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[2018] Val Cedra e Parco dei Cento Laghi (Emilia-Romagna, PR): 16-18 Novembre

Inviato: 25 set 2018, 17:47
da nicola sabatino
Luogo: Alta Val Cedra, Appennino Emiliano, Parco Naturale Regionale dei 100 Laghi http://www.parks.it/parco.cento.laghi/ e PNATE http://www.parcoappennino.it/index.php
Periodo: venerdì, sabato e domenica 16-17-18 Novembre (NUOVA DATA!!). Iscrizioni aperte fino a domenica 11 novembre.
Numero partecipanti: Minimo 10, massimo 20.
Organizzatori: Enrico Bocchi e Monica Valenti.
Contatti: Telefono (solo la sera) 0521 845016 ; e-mail: nadiaenrico@tiscali.it
Strutture di appoggio: "Centolaghi Rooms" (www.centolaghirooms.it) e B&B "I lupini" (www.lacasadeilupini.it) entrambe situate a Valditacca di Monchio delle Corti.


Programma sintetico del campo: seconda edizione del campo studi sul lupo tra Val d'Enza e Val Parma con una collocazione più suggestiva del precedente, ma col mantenimento del medesimo argomento, ossia la conflittualità tra allevamenti zootecnici e presenza del lupo. Ci ritroveremo nello splendido scenario dell'Alta Val Cedra, nel piccolo borgo di Valditacca, 1000 mslm, esposto a meridione al cospetto del Monte Sillara.
Venerdì 16/11/18
- Ore 14:00 ritrovo in località Lagrimone (PR);
- Da qui proseguiremo per Vairo di Palanzano per visitare l'allevamento del Dottore agronomo Roberto Berini, produttore di parmigiano reggiano biologico;
- Successivamente raggiungeremo il borgo di Valditacca.

Sabato 17/11/2018
- In caso di tempo buono, escursione lunga in alta quota accompagnati dalla GAE Monica Valenti. In caso di maltempo ripiegheremo su un itinerario meno impegnativo nei pressi di Valditacca;
- Pranzo previsto al sacco;
- Al rientro, a sera, cena coi pastori della zona presso il Ristorante "Dal Mavo" di Valditacca;
- Successivamente, riepilogo della presenza del lupo in Emilia dal suo "ritorno" ad oggi a cura della Dottoressa Mia Canestrini componente del Wolf Appenine Center http://www.parcoappennino.it/pagina.php?id=253.

Domenica 18/11/2018
- Levataccia per escursione sul monte Navert, 1654 m, al mattino, tempo permettendo;
- Ritorno a Valditacca e partenza per incontro con un pastore nella media Val Parma;
- Pranzo al sacco, o in alternativa, spuntino bio alla Corte di Boceto;
- Chiusura del campo prevista nel il pomeriggio. Saluti e rientro a casa.

Escursioni e trekking: Non sono previsti tragitti propriamente difficili, ma il programma comprende escursioni di importante lunghezza, su sentieri buoni e non esposti, con dislivelli di 600m in salita e 800m in discesa. Le uscite si svolgono in un tipico ambiente montano. E' opportuno quindi che i partecipanti dispongano di una preparazione di base adeguata alle escursioni in tale ambiente nonché di abbigliamento, equipaggiamento e calzature idonee (scarponi da trekking, con suole scolpite). Oltre al normale abbigliamento/equipaggiamento da trekking, i partecipanti dovranno disporre di propri zaino e coprizaino, mantella o giacca per la pioggia, torcia (meglio frontale), pantaloni lunghi. E' vivamente consigliata una borraccia/bottiglia capiente (1,5 L) per l'acqua. Molto utili possono risultare, oltre al binocolo, le bacchette da trekking, le ghette o i sovrapantaloni impermeabili. Il campo cade a fine ottobre e sarà necessario un abbigliamento adatto al clima autunnale in montagna.
NB: Per ovvi motivi, il programma è suscettibile di modifiche, da parte dell'organizzazione, in base alle condizioni meteo, disponibilità del personale ed alle contingenze.
Al campo non sono ammessi cani od altri animali domestici.

Costi:
1- Il pernottamento nelle due strutture costa 25 €/notte per ogni persona con la colazione. Costi delle due cene e dei due pranzi al sacco. Tutti gli importi saranno corrisposti direttamente in loco ai gestori delle strutture;
2- Quota associativa per il tesseramento 2018 a Canislupus Italia. Vedere modalità di iscrizione all'Associazione alla pagina: http://www.canislupus.it/diventa-socio/
3- Contributo organizzativo campo di 10 € al giorno per l'Associazione Canislupus Italia (tot. 30 €) http://www.canislupus.it/i-campi/
Dal contributo organizzativo sono esenti i Soci sotto i 14 anni;
4- Spese di viaggio, con mezzi propri, a carico dei partecipanti.
5- Per raggiungere il Passo del Lagastrello, località di partenza dell'escursione prevista per il sabato, utilizzeremo un pulmino al costo complessivo di € 100,00 più IVA da spartire tra i partecipanti.

Informazioni generali e contatti:
Scrivendo a campi@canislupus.it , su questo topic del forum o direttamente all'organizzatore Enrico Bocchi nadiaenrico@tiscali.it.
Termine iscrizione: Entro domenica 11 novembre e/o fino ad esaurimento posti, inviando copia del pagamento via mail a campi@canislupus.it
Modalità di iscrizione: Come specificato sopra, prevede il versamento della quota associativa annuale a Canislupus Italia (Socio Ordinario 15 €; Socio Giovane -fino a 18 anni- 10 €; Socio Sostenitore >30 €) ed il versamento del contributo organizzativo di 10 € al giorno a partecipante (tot. 30 euro).

Informazioni su assicurazione, modalità di iscrizione e pagamento: Si ricorda che per motivi assicurativi la partecipazione ai campi è riservata a tutti coloro che sono in regola con l'iscrizione/tesseramento annuale 2018. La copertura assicurativa prevista attraverso il tesseramento a Canislupus Italia riguarda la Responsabilità Civile e non è prevista una copertura per eventuali infortuni a carico dei partecipanti. Al riguardo l'organizzazione consiglia ai partecipanti di stipulare propria polizza infortuni (modello Club Alpino Italiano). E' obbligatorio quindi che, all'inizio del campo, ogni partecipante compili una dichiarazione liberatoria di responsabilità: http://www.canislupus.it/site/wp-conten ... %C3%A0.pdf
Il pagamento del campo va effettuato, entro i termini indicati (domenica 11 novembre), attraverso PayPal all'indirizzo http://www.canislupus.it/i-campi/, oppure attraverso bonifico bancario o c/c postale dell'Associazione Canislupus Italia indicando, nella causale di pagamento, a lettere chiare e leggibili: "Versamento di iscrizione annuale (per chi non fosse ancora Socio) e Contributo organizzativo di... (nome, cognome, indirizzo) per partecipazione al campo del... (indicare il campo in questione)":

C/C postale 100 509 8064
intestato a:
Canislupus Italia c/o Museo di Moscheta, 50033 Firenzuola (Firenze).
E' possibile effettuare il pagamento anche tramite bonifico bancario utilizzando questo IBAN: IT 92 O 0760 1028 0000 1005 0980 64.
NB: a seguito del pagamento vi chiediamo cortesemente di inviarne ricevuta via mail a campi@canislupus.it

Re: [2018] Val Cedra e Parco dei Cento Laghi (Emilia-Romagna, PR): 26-28 Ottobre

Inviato: 25 set 2018, 21:12
da nicola sabatino
APERTE LE ISCRIZIONI PER L'ULTIMO E SPLENDIDO CAMPO DEL 2018!!

Re: [2018] Val Cedra e Parco dei Cento Laghi (Emilia-Romagna, PR): 26-28 Ottobre

Inviato: 04 ott 2018, 20:36
da nicola sabatino
BENE CON LE ISCRIZIONI!
RIMANGONO COMUNQUE ANCORA ALCUNI POSTI LIBERI PER UN'ESPERIENZA INDIMENTICABILE TRA LE MONTAGNE SELVAGGE DI QUESTA PARTE DI APPENNINO.

Re: [2018] Val Cedra e Parco dei Cento Laghi (Emilia-Romagna, PR): 26-28 Ottobre

Inviato: 19 ott 2018, 07:57
da enrico64
ULTIMI 3 GIORNI UTILI PER ISCRIVERSI !
ANCORA POSTI DISPONIBILI.
La tendenza meteo per il 26/28 ottobre è di tempo stabile con correnti nordorientali fresche: ciò permetterebbe tranquillamente di rispettare il programma del campo.

Re: [2018] Val Cedra e Parco dei Cento Laghi (Emilia-Romagna, PR): 26-28 Ottobre

Inviato: 22 ott 2018, 06:22
da enrico64
CAMPO LUPO IN VAL CEDRA ATTIVATO!
Rimane solo l'incognita maltempo, riguardo alla quale ci aggiorneremo mercoledì sera.

A venerdì, Enrico.

Re: [2018] Val Cedra e Parco dei Cento Laghi (Emilia-Romagna, PR): 26-28 Ottobre

Inviato: 24 ott 2018, 21:20
da enrico64
ATTENZIONE!!! Per previsioni meteo avverse il campo in Val Cedra in programma dal 26 al 28 ottobre è stato spostato al 16/17/18 NOVEMBRE.

Enrico Bocchi.

Re: [2018] Val Cedra e Parco dei Cento Laghi (Emilia-Romagna, PR): 16-18 Novembre

Inviato: 15 nov 2018, 20:01
da enrico64
Bene carissimi iscritti; domani si parte col campo in val Cedra; per ogni evenienza ribadisco i nostri numeri telefonici:

Enrico (Nadia) 3493251489; Monica 3488224846.

A domani, Lagrimone ore 14:00.

Enrico.

Re: [2018] Val Cedra e Parco dei Cento Laghi (Emilia-Romagna, PR): 16-18 Novembre

Inviato: 19 nov 2018, 08:13
da enrico64
Siamo rientrati da questo campo con una bella scorta di freddo autentico, infatti lo slittamento da fine ottobre a metà novembre non è stato propizio e i partecipanti non hanno nemmeno ricevuto la grazia di potersi godere i paesaggi del Parco dei Cento Laghi e del PNATE: pazienza.

Per contro, almeno a livello personale, gli spostamenti previsti nel programma a visitare le realtà produttive dellla zona, sono stati ricchi di incontri anche inaspettati che mi hanno lasciato interrogativi e perplessità ma anche conferme e nuovi spunti di riflessione.

Per il momento ringrazio caldamente i partecipanti per la loro simpatia e per la condivisione delle loro conoscenze; grazie anche a chi ci ha ospitato e rifocillato egregiamente a prezzo di costo ma soprattutto con grande gentilezza; grazie anche alla dottoressa Mia Canestrini che ha affrontato un lungo viaggio per raggiungerci ed anche per rientrare, e mi rincresce un pò che l'incontro proposto anche al pubblico e ai pastori non abbia gratificato il suo intervento.
Grazie infine anche a Monica Valenti per aver accettato di farci da guida, ma soprattutto per aver imbastito in gran parte il programma, contattando i pastori e le strutture ricettive della zona.

A breve un resoconto sintetico del campo, saluto tutti, Enrico Bocchi.

Re: [2018] Val Cedra e Parco dei Cento Laghi (Emilia-Romagna, PR): 16-18 Novembre

Inviato: 20 nov 2018, 10:00
da enrico64
Primo giorno: alle 14 ci siamo ritrovati a Lagrimone, purtroppo con 3 defezioni; il tempo è ancora discreto, anche se soffia già un ventarello fastidioso da nordest; partiamo rapidamente alla volta di Vairo per raggiungere la grande stalla del dottor Berini Roberto, il quale sta spandendo i liquami con un carro-botte da 7mc a circa 4km più a monte: mi dice che per abbassare il livello della tampa quel tanto da poter passare l'inverno, dovrà spandere ancora 200mc, e sono già alcuni giorni che lo sta facendo. La mandria è composta da 230 vacche da latte in stabulazione libera, le quali possono pascolare in alcuni recinti quando non producono più in attesa del parto; anche le giovani manze pascolano libere durante la bella stagione prima di arrivare al loro primo parto.
Nessun problema particolare causato dai lupi alle vacche al pascolo, salvo una vecchia vacca gravida sparita sul M.Fageto qualche anno fa e mai più ritrovata; Berini ci dice che sono i tafani a procurare più grattacapi nei pascoli durante i mesi estivi.
Davanti alla stalla sono posizionati una dozzina di gabbie per i vitelli neonati; non possiamo fare a meno di notare che questi gabbiotti ed un'altra tettoia sotto la quale si trovano alcuni vitelloni sarebbero facilmente accessibili ad attacchi di lupi, che qui non sono mai avvenuti, ma in altre stalle si; Berini ci dice che due anni fa nottetempo sono stati uccisi e consumati due vitelli incautamente legati fuori dalla stalla. Posso aggiungere che l'attacco avvenne ad opera del branco del lupo Reno, recuperato avvelenato e curato dal WAC a Reno di Tizzano e dotato di radiocollare prima di essere liberato nell'arco di 24 ore; questo lupo aveva poi formato il suo branco e si era stabilito proprio nella medio alta Val d'Enza; grazie al radiocollare Reno era stato colto sul fatto proprio dentro alla stalla.
La mia prima perplessità riguarda la sostenibilità di questi stabilimenti che negli ultimi decenni hanno sostituito gradualmente le piccole stalle presenti in montagna; nei comuni di Monchio delle Corti e Palanzano sono poche le grandi stalle, 7 se non ricordo male, ed inserite in un contesto ambientale ancora abbastanza integro, basti pensare che la mandria di Berini può usufruire di 90 ettari di prati falciati ed altri 150 di pascoli boscati, come richiesto dal disciplinare del biologico che prevede almeno un ettaro di superficie per ogni bovino adulto, ma oltre a quella di Berini solo un'altra stalla è iscritta al biologico mentre 5 sono convenzionali.
Lasciata l'azienda agricola di Berini ci rechiamo a visitare il sottostante caseificio sociale Val d'Enza, stabilimento moderno ed efficiente con annesso spaccio; mentre siamo intenti a far compere Monica ci dice che potremmo andare a fare visita alla pastora Michela Leri che sta col suo gregge appena sopra al paese e che lei conosce; approfittiamo prontamente: il gregge è composto da circa 300 capi di pecore e capre di varie razze, difese da 6 cani di varie razze più altri due da guida; anche ad un occhio inesperto come il mio, Michela appare subito particolarmenete abile ed esperta nel suo mestiere; lei e il suo compagno tengono questo gregge per mungere il latte e venderlo, non lo lavorano per la produzione di formaggio.
Michela Leri, famosa anche per essere stata tra i protagonisiti di "Gente d'Alpe" film documentario di Giovanni Lindo Ferretti, interpellata sulla questione lupi, dice di essere molto preoccupata, di averli sempre alle costole, ma di non aver mai subito danni in quanto sempre presente coi suoi cani ad accudire il gregge (prego gli altri partecipanti di correggere o aggiungere errori o informazioni che mi fossero sfuggite).

Nel frattempo i nembi da nordest e l'oscurità sono calate a nascondere le vette appenniniche, e quando arrivo a Valditacca dico al gruppo che sarà bello all'indomani mattina poterle ammirare, ma al solito avrei fatto meglio a star zitto.

Alla cena "Dal Mavo" oltre agli ottimi piatti a base di porcini non manca il solito cacciatore che lamenta la pochezza di caprioli a causa del lupo; il cacciatore, un selecontrollore per la precisione, si lagna di aver ricevuto un solo capo di capriolo da abbattere: e pensare che solo un anno fa tutti i suoi colleghi non sapevano più dove stipare le carni dei capi abbattuti penso io: la presenza del lupo è veramente un toccasana per l'ambiente!

Secondo giorno.
Dopo aver riposato solo poche ore io e Monica ci alziamo già alle sei ed abbiamo modo d'incontrare un'impresario che assieme adue suoi operai alloggia al Centolaghi Rooms; facciamo colazione assieme, e gli chiedo se vanno al lavoro anche di sabato: dice che devono per forza a causa della previsione di neve imminente; mi dice anche che è un impresario del legno, e che stanno abbattendo una parcella di conifere verso Trefiumi; lo stanno facendo con l'ausilio di una macchina raccoglitrice di quelle che tagliano, sramano e caricano i tronchi con un solo operatore a bordo; sostiene che questa macchina veramente colossale e pesante sia del tutto inadatte per piccole parcelle ed ingiustificato il suo noleggio.
Spero di non vederne mai all'opera in Appennino, penso io.

Le nubi sono ancora basse a celare le montagne intorno a Valditacca, e in alto s'intuisce il vento di bora. Con Monica decidiamo di non andare a Lagastrello e di ripiegare su di un itinerario più breve: faremo un anello nella valle del torrente Colla più riparata dal vento; mentre ci prepariamo inizia a nevischiare e proprio mentre partiamo un rovescio di nevischio fine imbianca appena il paesaggio.
Durante la risalita in sponda destra del Colla incontreremo un lungo tratto di mulattiera che porta alla località Piagnola; è un tratto molto suggestivo che sovrasta ripidi lastroni di arenaria che incombono sul torrente; siamo alla base della Rocca Pianaccia, contrafforte del Sillara.
Giunti all'imbocco della mulattiera l'amara sorpresa: durante l'estate l'antico sentiero è stato allargato da un grosso escavatore; vana la speranza che l'allargamento sia limitato a poche decine di metri: la mulattiera è stata sepolta per oltre mezzo km per andare a iniziare una conversione alto fusto in una conca dove il faggeto era già ad alto fusto: mi chiedo e vi chiedo se hanno senso opere di questo genere in aree che dovrebbero essere protette, non sarebbe stato meglio dare una sistemata all'antica mulattiera? Monica conferma che la legna esboscata sarà solo legna da ardere e che non c'è alcun interesse economico in queste attività. Nessun boscaiolo locale accetterebbe di tagliare questi boschi a 1200 € al mese, lo fanno solo quelli provenienti dai paesi dell'est, per i quali simili ricompense sono più che gratificanti; una volta rientrati in patria coi soldi guadagnati in Italia potranno iniziare fiorenti attività e la speculazione edilizia nei loro paesi darà inizio a scempi analoghi a quelli compiuti in passato dagli italiani nella loro penisola; l'abusivismo edilizio sta già dilagando in un paese come l'Albania, alla faccia dello sviluppo sostenibile.
Raggiunta la Piagnola possiamo ammirare gruppi di Abete bianco spontaneo ed anche un Peccio pure spontaneo che hanno colonizzato le rocce montonate lasciate dal ghiacciaio qui presente durante l'ultima glaciazione; oltrepassiamo il rio Pumacioletto e ci dirigiamo verso il Monte Navert, alla base del quale si trova la base estiva del pastore Giancarlo Boschetti formata da una povera baracca in lamiera che funge da cucina alla quale viene affiancata una roulotte; vicino c'è lo stazzo delle pecore formato da una doppia recinzione, fissa con rete elettrosaldata quella interna, mobile elettrificata quella esterna. Questo pastore si è dotato di questi presidi dopo aver subito alcune predazioni molti anni fa; di recente non ha subito danni particolari, e preferisce non tenere cani maremmani/abruzzesi ma solo quelli da guida in quanto anche lui come Michela Leri accompagna sempre le sue pecore; e stato protagonista assieme alla sua famiglia di un documentario andato in onda su Geo&Geo qualche anno fa.
Veramente intirizziti rientriamo ai nostri alloggi a metà pomeriggio dopo aver percorso 8km e mezzo; piccolo fuoriprogramma al Passo di Monte del Giogo che raggiungiamo con due macchine giusto per vedere se nel posto di mercatura storico c'è qualche fatta lupina, e una la troviamo, ma soprattutto per avere solo un piccolo assaggio di cosa siprova a stare sul crinale quando tirano venti settentrionali: 200metri a piedi sono stati più che sufficienti.

Re: [2018] Val Cedra e Parco dei Cento Laghi (Emilia-Romagna, PR): 16-18 Novembre

Inviato: 20 nov 2018, 20:16
da enrico64
Fallito l'intento di portare i pastori a cena con noi, la serata dedicata alla presentazione della dottoressa Mia Canestrini si è trasformata in un incontro tra amici all'interno di un locale gestito da gente d'altri tempi; ottima la cucina a base di piatti tradizionali e non solo quelli.
La presentazione ha riguardato il problema dell'ibridazione e il progetto MIRCO Lupo; si è parlato poco del conflitto lupo/allevamenti zootecnici che il WAC per ora considera marginale e causato da giovani lupi in dispersione; comunque ci sono già stati i primi casi di lupi confidenti e assidui frequentatori dei dintorni delle stalle, qualche volta anche in pieno giorno e in presenza di persone.
Chi ci garantisce che fra qualche anno o decennio non ci ritroveremo con un problema ingigantito? Non è meglio prevenirlo che dover fronteggiare situazioni la cui risoluzione ricadrà esclusivamente sulla pelle del lupo? Rendere inaccessibili al lupo gli animali domestici vivi o le loro carcasse in attesa di smaltimento non è particolarmente impegnativo soprattutto nel caso delle stalle moderne, perchè non si agisce subito?

Terzo giorno.
Anche il terzo giorno io e Monica siamo stati molto mattinieri, ma solo per constatare che le nubi basse e la bora ancora non avevano tolto il disturbo; abbandonata quindi l'idea di salire almeno fino ai Laghi Gemelli del Sillara decidiamo di scendere a valle per poi andare a cercare i pastori rumeni alle dipendenze di Ettore Rio.
Lasciata Valditacca scendiamo fino a Lagrimone e di qui risaliamo fino a Schia, nota località sciistica del parmense.
Prima di andare dai pastori saliamo fino al Corno di Caneto e da qui alla cima Bocchialini, la vera vetta del Caio; lungo la dorsale del Corno di Caneto sul sentiero fangoso martoriato dalla piaga del mototurismo, notiamo un andirivieni di impronte di canidi lupocompatibili e troviamo anche 2 fatte a base di perelle selvatiche non digerite, attribuibili a lupi, la prima volta che noto una cosa del genere. Molte anche le impronte di ungulati tra kequali anche quelle di cervo.
Mentre scendiamo verso Schia il sole comincia finalmente a bucare le nubi basse illuminando in modo spettacolare la "calabrusa" attaccata alle piante, ma l'aria rimane gelida e pungente.
Raggiugiamo il gregge dei due pastori sotto Schia; il gregge è formato dall'unione di due greggi estivi, e conta circa 1050 capi in gran parte di razza cornigliese (solo venti pecore massesi) una vecchia razza locale da carne; ci riceve Nicolae, un rumeno quarantenne, proveniente dalle montagne sopra Cluj; fin da ragazzo ha sempre fatto il pastore; subito ci fa notare che 3 pecore hanno appena partorito, una delle quali due gemelli; gli agnellini ancora bagnati e col cordone ombelicale penzoloni si alzano subito in piedi a cercare la mammella della madre che nel frattempo ha già ripreso a brucare l'erba; un asino di servizio al gregge divora avidamente una placenta, per i lupi nisba.
Nicolae parla un italiano stentato, ma si fa capire; dice che i lupi a loro non fanno niente, anzi hanno paura della gente; può capitare che ogni tanto una pecora scompaia soprattutto quando nevica e i lupi si fanno vedere intorno al gregge. Poi ci racconta di quando da ragazzo è stato aggredito da un orso mentre era al pascolocon le sue pecore in Romania: quella volta gli è andata bene davvero anche se un graffio sulla spalla si è infettato ed ha costretto i suoi a ricoverarlo all'ospedale di Cluj; in Romania capita ancora di perdere la vita a causa di attaccgi di orsi.
Sarà vero ciò che ci ha raccontato? Mah... di sicuro è vero che sia lui che il suo collega stanno tutto il giotno assieme alle pecore, spesso fermi in piedi appoggiati al bastone ricurvo che funge da sgabello; mentre lo osservo mi chiedo come faccia a resistere al freddo della sera con solo una cuffia in testa, un bellissimo corpetto di pelle di pecora sopra ad una sottile giaccavento, un paio di Jeans e due stivali di gomma: eppure non fa una piega, anzi è tutto contento della nostra visita.
Salutiamo Nicolae che scenderà ancora a valle per poi montare il recinto elettrificato ed andare a riposare nella roulotte che segue il gregge, ridiscendiamo a Lagrimone e dopo esserci salutatti ognuno di noi rientra alla sua dimora, con una bella scorta di freddo, certo, ma spero anche con un pò di conoscenze in più in materia di lupi e pastorizia.