Etica nella fotografia naturalistica e nel fotrappolaggio

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Luciano
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Etica nella fotografia naturalistica e nel fotrappolaggio

Messaggio da Luciano » 12 gen 2015, 21:35

Visti vari dibattiti-scontri (anche di questi giorni) .... sui social in merito all'argomento del titolo, .. ho pensato di aprire una discussione apposita, nella quale ciascuno può esprimere il proprio punto di vista sulle modalità comportamentali da mettere in atto in merito a:
caccia fotografica (abbigliamento, comportamento, utilizzo di attrattivi, ecc.;
trappolaggio fotografico (modalità di attuazione, motivazioni, utilizzo di attrattivi, ecc.;
alimentazione "artificiale" volontaria di fauna e avifauna (pro e contro ... e se lo si ritiene eticamente corretto).

Inizio brevemente elencando alcuni miei modi di vedere le cose:
ritengo che la caccia fotografica (o più genericamente la fotografia naturalistica) vada praticata avendo ben presente che la priorità è rappresentata dall'arrecare alla fauna il minor disturbo possibile. A questo deve essere finalizzato un abbigliamento il più possibile "in tono" con l'ambiente e la stagione in cui si opera, .... il muoversi nel modo più silenzioso possibile, ... il rispettare luoghi e attività dei "padroni di casa" ... sia quando si arriva .... sia quando si parte. Sono assolutamente contrario all'uso di attrattivi per una attività esclusivamente ludica come questa, ... quindi niente carnai .. niente saline .... niente "mangiatoie";
Ritengo poco corretto .. l'uso di attrattivi e (ancora peggio) di esche alimentari anche nel video-foto-trappolaggio e anche da parte di professionisti o ricercatori autorizzati, .... a maggior ragione da parte di chi lo pratica per pura passione. Pur valutando il fatto che questa attività è quasi sempre finalizzata ad una migliore conoscenza del territorio (quindi non propriamente o non esclusivamente ludica), ritengo che debba essere praticata con un minimo di cognizione di causa, ... evitando posizionamenti che possono arrecare un eccessivo disturbo (prossimità di tane, nidi, rendez vous, ecc ... soprattutto in funzione delle necessarie e frequenti "visite di controllo" all'apparecchiatura) ed utilizzando strumenti il meno invasivi possibile (led oscurati, ecc.).
Sono infine contrario all'alimentazione artificiale di fauna e avifauna ... in qualsiasi modalità venga attuata (comprese le mangiatoie invernali per l'avifauna)

Ho gettato la mina vagante :roll: ... a voi!

L.

P.s. mi piacerebbe che il confronto su questi temi fosse il più possibile ampio e costruttivo! ;)

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hycanus
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Re: Etica nella fotografia naturalistica e nel fotrappolaggio

Messaggio da hycanus » 12 gen 2015, 22:24

Bell' argomento Luciano. La mia opinione...un tempo ho usato attrattivi ma adesso non li uso più, soprattutto perchè ho una ft "veloce".
Con altri tipi di macchinette che hanno trigger time alto, per l'utilizzo a cui sono destinate (mi riferisco ai monitoraggi faunistici) è purtroppo necessario utilizzare talvolta degli attrattivi odorosi (assolutamente da evitare quelli alimentari). Trovo comunque che sia eticamente scorretto. Personalmente preferisco quindi acquistare macchinette "veloci". Non a caso ho sempre ritenuto (e lo ribadisco) il trigger time come il parametro più importante da tenere in considerazione nell' acquisto di uno strumento...se costano di più pazienza. Io preferisco aspettare per avere la possibilità di acquistare uno strumento decente piuttosto che comprarne uno lento come una lumaca ma che mi fa soltanto video o foto a vuoto e ogni tanto mi fa vedere per una frazione di secondo il culo di un lupo. Insomma, acquisisco una buona documentazione ed evito di buttare per terra roba che puzza.
A me piacciono le foto a colori per cui utilizzo una macchinetta che spara fleshate...arreca disturbo? Probabilmente si, ma neanche più di tanto a mio avviso. Nel senso che una famigliola di lupi li ho fotografati diverse volte. Insomma, nonostante il flash continuavano a passare li davanti, oltretutto a distanza ravvicinata. Non credo quindi di aver provocato un disturbo tale da disorganizzare il branco e da fargli cambiare zona.
Abbigliamento...io mi vesto di rosso. Ilo mio piumino ciesse fa parte di me, almeno in inverno. Ma sono fondamentalmente un camminatore e non un appostatore, per cui il mio disturbo è quello di un qualsiasi escursionista...e infatti quelle poche volte che incontro un animale...se la da a gambe! :D
Sento questa mia vita che sfugge, ma che non sfugge, perché è parte della stessa vita di quegli alberi. Una cosa bellissima, il disfarsi nella vita del cosmo ed essere parte di tutto. (Tiziano Terzani)

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hycanus
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Re: Etica nella fotografia naturalistica e nel fotrappolaggio

Messaggio da hycanus » 12 gen 2015, 22:47

Naturalmente parlo dal mio punto di vista, che è soltanto quello relativo all' uso di foto e videotrappole. Altri contesti non li conosco. Credo però che chi pratica la fotografia naturalistica parta già con il piede giusto per quanto riguarda il rispetto per l' ambiente e per la fauna selvatica...c' è di peggio insomma.
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Re: Etica nella fotografia naturalistica e nel fotrappolaggio

Messaggio da pigrofalco » 13 gen 2015, 14:01

Bell'argomento bravo Luciano. Personalmente, e certo non per caso, ho usato attrattivi odorosi solo su gatto selvatico, una volta (valeriana, insieme a Luca), mai alimentari e mai nulla su lupo. Considero però peggio andare a piazzare videotrappole nei rendez-vous.
Alessio Pieragnoli, Consigliere Canislupus Italia.

"Percorse convinto le strade dell'equilibrio e ogni volta che si trovò di fronte al bivio che indicava l'onestà tirò dritto, pensando ad uno scherzo."

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Dario
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Re: Etica nella fotografia naturalistica e nel fotrappolaggio

Messaggio da Dario » 13 gen 2015, 15:53

Salve a tutti.
Anch'io (penso si era capito) la penso come Luciano più o meno, anche se su alcune cose secondo me si può essere meno rigorosi e ci sono anche delle ragioni.

1 abbigliamento. Io solitamente vesto scuro perchè ho scelto vestiti tecnici neri. La deontologia del mio lavoro di guida mi impone vestiti tecnici che di solito sono variopinti. E' già tanto che li ho trovati neri :D E' anche vero che se sono variopinti ci sono dei motivi. Uno zaino fucsia sarà più facilmente rintracciabile in caso di bisogno dai soccorsi. Per questo come sottolineava anche hycanus dipende cosa si va a fare. Ma se uno come priorità ha la fotografia naturalistica, anche per avere maggior successo, conviene esser mimetico.

2 attrattivi. Ecco questa è la cosa mi ha fatto polemizzare sul forum. Io lupi che si sdraiano per certi odori o che pappano la mortadella davanti a una fototrappola non li posso vedere. Riprendere lupi se li abbiamo seguiti un minimo dalle tracce che lasciano non è difficile. Anche con trigger time balordi si riprendono tranquillamente. Ovviamente dipende da come uno piazza la ft, e spesso quello non dipende nemmeno da noi ma dalla necessità di nascondere lo strumento. Ma è proprio qui che sta la bravura! Da un punto di vista estetico l'attrattivo è orribile, da un punto di vista etico altrettanto, perché usarlo allora?
Io posso dire di aver usato la valeriana perché avevo bisogno di immagini particolari per capire se da me c'erano martore o faine. Ma un evento isolato di cui non mi vanto (e se qualcuno mi brontola ha ragione), perché sebbene il fine fosse giustificabile e non troppo invasivo comunque sono a conoscenza del fatto che non sono abilitato a fare certe cose e se lo facessero tutti avremmo mustelidi un po' troppo ingrifati in giro. Molto peggio resta comunque l'attrattivo alimentare, per diversi motivi. Si lascia agli animali cibo creato per gli uomini, quindi non loro cibo naturale, si spingono a ricercare quella fonte di cibo quindi si modificano le loro abitudini, gli si fa perdere tempo prezioso, li spingiamo a ritornare in quel punto. Nel caso di carcasse per i carnai a nostra insaputa li possiamo rendere vettori anche di agenti patogeni a noi sconosciuti. Magari raccogliamo una carogna che può essere stata avvelenata. Può succedere anche in natura? Si. Ma non giustifica. Il fatto che accadono cose più gravi nel mondo non giustifica le nostre piccole colpe, mi pare abbastanza ovvio senza bisogno di tornarci su.

3 alimentazione di animali selvatici. Ovviamente contrario, chi rende gli animali confidenti gli fa peggio di chi li uccide. Faccio eccezione (più che altro per ignoranza specifica) sull'avifauna, perché forse subendo una pressione antropica particolare e dovendo fare grandi viaggi etc potrebbe essere utile. Però la cosa brutta è che anche con gli uccelli spesso vengono somministrati alimenti sbagliati che fanno peggio che meglio.

3 rendez vouz. Anch'io sono per non disturare i rv. Ma se ci siamo dentro e non lo sappiamo? Io una volta li ho ripresi i cuccioli, ma in un sentiero dove ci passa la gente normalmente di giorno. Non penso di essere stato dentro ma forse non lontanissimo. In ambienti molto antropizzati non saprei come affrontare la questione.

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Francesco77
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Re: Etica nella fotografia naturalistica e nel fotrappolaggio

Messaggio da Francesco77 » 13 gen 2015, 16:43

Il mio modestissimo parere è semplice...

caccia fotografica
abbigliamento mimetico a tinte unite, non credo assolutamente alle mimetiche "fogliate", ma colori in tinta con le stagioni (sempre che uno abbia un "corredo" per ogni situazione... io sono solitamente verde scuro, anche sulla neve... )

trappolaggio fotografico
Eticamente contro contro le esche "commestibili".
Se si tratta di un progetto riguardante la distribuzione di una specie, da svolgere in pochi giorni e su un vasto territorio l' uso dell' attrattivo odoroso è sicuramente d' aiuto allo scopo per velocizzare i tempi. Sto parlando di distribuzione e non di censimento numerico.
Se si tratta di fototrappolaggio con scopi creativi assolutamente d' accordo nel non utilizzo di qualsiasi espediente.

alimentazione "artificiale" volontaria di fauna e avifauna
Operazione assolutamente dannosa.

Saluti!
F.
L'oscurità si abbatté su Drugo, più nera del batacchio di un manzo nero in una notte senza luna nella prateria. Non c'era fine.
----
https://goo.gl/1lT38I

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Re: Etica nella fotografia naturalistica e nel fotrappolaggio

Messaggio da Luciano » 13 gen 2015, 20:07

Una mini-risposta a Dario, .. in attesa di altri commenti.
Dario ha scritto: ... 1 abbigliamento. ..... E' anche vero che se sono variopinti ci sono dei motivi. Uno zaino fucsia sarà più facilmente rintracciabile in caso di bisogno dai soccorsi. Per questo come sottolineava anche hycanus dipende cosa si va a fare. Ma se uno come priorità ha la fotografia naturalistica, anche per avere maggior successo, conviene esser mimetico. ...
Io credo che per agevolare eventuali soccorsi .. ci siano molti metodi sicuramente più efficaci di uno zaino fuxia, .. ad esempio lasciare sempre detto (o scritto) qual'è il nostro itinerario; se nessuno sa dove sei andato .. lo zaino fuxia diventerà probabilmente verde muschio.
Vestirsi in modo mimetico ... è un modo per sentirsi più in "sintonia" con l'ambiente, .. per me non ha importanza la finalità dell'andare in foresta, nei prati, ecc. ... ha importanza il fatto di diventare parte dell'ambiente .... senza fare scappare la fauna anche a centinaia di metri di distanza .. senza rendersi visibili agli occhi di tutti (anche di chi vorrebbe ammirare i luoghi ... senza troppe "chiazze colorate"). Per questo mi vesto in modo il più possibile simile all'ambiente, ... poi se voglio fare avvicinamenti particolari ... o appostamento, ricorro ad un mimetismo più"spinto" (che comprende anche tute "fogliate" e cappuccio in testa).

L.

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Re: Etica nella fotografia naturalistica e nel fotrappolaggio

Messaggio da Dario » 13 gen 2015, 20:33

Luciano ha scritto:Una mini-risposta a Dario, .. in attesa di altri commenti.
Dario ha scritto: ... 1 abbigliamento. ..... E' anche vero che se sono variopinti ci sono dei motivi. Uno zaino fucsia sarà più facilmente rintracciabile in caso di bisogno dai soccorsi. Per questo come sottolineava anche hycanus dipende cosa si va a fare. Ma se uno come priorità ha la fotografia naturalistica, anche per avere maggior successo, conviene esser mimetico. ...
Io credo che per agevolare eventuali soccorsi .. ci siano molti metodi sicuramente più efficaci di uno zaino fuxia, .. ad esempio lasciare sempre detto (o scritto) qual'è il nostro itinerario; se nessuno sa dove sei andato .. lo zaino fuxia diventerà probabilmente verde muschio.
Vestirsi in modo mimetico ... è un modo per sentirsi più in "sintonia" con l'ambiente, .. per me non ha importanza la finalità dell'andare in foresta, nei prati, ecc. ... ha importanza il fatto di diventare parte dell'ambiente .... senza fare scappare la fauna anche a centinaia di metri di distanza .. senza rendersi visibili agli occhi di tutti (anche di chi vorrebbe ammirare i luoghi ... senza troppe "chiazze colorate"). Per questo mi vesto in modo il più possibile simile all'ambiente, ... poi se voglio fare avvicinamenti particolari ... o appostamento, ricorro ad un mimetismo più"spinto" (che comprende anche tute "fogliate" e cappuccio in testa).

L.
Tendenzialmente son d'accordo, io comunque generalmente prediligo il verde o il nero (guardaroba permettendo). Però io fondamentalmente frequento percorsi facili etc. Penso che se finisci in una scarpata lo zaino fucsia aiuti :) Sono comunque le linee guida di sicurezza, non la scienza assoluta. Diciamo che generalmente son d'accordo, io non amo nemmeno i cani al seguito in escursione, ma non posso limitare o pretendere di limitare certi atteggiamenti (per chi ha un cane portarlo all'aria aperta è tutto, ovviamente nella maniera più rispettosa possibile, come per chi magari scala, fa mtb o fa percorsi difficili si agghinda in maniera sbrilluccicante). Diciamo che sono cose che non amo, cerco di non fare personalmente, ma che capisco, rispetto e tollero. Attrattivi o lasciare sporco (anche se organico), o alimentare animali selvatici... penso proprio non vada tollerato.

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Re: Etica nella fotografia naturalistica e nel fotrappolaggio

Messaggio da Luciano » 14 gen 2015, 07:28

Dario ha scritto: ....... io non amo nemmeno i cani al seguito in escursione, ma non posso limitare o pretendere di limitare certi atteggiamenti (per chi ha un cane portarlo all'aria aperta è tutto ...........
Altro "spinoso" problema che merita qualche approfondimento.
Dario ha scritto: .... Attrattivi o lasciare sporco (anche se organico), o alimentare animali selvatici... penso proprio non vada tollerato.
Anche in questo caso sarebbe bene approfondire se e come gli attrattivi sono consentiti per "scopi di studio" (quale studi e per quali finalità) e sotto il controllo di professionisti. Infatti fatico a capire come una cosa eticamente scorretta .... possa in certi casi diventare corretta.
L'alimentazione artificiale è deprecabile solo per la fauna .... o anche per l'avifauna; se lo è in entrambi i casi, perché si assiste a una moltitudine di pubblicizzazioni su modalità e necessità di approntare mangiatoie (anche da parte della lipu e di professionisti del settore). Perché inoltre nessuno si indigna per i carnai predisposti da qualcuno .. in prossimità di capanni mimetici costruiti appositamente per fotografare astore, poiane, e altri rapaci, ... peraltro con l'intento dichiarato di utilizzazione economico-turistica?
Su faccialibro sono stato l'unico a sollevare qualche dubbio sulla correttezza di quanto veniva fatto (e la persona in questione ha molti amici comuni); sarebbe utile un pochino di coerenza.

L.

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Re: Etica nella fotografia naturalistica e nel fotrappolaggio

Messaggio da Dario » 14 gen 2015, 13:19

Luciano ha scritto:
Anche in questo caso sarebbe bene approfondire se e come gli attrattivi sono consentiti per "scopi di studio" (quale studi e per quali finalità) e sotto il controllo di professionisti. Infatti fatico a capire come una cosa eticamente scorretta .... possa in certi casi diventare corretta.
L'alimentazione artificiale è deprecabile solo per la fauna .... o anche per l'avifauna; se lo è in entrambi i casi, perché si assiste a una moltitudine di pubblicizzazioni su modalità e necessità di approntare mangiatoie (anche da parte della lipu e di professionisti del settore). Perché inoltre nessuno si indigna per i carnai predisposti da qualcuno .. in prossimità di capanni mimetici costruiti appositamente per fotografare astore, poiane, e altri rapaci, ... peraltro con l'intento dichiarato di utilizzazione economico-turistica?
Su faccialibro sono stato l'unico a sollevare qualche dubbio sulla correttezza di quanto veniva fatto (e la persona in questione ha molti amici comuni); sarebbe utile un pochino di coerenza.

L.
In realtà la mia posizione non è favorevole verso ciò che dici, nemmeno per studio, è più che altro una posizione "socratica". Nel senso che non conoscendo tutte le necessità di studio possibili dico che potrebbe essere giustificabile (mentre per scopi ludici/creativi non lo è di certo). Chessò... tutti vedono la lince ma non se ne ha ugualmente la certezza, proviamo con l'attrattivo (esempio a caso che mi è appena venuto a mente, probabilmente anche scorretto). Per l'avifauna io intendevo le casine per gli uccellini nelle scuole, e non ho idea se siano dannose o meno (a me a livello didattico non piacciono per nulla perchè comunque veicolano messaggi sbagliati), proprio non lo so, aspetto altri pareri. I carnai per i rapaci non mi piacciono per niente per un sacco di motivi. Non so di quale discussione di fb parli, magari scrivimelo in privato :)


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