[Articolo] Il lupo in Svizzera: status e gestione

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davide79
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[Articolo] Il lupo in Svizzera: status e gestione

Messaggio da davide79 » 08 ott 2009, 13:23

Il lupo in Svizzera non è più ormai un evento occasionale, ma una realtà. Recenti analisi genetiche condotte su campioni biologici (feci e saliva) confermano nell'estate del 2009 la presenza di tre nuovi lupi ( rispettivamente in Valle d'Illiez, nei Grigioni, e nella regione di confine tra i cantoni di Berna e Friburgo), facendo salire a 12 il numero di individui per cui è stata accertata la presenza nel paese negli ultimi 2 anni. Questo ovviamente non vuol dire che al momento in Svizzera ci siano altrettanti lupi, poichè alcuni individui campionati l'anno passato potrebbero non essere più presenti: ulteriori elementi farebbero pensare alla presenza di altri 5-6 individui (fatto comunque ancora da accertare) e che all'interno della popolazione ci sia almeno una coppia, indizio che anticipa la formazione dei primi nuclei riproduttivi.
Se, da una parte, questo rappresenta un successo in termini di conservazione della specie, protetta a livello nazionale ( Legge federale del 20 giugno 1986 sulla caccia e la protezione dei mammiferi e degli uccelli selvatici), comunitario ( Allegati 2°e 4°della direttiva habitat, non vigente però in Svizzera) e internazionale (Allegato 2° della convenzione di Berna), è evidente come la presenza del lupo generi numerosi conflitti di tipo socio-economico, viste le significative ripercussioni sull'allevamento degli ovi-caprini (estremamente diffuso inSvizzera) e sulla gestione venatoria: a tal proposito la Confederazione Elvetica gestisce la specie, regolando i suddetti conflitti, mediante la Strategia Lupo Svizzera. Il punto focale nella strategia, che si pone come obiettivo la conservazione del lupo e la minimizzazione dei conflitti con l'uomo e le sue attività, è rappresentato dalla possibilità per l'Ufficio Federale Ambientale (UFAM) di rilasciare autorizzazioni di abbattimanto per singoli lupi che causano danni rilevanti ad animali da reddito. La Stragia Lupo Svizzera distingue fra il primo anno di presenza di un lupo in una regione e gli anni successivi. Il primo anno rappresenta un periodo di adattamento a una nuova situazione, in quanto gli allevatori di ovini sono chiamati a proteggere le greggi solo se si presume la presenza di un lupo nella regione: i limiti di abbattimento sono 25 predazioni nel corso di un mese o 35 predazioni entro un periodo di quattro mesi. Per gli anni successivi valgono invece altre condizioni, ovvero una pianificazione tempestiva ed una presa di contatto da pèarte degli allevatori con il programma nazionale di protezione delle greggi (il cui referente è AGRIDEA, associazione svizzera per lo sviluppo dell'agricoltura, di cui sono membri organizzazioni agricole, i Cantoni e il Principato del Liechtenstein) sostenuto dalla Confederazione, l'impegno a realizzare l'obiettivo della sorvegianza permanente e la verifica della possibilità di raggruppare le greggi, nonchè una collaborazione responsabile e costruttiva. Va notato come per il primo anno, i cani da pastore non siano considerati una misura obbligatoria, pur rappresentando il metodo sovente più efficace. Se si verificano dei danni nonostante l'adozione di tutte le misure di protezione delle greggi possibili, praticabili e finanziabili (AGRIDEA è responsabile anche dell'amministrazione dei fondi per le misure di protezione), il criterio di abbattimento si riduce a 15 predazioni: in questo caso, la sorvegianza permanente, l'utilizzo dei cani pastore e il ricorso alla stabulazione notturna costituiscono i pilastri centrali nella protezione del patrimonio zootecnico. Quale misura a breve termine, l'autorizzazione di abbattimanto di un lupo può essere rilasciata anche per le zone in cui le misure di protezione non sono applicabili (purchè l'animale sia abbattuto all'interno dell'area che non può essere protetta). Va considerato come spesso sia molto difficile attribuire i danni ad un determinato individuo, o come sia addirittura impossibile identificare inequivocabilmente l'individuo responsabile dei danni, la Strategia sancisce che l'uccisione deveavvenire all'interno di una determinata area, detta "zona di abbattimento", che è individuata in base al rischio di subire un evento dannoso e alla sua reale gravità: ciò è valutato in base a fattori quali il luogo di permanenza degli animali da reddito, il numero di animali da reddito nell'area, i sistemi di pascolo, le possibilità di prevenzione, ecc.(in pratica, maggiore è la "potenzialità di danno", più vasta sarà la zona di abbattimanto). Bisogna però tenere conto che non tutti i danni sono causati da lupi residenti (lupi che vivono stabilmente all'interno di un determinato territorio), ma possono essere provocati anche da individui di passaggio. Per questo motivo sono istituiti i "perimetri di prevenzione", aree in cui è dimostrata la presenza continua del lupo: si parla di presenza continua del predatore se sono stati rilevati almeno due eventi dannosi o altri segni di presenza (predazioni su selvaggina, analisi del DNA, ecc.) nell'arco di 4 mesi. La Strategia sembra dare oggi buoni risultati: si sono rilevate particolarmente utili le modifiche introdotte nella primavera del 2008, che hanno accresciuto l'importanza della protezione delle greggi, rispetto forse a quanto era fatto in precedenza.
Senza voler entrar nel merito delle strategie gestionali applicate, appare tuttavia evidente come la Svizzera sia in ogni caso una regione cruciale per la ricolonizzazione e la conservazione del lupo sull'intero Arco Alpino, dove la fauna (ed in particolare i grandi carnivori) deve essere tutelata e gestita su scala sovranazionale, senza ricevere cioè condizionamenti da confini pilitici e/o amministrativi. Non a caso, a partire dal 2006, le competenti autorità italiane, francesi e svizzere, hanno convenuto di considerare i lupi dell'Arco Alpino occidentale come un'unica popolazione, tenendo conto delle legislazioni internazionale e nazionale. Sarà quindi fondamentale comprendere quali siano le misure più adatte per la gestione della popolazione alpina di lupo, di fatto già controllota numericamente, e quanto debba essere fatto per migliorare e diffondere gli strumenti di prevenzione attualmente esistenti, al fine di minimizzare il ruolo che gli abbattimenti legali possono avere nel processo di ricolonizzazione della specie sulle alpi.

di Stefano Liccioli ( Parco Naturale Adamello Brenta)

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manzone gianfranco
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Re: [Articolo] Il lupo in Svizzera: status e gestione

Messaggio da manzone gianfranco » 09 nov 2009, 19:38

speriamo bene, il lupo come tutti gli animali non conoscono confini, quindi le misure di protezione devono essere uniformi , a parole tutti proteggono il lupo, ma bastano poche pecore uccise che si ritorni al medioevo e la gente gridi " al lupo al lupo" .........., però nel medioevo non vi erano ne i mezzi di protezione " antilupo" attuali , ne i rimborsi sui danni subiti.............

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Re: [Articolo] Il lupo in Svizzera: status e gestione

Messaggio da lupacchiotta » 25 set 2014, 14:20

Aggiornamento ;) :

Lupo e lince: le nuove strategie in consultazione

Berna, 03.06.2014 - In seguito a un mandato del Parlamento e alle esperienze acquisite negli ultimi anni, l’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) ha rielaborato le Strategie Lupo e Lince, le quali prevedono ora la possibilità di regolare le popolazioni protette purché ne sia garantita la sopravvivenza. La Strategia Lupo prevede inoltre, a determinate condizioni, di semplificare l’abbattimento di singoli esemplari. La consultazione sulle due nuove strategie è stata avviata dall’UFAM il 3 giugno 2014 e si concluderà il 5 settembre 2014.

In Svizzera negli ultimi anni il numero di lupi è andato crescendo e nel 2012 si è formato il primo branco, il quale vive ai piedi del massiccio del Calanda (GR). Al momento il territorio svizzero ospita circa 25-30 lupi. La lince si è stabilita nel Giura e nelle Alpi occidentali e centrali e si sta diffondendo verso est e a sud delle Alpi. Al momento, sono circa 160 le linci presenti in Svizzera. In seguito a un mandato del Parlamento e alle esperienze acquisite negli ultimi anni, l'UFAM ha rielaborato le Strategie Lupo e Lince.

Quale misura ai fini dell'attuazione della mozione Hassler (10.3605, trasmessa nel 2011) è stata ora introdotta la possibilità di regolare le popolazioni di grandi predatori in Svizzera, purché la sua sopravvivenza sia garantita da una riproduzione periodica confermata da un monitoraggio. Occorre inoltre attuare le misure esigibili per la protezione delle greggi. La revisione dell'ordinanza sulla caccia, entrata in vigore il 1° gennaio 2014, prevede disposizioni in materia di protezione del bestiame nuove e più rigide.

In presenza di branchi, la nuova Strategia Lupo consente inoltre di semplificare l'abbattimento di singoli lupi che provocano danni su pascoli protetti, a condizione che siano avvenuti tre attacchi con una predazione complessiva di dieci pecore. Rimane invariata la possibilità, già prevista, di abbattere singoli animali che provocano danni se in un periodo di quattro mesi predano almeno 35 pecore o almeno 25 in un mese.

Il rilascio dell'autorizzazione di abbattimento rimane di competenza dei Cantoni, previa raccomandazione emanata dalla commissione intercantonale. È stata modificata la ripartizione del territorio in cosiddetti compartimenti di gestione dei grandi predatori: ora ve ne sono cinque principali e 16 secondari. Questi ultimi sono importanti soprattutto per quanto riguarda la gestione dei branchi di lupi e della lince.

Le Strategie in consultazione

Il 3 giugno 2014 l'UFAM ha avviato la consultazione fino al 5 settembre 2014 la rielaborazione della Strategie Lupo e Lince. Le due strategie saranno poi rielaborate ed entreranno in vigore presumibilmente nella primavera del 2015.

Per ulteriori informazioni:

Sezione Media
Telefono: +41 58 462 90 00
E-mail: mediendienst@bafu.admin.ch
Pubblicato da

Ufficio federale dell'ambiente UFAM
Internet: http://www.bafu.admin.ch/it


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