[2014] Parco Nazionale del Gran Paradiso: 26-29 Giugno

[mroz57]

buongiorno
purtroppo sono venuto a conoscenza un pò tardi di questa interessante opportunità.
conosco bene tutta la zona, anche se è da un pò che non ci passo..
sarà per un altra volta, non dubito che sarà interessante e divertente
mroz

[giramontes]

Benvenuto mroz!
se vuoi aggiungerti al gruppo di partecipanti, lo puoi ancora fare, anche se manca ormai poco alla partenza. Anche per partecipare a singole giornate, dovresti solo farmelo sapere entro domani.

Altrimenti al prossimo campo!
Carlo

[gatto_rubio56]

All'ultimo momento riesco a iscrivermi al campo del Gran Paradiso, l'anno scorso è stato eccezionale, per le gite, per gli avvistamenti e gli ululati, e per la collaborazione delle guide del parco, insomma anche se parzialmente ce la faccio a venire. A presto, Valter

[giramontes]

Eccomi, rassicuro tutti, il secondo campo nel Parco nazionale del Gran Paradiso si è svolto. E come tutti i campi a cui ho partecipato è stato di grande soddisfazione – almeno per me. A partire dal lato umano: è qualcosa di veramente inspiegabile – persone, che non si conoscono e apparentemente non hanno molto in comune, si incontrano e per qualche misteriosa alchimia si forma un gruppo, all’interno del quale ciascuno assume un ruolo con le sue competenze e qualità umane. Una particolarità è stata che dei nove partecipanti al campo, ben sette sono nuovi soci al primo contatto con l’associazione. Inoltre tutti sono di provenienza locale: un paio da Torino, tutti gli altri dal Canavese.

La valle Soana ci ha accolti offrendo grande collaborazione a partire dall’ufficio turistico di “Una Valle Fantastica” alla neoamministrazione di Valprato, oltre ovviamente al Parco nazionale del Gran Paradiso.
Anche quest’anno il contributo del PNGP è stato fondamentale, con una collaborazione a tutto campo che ha coinvolto il servizio turistico, l’ufficio stampa, il servizio ricerca scientifica fino al corpo si sorveglianza. Nell’incontro pubblico con il servizio ricerca scientifica la ricercatrice Elisa Avanzinelli ha illustrato aspetti della biologia e del comportamento del lupo e tracciato le tappe della sua ricolonizzazione delle Alpi. Bruno Bassano, responsabile della ricerca faunistica del parco, si è soffermato sulla situazione del branco della val Soana. Tra l’autunno e l’inverno il territorio della valle era frequentato da sei-sette lupi, durante la primavera i cuccioli dell’anno scorso sono probabilmente andati in dispersione. Attualmente si è tornati pressappoco alla situazione dell’anno scorso: ci sono stati avvistamenti di una coppia più forse una terzo esemplare. Nello stesso tempo ci sono alcune segnalazioni di lupi nelle valli vicine. A tre anni dall’insediamento di un branco stabile in questo settore del parco si osservano le prime ripercussioni sulle specie preda: è evidente che il capriolo ha subito l’impatto più significativo, anche se i caprioli hanno comunque mantenuto una buona presenza. Su questo tema il PNGP sta conducendo un’interessante ricerca per approfondire l’aspetto dell’interazione tra il lupo e le specie preda.

Nelle escursioni giornaliere siamo stati accompagnati dai guardaparco, Dario e Andrea, che avevamo già conosciuto l’anno scorso; a loro si aggiunge Renzo, che mi ha aiutato a definire il programma e abbiamo poi incontrato domenica per visionare insieme i filmati ripresi dalla videotrappole installate durante il campo. Che dire… conoscevamo già la loro straordinaria carica umana, unita alla grande passione e competenza. In più quest’anno c’è stato l’elemento del ritorno, abbiamo avvertito che Canislupus Italia è qui una presenza consolidata e attesa, fatta di legami tra persone che vanno oltre la partecipazione occasionale a un’iniziativa.

Al calore umano non ha corrisposto un pari contributo da parte del meteo. Anche questa volta la valle non ci ha regalato giornate terse e cristalline, ma non è andata malaccio. I primi due giorni abbiamo avuto sprazzi di sole e siamo arrivati a casa all’asciutto. Sabato abbiamo avuto tempo di arrivare fino alla bellissima dorsale panoramica di Chiali, goderci in panorama della valle di Campiglia sotto di noi e fare uno spuntino al sole, poi c’è stato un progressivo peggioramento con qualche piovasco, che non ci ha impedito di portare a termine l’escursione; nei momenti di pioggia ci siamo riparati prima sotto una balma – riparo naturale sotto rocce strapiombanti – poi durante un violento acquazzone nella confortevole baita dell’Orletto (il margaro Giovanni era assente perché impegnato nella salita all’alpeggio con le vacche). Sotto la balma immancabilmente si apre uno spazio interiore, di contemplazione delle variazioni di luce, dello spicchio di mondo ritagliato dal riparo naturale, fino al momento delle narrazioni, conti e leggende… (chissà se qualcuno ha documentato questo momento?).

Durante le uscite abbiamo potuto osservare una buona rappresentanza della fauna alpina: molti camosci, qualche stambecco (purtroppo tra la foschia), caprioli, l’aquila è comparsa più volte, marmotte, volpe (di sera davanti a casa), un paio di vipere; poi abbiamo sentito distintamente e a lungo il richiamo petulante della coturnice. Osservazioni lupine: non è facile individuare tracce in questo ambiente, comunque abbiamo trovato due fatte di lupo, una nell’escursione di venerdì e una sabato. Non recenti ma piuttosto significative per la posizione: entrambe al di sopra dei 2000 metri, mentre quest’anno per ora il lupo sembra stazionare a quote più basse. Mi sono sempre chiesto perché qui non è facile imbattersi in fatte, rispetto a zone non solo dell’Appennino, ma anche di altre aree alpine (ad es. val Chisone o cuneese). La presenza di un branco è accertata, quindi ciò dovrebbe dipendere da altri fattori, come la natura del terreno o una densità più bassa. Lancio un’ipotesi, una semplice congettura: potrebbe essere che il branco della val Soana marca meno il territorio perché nelle valli limitrofe non c’è una presenza stabile di lupo? Quindi non serve un’azione capillare di marcatura.

Dal punto di vista floristico, in questa stagione la val Soana dà il meglio di sé: abbiamo attraversato infinite variazioni di verdi, costellati da macchie di colore delle più svariate fioriture. E qui abbiamo potuto avvalerci delle competenze botaniche di Marco Varda, appassionata guida escursionistica di queste valli, che ci ha illustrato diverse emergenze botaniche incontrate. In particolare, ci ha fatto notare che in una piccola area di transizione tra i prati e la faggeta crescevano ben sette specie di orchidee, alcune veramente splendide (seguono foto). Tra le fioriture più spettacolari il giglio rosso (o di san Giovanni), il giglio di monte e il martagone. Oltre alle specie più comuni che formano chiazze compatte di colore sulla marea verde.

Bene, concludo con una carrellata di immagini. Mi scuso per il ritardo con pui pubblico il resoconto del campo, e lascio spazio alle integrazioni di tutti i partecipanti.

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Inizio con le due fatte. Sicuramente non recente e piuttosto dilavata - ultimamente ha piovuto moltissimo! - ma ricco contenuto di ossa

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La suggestiva zona del rinvenimento

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La seconda fatta - con decoro floreale

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Progressione tra i rododendri

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La progressione è intervallata da pause contemplative

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L'atto creativo...