[8 Giugno 2012] Fauna selvatica in Val di Bisenzio (Prato): danno o risorsa?

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poggioallorso
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Re: [8 Giugno 2012] Fauna selvatica in Val di Bisenzio (Prato):

Messaggio da poggioallorso » 10 giu 2012, 11:30

Carissima claudia, perdona la concretezza ma bilancino e il parco d’abruzzo sono progetti vastissimi, concordati a livelli molto più ampi di una lista di un comune montano. Ma, a parte questo, penso che per proporre un parco in val di bisenzio serva conoscere a fondo territorio e specie animali che la popolano da sempre, con la loro storia ed abitudini, bisogni e interazioni con popolazione e colture. Insomma, personalmente ho visto in quel volantino un progetto approssimativo e privo di consapevolezza. Perché non chiedere prima a esperti del settore, per poi proporre qualcosa di ben sviscerato ed articolato? Credimi claudia, vivo in val di bisenzio da ben 30 anni ed ho visto implodere negli anni, proprio a causa dell’approssimazione che caratterizza certe scelte, proposte che sarebbero quanto meno state allettanti. Capisco benissimo quanto manchino i fondi economici spesso, in questi piccoli e sperduti comuni, ma so anche che non ci si può inventare da un giorno all’altro.
Una domanda mi sovviene… ma “quante” persone pensi che potrebbero lavorare all’interno di un parco del genere? E quanto credi possa incidere sull’economia di un territorio da sempre definito “economicamente depresso” anche per la sua posizione “anti-turistica”? mi scuso per il poco velato pessimismo, ma morfologicamente la val di bisenzio risulta chiusa da sempre: vicina a prato, città senza richiami turisti di alcun genere, lontana da firenze ed anche (seppur raggiungibilissima attraverso la viabilità minore) da quella perla toscana che è il mugello. Per questo gli alberti la scelsero per le sue rocche, mille anni fa. Ti sei chiesta quale sarebbe l’indotto? Prato forse, coi suoi pratesi presi dal caldo dell’agosto. E poi? Rare presenze fiorentine o pistoiesi, ma solo coloro che, una volta all’anno, desiderino sobbarcarsi un lungo viaggio per scarpinare tra i boschi con un binocolo per poter vedere dei “comunissimi” (e scusa l’aggettivo) cervi, cinghiali o caprioli….qualche bolognese? Difficile, il territorio crea barriere anche con quella zona… Insomma, ci sarebbe da riflettere tantissimo sul metodo per sviluppare la parte logistica migliore. Anche se temo che il bene di tutti non sia mai possibile farlo.
Se lo desideri, come azienda agricola immersa quotidianamente nelle bellezze e nelle difficoltà della nostra vallata, ti porgo tutta la mia disponibilità a collaborare, anche fosse solo per far tortelli… anzi, ricordatevi di noi nel progetto, che la realtà agricola e zootecnica della val di bisenzio potrebbe essere un buon tramite in un'idea del genere. amo profondamente questi luoghi e non desidero affatto che la loro ricchezza storico culturale e perchè no, edilizia, vengano per l'ennesima volta coperta dai rovi...

p.s. se sei la claudia che penso, forse abbiamo lavorato insieme, tanti anni fa…

un saluto
beatrice consigli
Bea

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Eugenio91
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Re: [8 Giugno 2012] Fauna selvatica in Val di Bisenzio (Prato):

Messaggio da Eugenio91 » 10 giu 2012, 14:19

Benvenuta Claudia :)
Claudia Iozzelli ha scritto: Ma che non sa di zoo, dove c’è comunque percezione di libertà, dove gli animali restano selvatici.
Mi dispiace ma io son convinto che un animale può ritenersi libero e Selvatico dal momento in cui vive in completa libertà, non quando finisce in un recinto, grande quanto vuoi !!! Posti dove veder caprioli, cervi,cinghiali e daini con discreto successo esistono ... come esistono qua in Romagna credo esistano anche da voi, senza il bisogno di confinarli in qualche area ... per quello ci sono gli zoo o ancora meglio i centri di recupero fauna selvatica !!! Anche perchè un animale selvatico come può essere il Cervo, ad esempio, una volta messo dentro ad un recinto, una volta che tot gente al giorno va a visitarlo...che animale selvatico è?? Che fascino di scoprire la Natura più timida e nascosta c'è?? .. Se c'è gente che soddisfa la propria voglia di immergersi nella Natura più Selvatica in questo modo, penso che potrebbe provare uguale soddisfazione andando al giardinetto pubblico a vedere le anatre che sguazzano nel laghetto...

Io non credo che si debba portare per forza gli animali dalla gente, come in questo caso metterli a disposizione dei visitatori dentro ad un recinto, ma si debba far capire alla gente che certe bellezze della Natura vanno scoperte...raggiunte !!
Si potrebbe creare un centro visita, o più di uno, (sicuramente già esistono ma forse vanno sfruttati meglio...) con poster ed eventuali animali morti per cause naturali imbalsamati ed una guida che in un secondo momento porti la gente ( a piccoli gruppi) a spasso per il territorio alla ricerca de Selvatici nel proprio ambiente naturali... Poi ognuno ha le proprie idee :)

Nel discorso sull'economia del territorio non mi addentro, non la conosco e in generale conosco ancora troppo poco queste realtà.
Anche il milionesimo capriolo al pascolo mi emoziona come se fosse il primo, il giorno che non tremerò più davanti allo sguardo attento e fuggitivo di un selvatico ... smetterò di alzarmi all'alba e farò qualcos'altro! -Anonimo-

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Duccio
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Re: [8 Giugno 2012] Fauna selvatica in Val di Bisenzio (Prato):

Messaggio da Duccio » 10 giu 2012, 21:42

Cara Claudia, mi dispiace aver esordito con un messaggio forse un po' troppo caustico nei confronti della vostra iniziativa, sicuramente lodevole come intento.
Leggo con piacere la tua mail, molto bella ed appassionata, spero ci sia l'occasione di conoscerci e parlare a voce di queste ed altre questioni.
Credo che di questi tempi chi ha la possibilità di fare delle scelte programmatiche o chi ha modo di indirizzare gli amministratori in questo senso non possa fare a meno di approcciarsi facendo analisi e confronti con le soluzioni adottate in altri contesti; le risorse sono a termine e non ci possiamo più permettere di sbagliare. Approfondire la conoscenza grazie ai tecnici competenti ed analizzare insieme le soluzioni adottate in altri contesti, per imitarle migliorandole, è la pratica più onesta, economica e che assicura i migliori risultati, in tutti campi. Altrimenti si rischia di creare delle false aspettative, impiegare risorse pubbliche in modo sbagliato e dare l'idea che ad ogni problema esista una soluzione facile ed immediata.
Michele Viliani ad esempio ha una grandissima esperienza nel campo delle aree faunistiche e degli allevamenti di ungulati selvatici; conosce la (corposa) normativa di settore e il mercato della fauna selvatica sia “da carne” che “da sparo”. Un confronto con lui vi permetterà di avere un quadro normativo ed economico di riferimento e capire se il progetto può stare in piedi o meno. Considera anche che le risorse comunitarie per questo tipo di interventi generalmente sono dei cofinanziamenti parziali, che spesso vengono erogati per specie particolari o territori particolari. Non è detto quindi che un canale di finanziamento sfruttabile per l'Aquila sia disponile anche per il territorio della Val di Bisenzio e che si riesca a trovare la quota di cofinanziamento. Recentemente ho visto sfumare dei progetti cofinanziati al 100% solo perchè al beneficiario era chiesto di sostenere l'iva sul progetto.

Ultime considerazioni “di massima”.
Nella mia esperienza professionale ho capito che non è sempre giusto dare credito alle urla della gente; spesso si scopre che dietro a quelle levate di scudi si nascondono ben altri interessi e che queste questioni sono facilmente strumentalizzabili. E' necessario raccogliere dei dati con oggettività, prima di tutto. E questi al momento mancano in quella zona.
Ho anche compreso che la direzione verso la quale bisogna andare è necessariamente quella della tolleranza. La fauna selvatica è “patrimonio indisponibile dello stato” e rappresenta una componente del nostro ecosistema e della biodiversità. Spesso non è in equilibrio con il territorio per colpa della nostra civiltà in genere o di specifiche componenti di questa, che a volte si presentano come i salvatori e i paladini del territorio, mentre operano consapevolmente in direzione contraria.
Nel bene o nel male la montagna e la campagna sono state progressivamente abbandonate e questi animali sono tornati a sfruttare delle risorse che in parte sicuramente gli appartengono.
Senza rassegnazione dobbiamo imparare a conviverci e ti assicuro che le formule possono esistere.

Ciao, d.
Duccio Berzi, Presidente Canislupus Italia.

"Che siete colti ve lo dite da voi. Avete letto tutti gli stessi libri. Non c'è nessuno che vi chieda qualcosa di diverso". D.L.Milani

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Luciano
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Re: [8 Giugno 2012] Fauna selvatica in Val di Bisenzio (Prato):

Messaggio da Luciano » 11 giu 2012, 06:17

Claudia Iozzelli ha scritto:So che la parte del forum destinata alle presentazioni è un’altra, ma approfitto del fatto che mi sento chiamata in causa per farlo qui.
.................

Ho letto solo stamane il tuo messaggio, ... e purtroppo ora non ho tempo di rispondere in modo sufficientemente "ampio" (vedo se riesco a breve) ;) ... per ora ti ringrazio dei tanti complimenti e ti auguro buona giornata!

L.

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hycanus
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Re: [8 Giugno 2012] Fauna selvatica in Val di Bisenzio (Prato):

Messaggio da hycanus » 11 giu 2012, 15:01

Ciao Claudia e benvenuta sul forum...ringrazio anch' io la lista civica per la splendida accoglienza, per il rinfresco e per la gentilezza dimostrataci. Per quanto riguarda il convegno non posso che convenire con le considerazioni di Duccio. Mi è dispiaciuto inoltre che sia stato concesso poco tempo a Luciano che avrebbe potuto prendere in considerazione e illustrare argomenti molto interessanti come quelli relativi alla gestione degli ungulati, primo fra tutti il censimento degli stessi.
Sulla creazione del parco faunstico recintato ho grossi dubbi, ma ipotizzando che le istituzioni possano prevederne la realizzazione mi domando...avete un' idea dell' estensione territoriale che dovrebbe esserne interessata? Avete pensato che potrebbero essere coinvolti terreni privati per i quali è necessaria come minimo un' autorizzazione? Che potrebbero esserci degli ostacoli naturali come torrenti, o artificiali come strade asfaltate? E poi come verrebbe gestito il parco? Di questi tempi purtroppo dobbiamo fare i conti con ogni genere di persone poco inclini al rispetto e a comportamenti civilmente etici. L' integrità della rete di recinzione durerebbe ben poco, con le conseguenze che chiunque può immaginare.
Io sono dell' idea che la Val di Bisenzio non abbia bisogno di un Parco recintato, ma senza ombra di dubbio di persone che possano gestirla responsabilmente. E' inutile predicare bene e razzolare male. Non possono venire a raccontarci che il dissesto geologico è imputabile alla presenza dei cervi, che questi ultimi stanno vicino alle case perchè i lupi li costringono a scendere...o che bisogna foraggiare i cinghiali (pratica illegale) per chissà quale motivo. La fauna selvatica è un problema o una risorsa? Probabilmente sono vere entrambe le risposte. Per quanto riguarda il problema è necessario che vengano espletati i censimenti in maniera corretta, e che i prelievi venatori siano fatti con lo stesso criterio. E la persona che si incavola di brutto perchè i cervi gli hanno mangiato le patate deve capire che è giunto il momento di recintare la sua proprietà...se non lo fà peggio per lui. Volente o no, è necessario adeguarsi, come hanno fatto ad esempio alcuni allevatori di bestiame della provincia di Firenze che hanno eretto apposite recinzioni per difendere le gregge dall' attacco dei lupi. Vogliamo poi trovare la risorsa? Attrezziamo delle strutture come possono essere i centri visita della riserva con criterio (basta andare, per rendersene conto al centro visite del parco dell' Orecchiella) con strumenti didattici ed interattivi, sale conferenza e sale video. Si spenderebbe molto meno che recintare un' intera montagna o costruire un mattatoio per soli selvatici.
Sento questa mia vita che sfugge, ma che non sfugge, perché è parte della stessa vita di quegli alberi. Una cosa bellissima, il disfarsi nella vita del cosmo ed essere parte di tutto. (Tiziano Terzani)

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Re: [8 Giugno 2012] Fauna selvatica in Val di Bisenzio (Prato):

Messaggio da vigorius » 11 giu 2012, 15:33

prima di tutto un Benvenuto a Claudia,
poi una ...proposta,che forse nel migliore dei casi farà ridere. Perchè invece di recintare l'ipotetico Parco non si aiuta
con sgravi fiscali o fondi comunitari coloro che hanno una azienda agricola a recintare in maniera efficiente i loro terreni?
sarebbe possibile una cosa del genere?
cio' non toglie che migliorare la gestione della riserva Acquerino-Cantagallo e le altre zone protette sarebbe una cosa utile( una specie di Parco senza recinzioni.)
Saverio Gori, Consigliere Canislupus Italia.

"Chi più alto sale, più lontano vede; chi più lontano vede, più a lungo sogna" Walter Bonatti

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Re: [8 Giugno 2012] Fauna selvatica in Val di Bisenzio (Prato):

Messaggio da poggioallorso » 11 giu 2012, 15:51

rileggendo con calma il volantino, ho avuto la sensazione che vi siano stati messi troppi obiettivi che non sono, tra l'altro, compatibili tra di loro. perchè non fare progetti minori e distinti invece? sarebbero sicuramente molto più applicabili che quello di dover recingere "alcune centinaia di ettari". insomma, come progetto davvero mi sembra pantagruelico, nonostante capisca lo slancio di Claudia e lo apprezzi.
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Re: [8 Giugno 2012] Fauna selvatica in Val di Bisenzio (Prato):

Messaggio da Stefano P » 11 giu 2012, 16:27

Benvenuta Claudia.
Solo una domanda per gli esperti: recintando un'area, anche molto ampia - e ammettendo che la recinzione sia invalicabile e resti integra - a lungo andare, si avrebbero fenomeni di inbreeding tali da compromettere la salute delle popolazioni?
Grazie.
Stefano, Consigliere Canislupus Italia.

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Re: [8 Giugno 2012] Fauna selvatica in Val di Bisenzio (Prato):

Messaggio da fiore955 » 11 giu 2012, 16:55

Stefano P ha scritto:Benvenuta Claudia.
Solo una domanda per gli esperti: recintando un'area, anche molto ampia - e ammettendo che la recinzione sia invalicabile e resti integra - a lungo andare, si avrebbero fenomeni di inbreeding tali da compromettere la salute delle popolazioni?
Grazie.
Proverò a risponderti prendendo come spunto quella che, secondo me, è una interessantissima ricerca, della quale ero a conoscenza, effettuata sull'unico nucleo autoctono peninsulare di Cervo, nel perimetro recintato del bosco della Mesola. Se ti scarichi il file http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=c ... Xo5DiVHzXg
a pag.23 troverai un ampia ed esaustiva risposta al tuo quesito, oltre alle azioni individuate ed intraprese come misure per la salvaguardia del patrimonio genetico unico di questo straordinario ungulato, che poco ha a che spartire col più imponente ed "ingombrante"cugino più diffuso sul territorio nazionale. Inoltre, si esaminano anche i rischi dovuti alla competizione interspecifica col daino, con accenno, anche qui, delle contromisure adottate.
Come vedrai, il fatto di recintare determinate aree non è scevro da tutta una serie di problematiche legate al mantenimento di popolazioni sane e vitali all'interno di esse, legate ad una serie di variabili dalla gestione piuttosto complessa ed articolata.
Ultima modifica di fiore955 il 11 giu 2012, 17:25, modificato 1 volta in totale.

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Re: [8 Giugno 2012] Fauna selvatica in Val di Bisenzio (Prato):

Messaggio da pigrofalco » 11 giu 2012, 17:20

Bene, ringrazio gli utenti del forum per arricchire la discussione con contributi e osservazioni di tale interesse.
Alessio Pieragnoli, Consigliere Canislupus Italia.

"Percorse convinto le strade dell'equilibrio e ogni volta che si trovò di fronte al bivio che indicava l'onestà tirò dritto, pensando ad uno scherzo."


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