Un cacciatore nuovo presidente PNFC...

[Duccio]

Marco, non sono d'accordo. Capisco le perplessità, ma cerchiamo di analizzare la cosa con oggettività e meno ideologia.
Primo: nella biologia della conservazione la caccia viene ammessa, come atto sostenibile su determinate specie/popolazioni/aree.
Secondo: "cacciatore" non è la professione o la formazione di questa persona. Potrebbe benissimo essere un biologo cacciatore, come l'ottimo Franco Perco che dirige il Parco dei Sibillini.
Terzo: il Presidente si occupa di relazioni politiche, non è un tecnico. Di fatto i Presidenti dei Parchi possono non capire niente di natura, ma semplicemente conoscere le leggi e le procedure amministrative e avere la capacità di trovare delle strade per far arrivare finanziamenti o avvicinare categorie diverse all'istituzione Parco.

ciao, d.

[franco]

Terzo: il Presidente si occupa di relazioni politiche, non è un tecnico. Di fatto i Presidenti dei Parchi possono non capire niente di natura, ma semplicemente conoscere le leggi e le procedure amministrative e avere la capacità di trovare delle strade per far arrivare finanziamenti o avvicinare categorie diverse all'istituzione Parco.

ciao, d.

Grazie Duccio, finalmente ho capito a cosa serve un Presidente di un Parco.
Comunque sono d'accordo sul fatto che l'essere un cacciatore non confligge con la carica di Presidente non solo legalmente o giuridicamente ma neppure ideologicamente.

[lorenzo lazzeri]

Non esageriamo, cacciatore non sarà sicuramente la qualifica di questa persona, è come dire che un motociclista sportivo non può fare il vigile urbano perchè tanto si sa che sono tutti scorretti i motociclisti e sono un rischio continuo per gli altri utenti stradali (ora magari c'è qualche motociclista sul forum che si risente di questa affermazione ), sennò riscriviamo la 394/91 e mettiamo che il presidente di un parco lo può far chiunque tranne un cacciatore. Credo che sia anche nell'interesse di questa persona cercare di svolgere al meglio questo lavoro.

[marco84]

Ciao Duccio. D'accordo con te che la caccia di selezione sia uno strumento a volte indispensabile per la biologia della conservazione. Sul terzo punto ho invece delle perplessità: secondo me chi dirige o presiede un'area protetta dovrebbe avere delle competenze nell'ambito biologico-naturalistico, anche se non è un tecnico sarebbe comunque auspicabile una sua esperienza in quel campo (penso ad un presidente di una squadra di calcio: non deve saper fare l'allenatore, ma una sua competenza anche "tecnica" gioverebbe sicuramente ai buoni risultati...). Per quanto riguarda la sua formazione/professione, per ora le uniche notizie sono: sindaco di Stia e cacciatore. Mi auguro che abbia anche competenze di altro tipo... Sono idee personali, spinte da ragionamento più che da ideologia.
A presto,
Marco

[Luciano]

Il problema non sta nel fatto che sia o meno cacciatore .... ma nel fatto che è stato presidente ... ed è tuttora mooolto legato ... all'URCA, associazione venatoria già di fatto privilegiata dal Parco ... in diverse situazioni.
Secondo me era opportuno indirizzare la scelta verso una persona in grado di rappresentare in modo univoco ... gli interessi e le esigenze della comunità del parco ... ancora meglio se non appartenente a nessuna associazione "di parte".
Sicuramente ci sarà un occhio di riguardo per URCA ... e per l'attività venatoria in genere; ... è questo che non mi piace e che attuato in un Parco Nazionale ... mi lascia parecchio perplesso!

L.