I caldi colori dell'autunno

[Angela]

I colori dell'autunno sono belli ovunque, ma io amo i forti contrasti che riesce ad esprimere il Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise in questo periodo dell'anno: le calde sfumature dei boschi, il verde intenso dei prati, il bianco/grigio delle rocce, l'azzurro intenso del cielo. Per me rappresentano la sintesi di tutta la potenza espressiva della natura.
E' uno spettacolo che duta pochi giorni perchè come improvvisamente è arrivato altrettanto improvvisamente sparisce, lasciando il passo ai nuovi colori dell'inverno che incede.
Già nel fine settimana si prevede pioggia mista a neve, pertanto le foglie saranno in gran parte spazzate via dalla pioggia e dal freddo. Per questo motivo ieri, complice una magnifica giornata, ho lasciato tutto e ho fatto una escursione dove sapevo avrei trovato un bellissimo bosco e le praterie d'alta quota, oltre ad un superbo paesaggio.
Alle 8:00, alla partenza del sentiero, la temperatura era bassissima, nelle zone all'ombra c'era ghiaccio e servivano guanti e cappello di lana. Io non riuscivo a tenere la mia reflex in mano perchè avevo le dita insensibili. Ma è durato poco perchè salendo ci siamo scaldati e poi dalle 10:00 fino alle 15:00 c'è stato un sole caldo da stare a maniche corte.

L'itinerario scelto è Monte Amaro nella Valfondillo in comune di Opi (Aq), nel cuore del Parco Nazionale d'Abruzzo, anzi proprio in prossimità dei luoghi dove tutto ebbe origine, perchè proprio in questo territorio nacque il primo nucleo del Parco nel lontano 1917. Una intuizione davvero molto felice e all'epoca innovativa, anzi io direi addirittura di rottura rispetto alla cultura dell'epoca.
Monte Amaro non è una cima molto alta, 1862 m con un dislivello di 778 m, ma è piuttosto faticosa per via della salita ripida e costante, senza un momento di riposo. In discesa le ginocchia vengono messe a dura prova e bisogna fare attenzione a non scivolare sul letto di foglie. Io ogni anno ci lascio qualche ricordo di qualcosa che mi sfugge e ruzzola giù, senza possibilità di recuperarlo. Lo scorso anno è stata la volta del paraluce, in precedenza un tappo dell'obiettivo. Ieri abbiamo dovuto recuperare uno zaino malamente poggiato, che per fortuna si è impigliato agli arbusti circa 50 metri sotto di noi. Recuperarlo è stato un po' delicato.

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Siamo uscendo dal bosco, da qui inizia la salita sulle cime.

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Uno sguardo indietro al sentiero già percorso.

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Il monte Marsicano.

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[Angela]

Dall'anticima del monte Amaro, sempre guardando alle nostre spalle possiamo godere lo spettacolo della valle sottostante, con il piccolo centro storico di Opi, arroccato su uno sperone roccioso (dove termina il bosco rosso) e Pescasseroli nella pianura in fondo, al centro del fotogramma.

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[Angela]

Ancora più in alto.

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