La lince B132, storia di una dispersione da record

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pigrofalco
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La lince B132, storia di una dispersione da record

Messaggio da pigrofalco » 26 gen 2010, 10:00

La lince B132 in dispersione dalla Svizzera nord-orientale raggiunge il Trentino




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Rapporti tecnici:

La lince B132 in dispersione dalla Svizzera nord-orientale raggiunge il Trentino

Corresponding author Brugnoli A.* , Alberti M, Rocca M

Associazione Cacciatori Trentini, v. Guardini 41, I-38100 Trento (Italy)

Abstract: A subadult lynx was caught in February 2008 in the Swiss National Park, fitted with a Gps-Gsm radio-collar and later genetically identified as B132 - i.e., a male born in 2006 in North-Eastern Switzerland -. B132 is at present located in the western Trentino region, more than 200 km away from his mother’s home range. This is the furthest dispersal ever documented outside of Scandinavia for a Eurasian lynx.

Keywords: Lynx, Radiotracking, Dispersal, Trentino

Received: Jul 21, 2008 - Accepted: Aug 29, 2008 - Published online: Oct 10, 2008


Citation: Brugnoli A, Alberti M, Rocca M, 2008. La lince B132 in dispersione dalla Svizzera nord-orientale raggiunge il Trentino. Forest@ 5: 269-272. [online: 2008-10-10] URL: http://www.sisef.it/forest@/show.php?id=545 - [doi: 10.3832/efor0545-0050269]


Nel mese di marzo di quest’anno un maschio subadulto di lince eurasiatica (Lynx lynx), catturato nel Parco Nazionale svizzero - dove ne erano segnalate le tracce già a partire dal 5 dicembre del 2007 ([3]) - il 22 febbraio ed equipaggiato di un radiocollare satellitare Gps/Gsm, ha prima attraversato l’Alta Valtellina, in Lombardia, per poi raggiungere la Val di Pejo, nel Trentino occidentale, dalla Valfurva, superando - tra l’altro - un passo situato ad una quota di oltre 3.000 m s.l.m. Nei due mesi successivi di aprile e maggio B132 - così è chiamata nella codificazione dei ricercatori svizzeri la lince in questione - ha proseguito il suo cammino fino a raggiungere il Brenta orientale, dove sembra essersi stabilizzata, suscitando un rinnovato interesse nei confronti della specie in ambito alpino. Si tenga conto che nelle Alpi italiane solo un’altra lince è stata - ed è in effetti tuttora - sotto controllo radiotelemetrico, ad opera dell’Università di Udine: si tratta di un maschio adulto che sembra aver stabilito il suo home range in un’area relativamente ristretta delle Prealpi Carniche, tra le province di Udine e Pordenone ([4], [2] - vedi anche: http://www.uniud.it/ricerca/strutture/d ... ura_lince/).

L’aspetto più significativo di questo avvenimento risiede comunque nel fatto che si tratta della dispersione a più ampio raggio documentata per la specie in ambito europeo, al di fuori dell’areale scandinavo: in linea d’aria B132 ha infatti già percorso oltre 200 km dal suo luogo di nascita - avvenuta nel 2006 - ed oltre 80 km dal luogo di cattura nel Parco Nazionale svizzero. Questo sorprendente record assume valore sia dal punto di vista scientifico che da quello più propriamente conservazionistico.

Il 22 febbraio 2008, come si è detto, era stato possibile catturare in una trappola a cassetta la lince in questione (Fig. 1) - risultata pesare 24 kg - e dotarla di un radiocollare Gps/Gsm: dopo una visita veterinaria completa è stato prelevato anche un campione di sangue, per consentirne successivamente l’identificazione per via genetica. Il comportamento spaziale di questo esemplare riveste un interesse particolare, dal momento che è stato catturato ed ha poi proseguito il suo movimento di dispersione al di fuori dei limiti dell’areale di distribuzione attuale della popolazione alpina stabilizzata. Quest’ultimo fa infatti segnare, nel vasto tratto della catena che intercorre - grosso modo - tra il Canton Vallese e le Alpi e Prealpi Carniche, uno iato distributivo (con segnalazioni solo sporadiche, [7], [6]) che B132 ha - per la parte ad ovest dell’Adige - esplorato abbondantemente in questi primi mesi di monitoraggio intensivo. Nel territorio della Confederazione elvetica in particolare la lince è oggi presente con due distinte popolazioni: una è distribuita nel Giura, e si è espansa oltre i confini in territorio francese, l’altra nelle Alpi nord-occidentali, tra la valle del Rodano e la valle dell’Aare, nel Vallese, e nelle parti della Svizzera centrale tra la valle dell’Aare e la valle della Reuss. Queste due popolazioni sono state fondate, a partire dal 1971 - in seguito ad un decreto del Consiglio federale del 18 agosto 1967 -, grazie ad interventi di reintroduzione - ufficiali e non - che nella generalità dei casi hanno utilizzato soggetti provenienti dai Carpazi slovacchi (per complessivi 8-10 esemplari rilasciati nel Giura e 14-16 nelle Alpi). In tutto l’arco alpino le uniche popolazioni di linci collegate tra loro e di una certa rilevanza sono oggi concentrate in Svizzera: questo Paese assume pertanto una particolare responsabilità a livello europeo per la conservazione e la protezione della specie ([1]).

Nell’ambito del progetto Luno, acronimo per Luchsumsiedlung Nordostschweiz (insediamento della lince nella Svizzera nord-orientale, http://www.luno.ch/) sono stati complessivamente rilasciati nel periodo 2001-2008 dall’Ufficio federale dell’ambiente - in collaborazione con i Cantoni interessati - 12 esemplari di lince. Il monitoraggio dei soggetti rilasciati e della piccola popolazione che è stato così possibile reinserire nella Svizzera nord-orientale è assicurato dal programma Kora (Koordinierte Forschungsprojekte zur Erhaltung und zum Management der Raubtiere in der Schweiz, progetti coordinati di ricerca per la conservazione e la gestione dei Carnivori in Svizzera, http://www.kora.ch/, [8], [9]). Le analisi genetiche condotte sul campione di sangue della lince catturata hanno rivelato che questa è nata nel 2006 proprio nella Svizzera nord-orientale da Nema - femmina di prima generazione anch’essa nata lì e stabilitasi nell’area del Tössstock dal 2004 - e da Turo - maschio catturato nel Giura bernese e rilasciato nell’area del Luno il 26 gennaio 2003 -. Tutte le linci traslocate nella Svizzera nord-orientale nel contesto del progetto Luno erano state infatti geneticamente identificate, e questo ha consentito l’attribuzione genetica della loro discendenza, e tra questa appunto di B132 ([5]). Tra novembre 2006 e febbraio 2007 B132 è stata fototrappolata - insieme ad una sorella ed alla madre Nema - per ben tre volte nell’area dove era nata: nel settembre 2007, quindi, è stato possibile documentarne la presenza - sempre tramite fototrappola - nei dintorni di Sevelen, nella Valle del Reno, sul versante del Canton San Gallo (Fig. 2), evidenziando così quella che all’epoca aveva tutte le caratteristiche “canoniche” di una tipica - e non eccezionale, come poi si è rivelata - dispersione maschile giovanile. Nei due mesi seguenti B132 si è allontanata ulteriormente dall’area di origine, nonché dall’area di presenza stabile della specie nella Svizzera nord-orientale, ed ha raggiunto l’Engadina: all’inizio dell’inverno è stata tracciata una pista su neve della giovane lince nel Parco Nazionale svizzero - e precisamente nella Spöltal -, dove erano più di 25 anni che mancavano notizie certe del felino. Dopo l’immissione non autorizzata di una coppia di linci nel Parco nel 1972 ed un secondo rilascio ai confini del Canton Grigioni, presso Punt dal Gall, condotto nel 1980, per alcuni anni si erano infatti avute segnalazioni della specie in Bassa Engadina. B132 ha qui predato camosci e giovani e femmine di cervo. L’improvvisa comparsa della lince in Engadina e poi più a sud ha generato speculazioni riguardanti un presunto rilascio illegale effettuato in quest’area, speculazioni completamente smentite dal monitoraggio radiotelemetrico prima e dagli accertamenti genetici poi, che hanno dimostrato, come detto, l’origine del tutto naturale dell’esemplare in dispersione.

Ad oggi (30 giugno 2008) B132 è ancora nei boschi del Brenta orientale. Nei due mesi di monitoraggio più intensivo - aprile e maggio - è stato possibile accertare la predazione da parte di B132 di un giovane cervo in Val di Pejo, tre caprioli fra la Val di Sole e la Val di Non sudtirolese, altri 1-2 caprioli in Bassa Val di Sole, un camoscio (Fig. 3) e - molto probabilmente - un fagiano di monte nel Brenta orientale. Dal 20 di maggio la frequenza delle localizzazioni Gps/Gsm è stata diminuita ad una al giorno - prima era di due fix al giorno -, in modo da consentire una maggiore durata della batteria del radiocollare, sperabilmente fino alla primavera del 2009, ossia fino al prossimo periodo riproduttivo: chissà che dal satellite non arrivi qualche nuova sorpresa...


Fig. 1

LINCE B132.jpg


Fig. 1 - La lince B132 nella trappola di cattura nel Parco Nazionale svizzero (foto Heinrich Haller - http://www.nationalpark.ch).

Fig. 2

DISPERSIONE LINCE.gif


Fig. 2 - Gli home range dei genitori di B132, Nema e Turo (poligoni rosso e blu), le immagini da fototrappolaggio (quadrati bianchi), le segnalazioni casuali (triangoli verdi), il sito di cattura nel Parco Nazionale svizzero (stella rossa) e le localizzazioni Gps/Gsm (cerchi blu). La freccia indica l’attuale (maggio-giugno 2008) areale di presenza (http://www.kora.ch).

Fig. 3

CARCASSA PREDAZIONE LINCE.jpg


Fig. 3 - Località Tovac, Riserva comunale di caccia di Molveno, Trentino occidentale, 23 maggio 2008. Resti del camoscio maschio di 8 anni di età predato dalla lince B132 (probabilmente) il giorno 19 maggio (foto Marco Torresani).


Bibliografia

1. Brugnoli A, Brugnoli R (2008). Linci in Svizzera. Lassù qualcosa si muove... Caccia Alpina 6: 4-8.

2. Filacorda S (2008). Lo studio dei grandi carnivori nell’area transfrontaliera. Relazione presentata al Convegno: “Gestione sostenibile transfrontaliera delle risorse faunistiche. Interreg III A Italia Slovenia”, Udine 10 maggio 2008.

3. Haller H (2008). Lynx in the Swiss National Park caught and fitted with radio-collar. SCALP News 5/2008.

4. Molinari-Jobin A (2007). Male lynx radio-collared in the Carnic Prealps, Italy. SCALP News 2/2007.

5. Molinari-Jobin A (2008). The lynx caught in February 2008 in the Swiss National Park is identified as B132. SCALP News 6/2008.

6. Molinari-Jobin A, Zimmermann F, Angst Ch, Breitenmoser-Würsten C, Capt S, Breitenmoser U (2006). Status and distribution of the lynx in the Swiss Alps 2000-2004. Acta Biologica Slovenica 49 (1): 3-11.

7. Molinari P, Bionda R, Carmignola G, Catello M, Cetto E, Filacorda S, Gavagnin P, Mingozzi T, Rodolfi M, Molinari-Jobin A (2006). Status of the Eurasian lynx (Lynx lynx) in the Italian Alps: an overview 2000-2004. Acta Biologica Slovenica 49 (1): 13-18.

8. Ryser A, von Wattenwyl K, Ryser-Degiorgis M-P, Willisch Ch, Zimmermann F, Breitenmoser U (2004). Luchsumsiedlung Nordostschweiz 2001-2003, Schlussbericht Modul Luchs des Projektes Luno. Kora Bericht 22, pp. 60.

9. Ryser A, von Wattenwyl K, Zimmermann F, Breitenmoser U (2006). 2. Monitoringbericht Luno2. Status Luchs Nordostschweiz Winter 2005/2006. Kora Bericht 34, pp. 24.



*Alessandro Brugnoli, laureato in Scienze forestali ed in Scienze Naturali, svolge la sua attività come coordinatore dei cinque tecnici faunistici dell’Associazione Cacciatori Trentini, tra i quali Mauro Alberti, laureato in Tutela e gestione delle risorse faunistiche - laurea di I livello -, e Michele Rocca, laureato in Biologia. Email: alessandro.brugnoli@unifi.it; alberti.mauro@yahoo.it; michelerocca_bleggio@yahoo.com.>>[/i][/size]
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Alessio Pieragnoli, Consigliere Canislupus Italia.

"Percorse convinto le strade dell'equilibrio e ogni volta che si trovò di fronte al bivio che indicava l'onestà tirò dritto, pensando ad uno scherzo."


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