Intervista a Franco Tassi sulla lince in Italia, Aprile 2010

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Re: Intervista a Franco Tassi sulla lince in Italia, Aprile 2010

Messaggio da pigrofalco » 25 mag 2010, 10:10

documenti lince di Chazel0002.jpg
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"Percorse convinto le strade dell'equilibrio e ogni volta che si trovò di fronte al bivio che indicava l'onestà tirò dritto, pensando ad uno scherzo."

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Re: Intervista a Franco Tassi sulla lince in Italia, Aprile 2010

Messaggio da pigrofalco » 25 mag 2010, 10:13

documenti lince di Chazel0003.jpg
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Re: Intervista a Franco Tassi sulla lince in Italia, Aprile 2010

Messaggio da pigrofalco » 25 mag 2010, 10:15

zunino.jpg
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gabriele
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Re: Intervista a Franco Tassi sulla lince in Italia, Aprile 2010

Messaggio da gabriele » 25 mag 2010, 12:32

Buongiorno a tutti,
vorrei riportare un paio di brevi testimonianze sul conto della Lince in Appennino Centrale ( nello specifico nell'ambito territoriale della provincia di Rieti), che tra l'altro ebbi modo di comunicare anche al Prof. Tassi ed al Dott. Mossolin in occasione di un incontro a Roma nei primi mesi del 2009.

Nel testo di Giampiero Cammerini "Il Lupo in Provincia di Rieti" edito nel 1998, si riporta la testimonianza di due cacciatori che in una battuta di caccia , metà degli anni '80 (ma sulla data potrei sbagliare, non ho il testo sotto mano), nella zona del Monte Gorzano (Monti della Laga) s'imbatterono in un esemplare che aggredì uno dei loro cani...la presunta lince ebbe la peggio (anche per l'intervento dei due cacciatori) e la carcassa venne gettata in un fosso. Dell'accaduto venne a conoscenza lo stesso Gruppo Lince, membri del quale si recarono , senza successo, nella zona per cercare i resti dell'animale.
Nei prossimi giorni, appena torno a casa, provvedo a riportare per intero il trafiletto del libro in questione.

Peraltro, la toponomastica di alcuni luoghi potrebbe far pensare ad una passata presenza anche dalle mie parti. Mia nonna, raccontava che da bambina (gli anni attorno al 1920) si andava per la mietitura dei foraggi nei prati de (lo riporto in dialetto) " lu funnu de lu attu pardu", una zona che si inquadra nel corso basso di un torrente riportato oggi nelle carte topografiche come Fosso del Gatto.

Personalmente (da assoluto profano) sono scettico sulla presenza della Lince in Appennino. Ipotizzando che qualche relitto nucleo sia sopravvissuto nelle aree più impervie dell'Appennino, dove neppure i ricercatori sono arrivati, e che mai si sia spostato da quell'areale tanto isolato ed impervio, tra le altre cose viene da chiedermi quanto debba essere consitente quel nucleo relitto per garantire la sopravvivenza di una specie!! Premesso ciò, credo anche che forse per la sopravvivenza di una specie in via di estinzione (o addirittura ritenuta estinta) sia un bene ritenerla non presente!


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