La festa del lupo (Bo)

[Luciano]

Bidoni a parte .. ... qualcuno può fare un resoconto "di minima"?

L.

[Claudia Iozzelli]

Ciao Luciano, io c'ero, insieme ad una piccola delegazione pratese-fiorentina dei Cli, la seconda giornata, quella di sabato, dedicata al convegno.
Sarò "minimalissima", in quanto gli argomenti e le nozioni, per me che sono approdata ora nel campo dei lupi, erano tutte nuove e molto interessanti.
Gli interventi sono stati ben calibrati, sia come tempi che come varietà di argomenti e non c'è stato modo di annoiarsi un solo istante.
Organizzazione impeccabile (abbiamo mangiato bene, piatti tipici e abbondanti, per soli 10 euro; ci è stato regalato all'ingresso un calendario con foto bellissime e anche l'accoglienza è stata calorosa). Unico neo il programma degli interventi preannunciato che non è stato rispettato al 100 % (Polliotto, per esempio, non era presente).
La sensazione, molto personale -magari gli altri la pensano diversamente - è stata di essere di fronte ad un team molto affiatato, legato da finalità condivise.
Come la loro voglia di sensibilizzare sulla "questione" lupo (passami il termine, probabilmente hai capito cosa intendo), direi contagiosa.

[fiore955]

Ciao Luciano, io c'ero, insieme ad una piccola delegazione pratese-fiorentina dei Cli, la seconda giornata, quella di sabato, dedicata al convegno.
Sarò "minimalissima", in quanto gli argomenti e le nozioni, per me che sono approdata ora nel campo dei lupi, erano tutte nuove e molto interessanti.
Gli interventi sono stati ben calibrati, sia come tempi che come varietà di argomenti e non c'è stato modo di annoiarsi un solo istante.
Organizzazione impeccabile (abbiamo mangiato bene, piatti tipici e abbondanti, per soli 10 euro; ci è stato regalato all'ingresso un calendario con foto bellissime e anche l'accoglienza è stata calorosa). Unico neo il programma degli interventi preannunciato che non è stato rispettato al 100 % (Polliotto, per esempio, non era presente).
La sensazione, molto personale -magari gli altri la pensano diversamente - è stata di essere di fronte ad un team molto affiatato, legato da finalità condivise.
Come la loro voglia di sensibilizzare sulla "questione" lupo (passami il termine, probabilmente hai capito cosa intendo), direi contagiosa.

Confermo questo passaggio, aggiungendo che, in altro topic, avevo anche espresso una mia personale considerazione su uno degli interventi della mattina, tante visite ma nessuna replica . Lo riporto di seguito:

"Apro questa discussione mosso da un intervento di Davide Palumbo, durante la "Festa del lupo" del 10-11 novembre 2012, che mi sta facendo riflettere molto. In sostanza, se ho ben compreso (in questo altri partecipanti presenti potrebbero correggermi se avessi frainteso..), il problema degli ibridi nel nostro paese andrebbe valutato con le molle, non con soluzioni affrettate, approssimative e radicali, per non correre il rischio di cadere in una deriva che finirebbe con accontentare solo quelle categorie che già da tempo spingono per un controllo "armato"della specie.
Questa considerazione parte dal presupposto che la determinazione di un ibrido spesso è assai difficoltosa ed incerta, dato che sappiamo che molti ibridi presentano caratteristiche fenotipiche indistinguibili da lupi "puri". In aggiunta, la variabile relativa al colore scuro del mantello, non sempre è da associare ad una ibridazione recente, quindi il discrimine tra lupo ed incrocio resta molto dubbia ed aleatoria. Per concludere, sperando di essere stato abbastanza chiaro nell'esposizione del mio pensiero, la gestione degli ibridi altro non sarebbe che un tentativo di creare un varco, una breccia, nella misure di tutela e protezione del lupo in vigore in Italia. Sono gradite vostre controdeduzioni "

[Davide81]

Questa considerazione parte dal presupposto che la determinazione di un ibrido spesso è assai difficoltosa ed incerta, dato che sappiamo che molti ibridi presentano caratteristiche fenotipiche indistinguibili da lupi "puri". In aggiunta, la variabile relativa al colore scuro del mantello, non sempre è da associare ad una ibridazione recente, quindi il discrimine tra lupo ed incrocio resta molto dubbia ed aleatoria. Per concludere, sperando di essere stato abbastanza chiaro nell'esposizione del mio pensiero, la gestione degli ibridi altro non sarebbe che un tentativo di creare un varco, una breccia, nella misure di tutela e protezione del lupo in vigore in Italia. "

Premetto di non esser un biologo. Credo che il "lupo nero" non sia da associare neppure ad un' ibridazione non recente. Da quanto ho capito dal discorso di Davide Palumbo il lupo nero è un lupo.
Mi ha colpito quando ha detto che l' esemplare nero (credo del Brasimone) sia probabilmente il padre di molti dei lupi presenti nella zona.

Concordo pienamente quanto detto a proposito del varco che si potrebbe creare, d' altronde il nostro è "il" paese dei varchi e dei cavilli... Io credo che bisognerebbe parlarne sottovoce, non diamo troppi spunti a chi ancora non c' è arrivato.