Quando si dice il punto di vista.....
- FedericoM
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Quando si dice il punto di vista.....
http://www.ilsole24ore.com/art/impresa- ... id=ABBMKvv
"Nelle campagne toscane pascolano più cinghiali che Chianine e maiali. Una vera e propria ‘invasione' che distrugge i raccolti, danneggia l'ambiente e provoca incidenti e danni pesanti: almeno 10 milioni quelli accertati negli ultimi cinque anni. "Una piaga che sta lacerando l'agricoltura toscana", rilancia l'allarme l'associazione agricola Cia Toscana, che ha fatto i conti: "Oggi il primo allevamento della Toscana non è quello della Chianina, che conta 20mila capi, o dei suini che ne hanno 199mila; ma è quello di cinghiali, caprioli e altri ungulati con oltre 400 mila capi". A questi si aggiungono i predatori (lupi in testa) che attaccano gli allevamenti e uccidono migliaia di capi ogni anno.
La densità di cinghiali – sottolinea Cia – è ormai "a livelli spaventosi": ogni 100 ettari ci sono in Toscana almeno 20 cinghiali, mentre il piano faunistico regionale ne prevede da 0,5 a 5 capi. Ai cinghiali si aggiunge un numero simile di caprioli, in costante aumento. La conseguenza è che per ogni agricoltore ci sono ormai cinque capi ungulati, un carico quasi raddoppiato in cinque anni. A fronte di questa gravità della situazione, il presidente di Cia Toscana, Giordano Pascucci (che si appresta, dopodomani, a lasciare il testimone nell'assemblea regionale al viticoltore Luca Brunelli) lamenta "l'attuale stato di inerzia" e lancia un appello a Regione, forze politiche, associazioni ambientaliste per affrontare l'emergenza faunistica. Un'emergenza che rischia di vanificare gli sforzi che l'agricoltura toscana sta facendo per reggere alla crisi e tenere sul fronte dell'occupazione, anche se il problema resta il calo del reddito degli agricoltori (-25% negli ultimi dieci anni). "I prezzi alla produzione continuano a essere insoddisfacenti – dice Vannelli – a eccezione del vino che conosce un timido segnale positivo sia delle quantità commercializzate che dei prezzi, grazie a una ripresa parziale dell'export". E proprio sul fronte dell'export, oltre al vino gli altri due alfieri della Toscana restano l'olio e il vivaismo.
Nelle campagne toscane pascolano più cinghiali che Chianine e maiali. Una vera e propria ‘invasione' che distrugge i raccolti, danneggia l'ambiente e provoca incidenti e danni pesanti: almeno 10 milioni quelli accertati negli ultimi cinque anni. "Una piaga che sta lacerando l'agricoltura toscana", rilancia l'allarme l'associazione agricola Cia Toscana, che ha fatto i conti: "Oggi il primo allevamento della Toscana non è quello della Chianina, che conta 20mila capi, o dei suini che ne hanno 199mila; ma è quello di cinghiali, caprioli e altri ungulati con oltre 400 mila capi". A questi si aggiungono i predatori (lupi in testa) che attaccano gli allevamenti e uccidono migliaia di capi ogni anno."
Pensare che da me i cacciatori si lamentano perché non ci sono più cinghiali......i lupi li stanno mangiando tutti.........
"Nelle campagne toscane pascolano più cinghiali che Chianine e maiali. Una vera e propria ‘invasione' che distrugge i raccolti, danneggia l'ambiente e provoca incidenti e danni pesanti: almeno 10 milioni quelli accertati negli ultimi cinque anni. "Una piaga che sta lacerando l'agricoltura toscana", rilancia l'allarme l'associazione agricola Cia Toscana, che ha fatto i conti: "Oggi il primo allevamento della Toscana non è quello della Chianina, che conta 20mila capi, o dei suini che ne hanno 199mila; ma è quello di cinghiali, caprioli e altri ungulati con oltre 400 mila capi". A questi si aggiungono i predatori (lupi in testa) che attaccano gli allevamenti e uccidono migliaia di capi ogni anno.
La densità di cinghiali – sottolinea Cia – è ormai "a livelli spaventosi": ogni 100 ettari ci sono in Toscana almeno 20 cinghiali, mentre il piano faunistico regionale ne prevede da 0,5 a 5 capi. Ai cinghiali si aggiunge un numero simile di caprioli, in costante aumento. La conseguenza è che per ogni agricoltore ci sono ormai cinque capi ungulati, un carico quasi raddoppiato in cinque anni. A fronte di questa gravità della situazione, il presidente di Cia Toscana, Giordano Pascucci (che si appresta, dopodomani, a lasciare il testimone nell'assemblea regionale al viticoltore Luca Brunelli) lamenta "l'attuale stato di inerzia" e lancia un appello a Regione, forze politiche, associazioni ambientaliste per affrontare l'emergenza faunistica. Un'emergenza che rischia di vanificare gli sforzi che l'agricoltura toscana sta facendo per reggere alla crisi e tenere sul fronte dell'occupazione, anche se il problema resta il calo del reddito degli agricoltori (-25% negli ultimi dieci anni). "I prezzi alla produzione continuano a essere insoddisfacenti – dice Vannelli – a eccezione del vino che conosce un timido segnale positivo sia delle quantità commercializzate che dei prezzi, grazie a una ripresa parziale dell'export". E proprio sul fronte dell'export, oltre al vino gli altri due alfieri della Toscana restano l'olio e il vivaismo.
Nelle campagne toscane pascolano più cinghiali che Chianine e maiali. Una vera e propria ‘invasione' che distrugge i raccolti, danneggia l'ambiente e provoca incidenti e danni pesanti: almeno 10 milioni quelli accertati negli ultimi cinque anni. "Una piaga che sta lacerando l'agricoltura toscana", rilancia l'allarme l'associazione agricola Cia Toscana, che ha fatto i conti: "Oggi il primo allevamento della Toscana non è quello della Chianina, che conta 20mila capi, o dei suini che ne hanno 199mila; ma è quello di cinghiali, caprioli e altri ungulati con oltre 400 mila capi". A questi si aggiungono i predatori (lupi in testa) che attaccano gli allevamenti e uccidono migliaia di capi ogni anno."
Pensare che da me i cacciatori si lamentano perché non ci sono più cinghiali......i lupi li stanno mangiando tutti.........
- lorenzo lazzeri
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Re: Quando si dice il punto di vista.....
Per farti capire la coerenza, a settembre esattamente 2 giorni prima dell'apertura della stagione venatoria, qua da me era uscito un articolo in cui si parlava del "problema ungulati" e coldiretti indicava i cinghialai come i "salvatori".... ebbene la stagione venatoria appena trascorsa ha scontentato i cacciatori della zona, i cinghiali erano pochi (i numeri lo confermano, bè l'anno prima fecero una carneficina)... molti ovviamente non perdono l'occasione per attribuire la colpa ai lupi (erroneamente).
Questo comunque è quel che è scritto nel PRAF:
Il problema del sovra-popolamento di ungulati è attuale e in alcune zone particolarmente rilevante.
Sono oggi stati stimati circa 140.000 caprioli, 150.000 cinghiali, 10.000 daini, 3.000 cervi e 2.000
mufloni; praticamente la Toscana è la regione europea con la massima presenza di queste specie,
dovuta anche alla particolare conformazione del territorio, coperto da boschi e foreste per oltre il
50%, ma anche dalla qualità ambientale particolarmente favorevole per la fauna e in particolare
per gli ungulati.
Questo comunque è quel che è scritto nel PRAF:
Il problema del sovra-popolamento di ungulati è attuale e in alcune zone particolarmente rilevante.
Sono oggi stati stimati circa 140.000 caprioli, 150.000 cinghiali, 10.000 daini, 3.000 cervi e 2.000
mufloni; praticamente la Toscana è la regione europea con la massima presenza di queste specie,
dovuta anche alla particolare conformazione del territorio, coperto da boschi e foreste per oltre il
50%, ma anche dalla qualità ambientale particolarmente favorevole per la fauna e in particolare
per gli ungulati.
- poggioallorso
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Re: Quando si dice il punto di vista.....
qui da noi la squadra di cinghialai della zona ha chiuso la stagione prima del calendario per ... mancanza di cinghiali sul territorio.....
Bea