[2011] Parco dell'Orsiera Rocciavrè

[Duccio]

Giustino invita i partecipanti alla “prova olfattiva”…

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Serata di approfondimento molto interessante, con una presentazione a cura di Vittorio Peverelli-Bosser, dirigente regionale responsabile del Progetto Lupo, e Marzia Verona, nota scrittrice e tecnico coinvolto con il Prof Battaglini nel Progetto ProPast (= Pro Pastorizia). Interventi molto differenti tra loro che ci hanno introdotto alle problematiche di conservazione della specie e conflitto con la zootecnia. Argomenti che hanno trovato spazio nelle discussioni di gruppo dei giorni successivi. Partecipano alla serata anche Fulvio, il pastore conosciuto l’anno scorso, con famiglia, e alcuni giovani allevatori di bovini che hanno le vacche intorno al Selleries.
Venerdì partenza alle ore 7.30 dal Rifugio, accompagnati da Luca e Marzia. La nebbia avvolge la Val Chisone. Lungo la salita osserviamo diversi camosci al pascolo, marmotte e uccelli tipici delle prateria alpine. La fioritura di rododendri, orchidee, genziane, garofani è grandiosa.

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Arrivati alla Bergeria Ciardonnet un ritrovamento davvero particolare: nei pressi della struttura troviamo un camoscio morto, con consumo compatibile con lupo, ed accanto un grosso scavo, dove troviamo dei peli di camoscio. Lo scavo è circondata da una zona abbastanza ampia senza erba e in leggera depressione rispetto al piano di campagna. Non sembra che il camoscio sia stato estratto dallo scavo, escludiamo che fosse stato seppellito da qualche persona, ma nonostante gli sforzi non riusciamo a spiegare quello che vediamo davanti a noi.

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Dopo la salita al lago Ciardonnet scendiamo di quota per poi attraversare il costone e arrivare ai pascoli sovrastanti la Bergerie di Jouglard, dove abbiamo appuntamento con Fulvio.
Uno spettacolo vedere dall’alto il gregge di oltre 1000 pecore con gli asini e le capre.
Assistiamo ad una scena bellissima: mentre scendiamo il pastore ordina ai cani toccatori di riunire il gregge…. Al comando i due Border Collie partono e con una velocità impressionante, circondano il gregge e in pochi istanti lo riuniscono compatto nella conca dell’alpeggio.

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cani e pecore

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Incredibile la tranquillità dei cani nei nostri confronti...

[Duccio]

Passiamo il primo pomeriggio a parlare con Fulvio, pastore disponibile e molto acuto, che con grande disponibilità ci parla della propria vita, della famiglia, dei problemi della sua attività e del rapporto con il lupo. Questo per lui non costituisce un grosso problema, sia per la presenza di buoni cani da guardiania, sia per la il fatto che qui la montagna è meno difficile che altrove: meno zone cespugliate dove il lupo può tendere imboscate, pascoli più aperti e controllabili e meno giornate nebbiose. Non è così per tutti. Marzia ci comunica che il suo compagno ha appena scoperto che il suo compagno ha appena scoperto di aver avuto una attacco dei lupi con perdita di tre capi. Al suo alpeggio, chiamato non a caso “Infernet”, le giornate nebbiose sono molto frequenti e di conseguenza gli attacchi dei lupi.

[Duccio]

La famiglia di Fulvio (moglie inglese e figlia adolescente) mi affascina, soprattutto per quanto riguarda il rapporto tra padre e filglia. Questa dimostra un grande orgoglio nei confronti del padre e della sua attività. Fulvio ci racconta che 30 pecore del gregge sono di proprietà della figlia, e lui tra le circa 1500 le riconosce perfettamente (in realtà ci spiega Marzia che lui riconosce tutte e 1500 le sue pecore...).

[Duccio]

Scendiamo al Rifugio e Luca si prodiga con due belle proiezioni sulla biologia/ecologia del lupo e
sul tema del lupo nell’immaginario.
Nel frattempo è arrivato al Rifugio un “ripetente” alla terza esperienza all’Orsiera… con un prezioso "carico" frutto del proprio lavoro in vigna.... Guardiamo se qualcuno lo riconosce…

[Duccio]

La sera ci raggiunge anche Ezio Giuliano, un bravo documentarista che ci propone due bellissimi documentari girati sul Parco, uno sul Gallo Forcello e uno sull’Ermellino e altri piccoli carnivori.
Usciamo dal rifuigio per una prova di wolf howling, in una nebbia che mette in difficoltà tutti gli autisti. Effettuiamo un paio di prove purtroppo senza esito.
Sabato mattina lasciamo il Rifugio in direzione dei Laghi Laus e Manica.
Ci ha raggiunto anche Lucio, Pietro e il piccolo Duccio, che ci seguono fino al lago Manica.

La salita sulla neve fino al passo di Malanotte