Cinghiali radioattivi in Valsesia.

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pigrofalco
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Cinghiali radioattivi in Valsesia.

Messaggio da pigrofalco » 07 mar 2013, 20:15

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/03 ... oe/523745/

<<Cinghiali radioattivi? Tracce di cesio 137, oltre la soglia prevista dal regolamenti in caso di incidente nucleare, sono stati trovati nella lingua e nel diaframma di 27 cinghiali del comprensorio alpino della Valsesia, in provincia di Vercelli. Sono stati analizzati campioni di capi abbattuti nel 2012/2013 e dopo i risultati il ministro della Salute ha attivato i Carabinieri del Nas e del Noe.

Il Cesio 137 è un isotopo radioattivo rilasciato, tra l’altro, nel 1986 dalla centrale di Chernobyl. Per questo il ministro Renato Balduzzi, in contatto con la Regione Piemonte, ha immediatamente attivato i militari del Nucleo anti sofisticazioni e del Nucleo operativo ecologico nel cui Reparto operativo è inserita una Sezione inquinamento da Sostanze radioattive. La prima riunione urgente di coordinamento è prevista venerdì 8 marzo. I campioni erano stati prelevati per essere sottoposti ad una indagine sulla trichinellosi, una malattia parassitaria che colpisce prevalentemente suini e cinghiali. Successivamente gli stessi campioni sono stati sottoposti a un test di screening per la ricerca del radionuclide Cesio 137, così come previsti da una Raccomandazione della Commissione Europea (2003/274/CE). I risultati hanno evidenziato la presenza di un numero consistente di campioni con livelli di Cesio 137 superiori a 600 Bq/Kg (Becquerel per Kilo, unità di misura per il cesio 137).

I valori dei campioni oscillano in un range tra 0 e 5621 Bq/Kg e 27 campioni presentano valori al di sopra dei 600 Bq/kg. Ad oggi dei 27 con valore superiore alla soglia ne sono stati inviati 10 al Centro di Referenza Nazionale per la Ricerca della Radioattività nel Settore Zootecnico Veterinario dell’IZS di Puglia e Basilicata; 9 sono stati confermati, con la metodica accreditata, con valori superiori ai 600 Bq/Kg. Il decimo campione ha un valore attorno ai 500 Bq/Kg. E’ stato quindi programmato l’invio dei 17 rimanenti campioni positivi allo screening al Centro di Referenza nazionale di Foggia.

“I cinghiali sono degli animali sentinella delle condizioni di inquinamento dei territori in cui vivono, perché ci forniscono delle informazioni precise grazie ad un certo modo si sfruttare l’ambiente. Quindi, senza fare ipotesi azzardate su gli esemplari positivi al cesio 137, come quella di un retaggio di Chernobyl, una contaminazione degli animali deve richiedere approfondimenti e analisi del contesto ambientale, metereologico e idrogeologico in cui vivono” spiega all’Adnkronos Salute Aldo Grasselli segretario nazionale del Sindacato italiano veterinari medicina pubblica (Sivemp). “Ora – aggiunge Grasselli – si devono analizzare gli esemplari, la loro età e morfologia, capirne la dieta e se, ad esempio, sono migrati da altre zone”.

“Non può essere altro che la ricaduta delle emissioni della centrale di Chernobyl”. A dirlo è Gian Piero Godio, di Legambiente Piemonte e Val d’Aosta, esperto in questioni nucleari. “Altre spiegazioni – sostiene – non potrebbero esserci: il comprensorio della Valsesia non presenta alcuna sorgente radioattiva. La causa più probabile del contagio sono le sostanze emesse in seguito all’incidente nucleare dell’86. Anche se i livelli di Cesio 137 riscontrati negli animali abbattuti mi sembrano quasi inverosimili”>>
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Re: Cinghiali radioattivi in Valsesia.

Messaggio da lorenzo lazzeri » 07 mar 2013, 21:00

Interessante quanto triste articolo... nel filmato che avevo postato qualche giorno fa negli ultimi minuti si parla proprio degli animali che vivono nella zona oramai disabitata di chernobyl... viewtopic.php?f=73&t=5182

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Re: Cinghiali radioattivi in Valsesia.

Messaggio da pigrofalco » 08 mar 2013, 09:37

Boh, la notizia se confermata sarebbe davvero preoccupante.
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Re: Cinghiali radioattivi in Valsesia.

Messaggio da lorenzo lazzeri » 08 mar 2013, 10:25

La notizia è stata riportata su un sacco di giornali... c'è anche chi parla dell'eredità del nucleare italiano, altri parlano invece di chernobyl.. quello che mi domando, è se certi elementi radiottivi si possano trasferire lungo la catena alimentare così come è avvenuto con il famoso caso del DDT.. il cesio 137 in questione perchè dimezzi la sua radiottività impiega circa 30 anni!

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Re: Cinghiali radioattivi in Valsesia.

Messaggio da Duccio » 08 mar 2013, 12:20

Mi sembra inverosimile che il cinghiale accumuli più cesio di altre specie, ad esempio uccelli migratori che in fase di nidificazione si spostano in aree europee dove la contaminazione post chernobyl è accertata con forte incidenza. Il fenomeno dovrebbe quindi essere rilevabile nei cinghiali di buona parte d'Italia, anche peninsulare.
E mi chiedo che valori potrebbero essere rilevati in Friuli.
Questa è la mappa della http://www.progettohumus.it/include/che ... inaIta.PDF
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Re: Cinghiali radioattivi in Valsesia.

Messaggio da lorenzo lazzeri » 08 mar 2013, 12:31

Sono d'accordo con te Duccio.. è possibile che si tratti di animali che sono arrivati dall'ucraina ungheria ?

http://video.repubblica.it/cronaca/cesi ... 669/120156 qui troviamo uno spezzone di intervista fatto al direttore generale dell'Istituto Zooprofilattico sperimentale di Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta.

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Re: Cinghiali radioattivi in Valsesia.

Messaggio da Giovanni Todaro » 08 mar 2013, 14:54

C'è lo zampino di Chernobyl. Dal momento che i lupi si cibano di cinghiali sarei curioso di sapere quanto ne hanno accumulato...

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Messaggio da lorenzo lazzeri » 08 mar 2013, 15:24

Da quanto dicono la quantità di cesio viene monitorata costantemente i valori rilevati sono sempre stati sotto il range di allerta, mi pare veramente impossibile che ci siano adesso animali con valori oltre i 5000 Bq/kg, da quanto ho letto si sta cercando di capire se il metabolismo dei cinghiali, possiede caratteristiche tali da favorire l'accumulo del cesio 137 al di sopra dei limiti considerati sicuri.
Oltre all' ipotesi Chernobyl stanno considerando anche altre possibilità, fino all'1987 a Trino Vercellese c'era una centrale poi smantellata ma anche il sito sperimentale dell'Enea, a Saluggia, non è esclusa neppure la pista dei rifiuti tossici.

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Re: Cinghiali radioattivi in Valsesia.

Messaggio da pigrofalco » 08 mar 2013, 18:46

lorenzo lazzeri ha scritto: Oltre all' ipotesi Chernobyl stanno considerando anche altre possibilità, fino all'1987 a Trino Vercellese c'era una centrale poi smantellata ma anche il sito sperimentale dell'Enea, a Saluggia, non è esclusa neppure la pista dei rifiuti tossici.
Queste 3 ipotesi sono quelle che mi preoccupano, consideriamo poi che i lupi essendo al vertice della catena alimentare dovrebbero teoricamente accumulare più cesio degli altri animali (un pò quello che avviene per l'accumulo del mercurio nei pesci, presente a dosi alte nei grandi predatori quali tonno e pesce spada, molto meno ad esempio in sardine e acciughe o sgombri), a meno che il fattore metabolico nel cinghiale sia preponderante.
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Re: Cinghiali radioattivi in Valsesia.

Messaggio da Luciano » 08 mar 2013, 21:09

Ho saputo (non so però quanto sia attendibile l'informazione) che in Piemonte si trova attualmente stoccata la quasi totalità dei rifiuti radioattivi presenti in Italia; se le cose stanno così, non mi pare stranissimo ipotizzare che il cesio provenga da uno di questi siti ... dove è stato presumibilmente stoccato male. Se lo stoccaggio è stato fatto mediante interramento ... torna anche la maggior contaminazione di animali "scavatori".
Speriamo solo che non si tenti di "coprire" ogni cosa ... indicando una decisamente improbabile (penso io) conseguenza di Cernobyl.

L.


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