alte quote alpine dove trovano cibo, (sempre Caprioli, Camosci e marmotte) e tentare l'attraversamento delle Alpi marittime in direzione appenninica.
Se in passato cio' e' avvenuto i "residui" della migrazione di Lince alpina verso gli Appennini potrebbero trovarsi al massimo nelle zone wilderness della Garfagnana e del Casentino, dove tra l'altro ogni tanto c'e' qualche segnalazione. L'ultima nel Novembre 2009 a San Pellegrino in Alpe.
( http://www.comitatoparchi.it/index.php? ... d=18&id=26 )
Secondo una pubblicazione di Ragni e Seminara, in epoca storica, c'e' stata una differenziazione di areale occupato tra Lince Europea nelle zone alpine e nord appenniniche e Lince mediterranea in ambiente basso appenninico:
http://www.kora.ch/malme/05_library/5_1 ... _lince.pdf

Re: Intervista a Franco Tassi sulla lince in Italia, Aprile 2010

Inviato: 21 mag 2010, 13:55
da DanieleC
marcospada ha scritto:Credo che ormai non esistano piu' le condizioni per cui cio' possa avvenire. La popolazione alpina di Lince, con la sottospecie Lynx lynx alpina e' estinta dalla fine dell'800 sterminata dalla caccia. Quando era presente occupava l'intero arco alpino con diverse centinaia di esemplari, mentre adesso le pochissime Linci presenti sulle Dolomiti bellunesi e sulle Alpi retiche sono di provenienza Slovena in Friuli e Svizzera in Trentino; si tratta quindi di individui in dispersione dalle regioni originarie che hanno trovato l'ambiente adatto per sopravvivere (Caprioli e marmotte soprattutto) e non hanno comunque la possibilita' di spingersi oltre per le barriere naturali fortemente antropizzate che trovano (fondovalle veneto e pianura padana).
Le altrettanto poche Linci segnalate in piemonte, in valle Anzasca e nel Cuneese sono individui in dispersione dai Vosgi francesi e dal Giura Svizzero e comunque sono troppo pochi per potersi allontanare dalle alte quote alpine dove trovano cibo, (sempre Caprioli, Camosci e marmotte) e tentare l'attraversamento delle Alpi marittime in direzione appenninica.
Se in passato cio' e' avvenuto i "residui" della migrazione di Lince alpina verso gli Appennini potrebbero trovarsi al massimo nelle zone wilderness della Garfagnana e del Casentino, dove tra l'altro ogni tanto c'e' qualche segnalazione. L'ultima nel Novembre 2009 a San Pellegrino in Alpe.
( http://www.comitatoparchi.it/index.php? ... d=18&id=26 )
Secondo una pubblicazione di Ragni e Seminara, in epoca storica, c'e' stata una differenziazione di areale occupato tra Lince Europea nelle zone alpine e nord appenniniche e Lince mediterranea in ambiente basso appenninico:
http://www.kora.ch/malme/05_library/5_1 ... _lince.pdf
Interessante Marco la tua analisi.....
quanto ad eventuali "residui" ,nel casentino..non credo,è una area,dove negli ultimi anni,se non sbaglio
viene praticato fototrappolaggio in maniera massiccia,e una lince sicuramente,sarebbe stata fotografata,
cosi' come è stato fotografato il gatto selvatico.

ciao.