Lupi ibridi, atipici e malati

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randagio
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Re: Lupi ibridi, atipici e malati

Messaggio da randagio » 26 dic 2011, 18:45

Duccio ha scritto:La rogna sarcoptica è tipica delle aree con alte densità e spesso è presente sugli animali che hanno già una sofferenza cronica per denutrizione, stress, bassa gerarchia, etc (stimoli "stressogenici"). Un pò ovunque ci sono lupi rognosi, in Abruzzo (Majella) in ogni branco monitorato ci sono 1-2 lupi con la rogna. Per rimanere in zona pare che nel Parco del Corno alle Scale ad esempio sia particolarmente frequente. Il problema è che i lupi rognosi sono quelli generalmente più problematici e che si avvicinano con più facilità agli insediamenti.
Per ora non sono stati sviluppati progetti per intervenire, ora si sta pensando a utilizzare in via sperimentale delle esche con ivermettina, ma non è facile mirarle a quei lupi, rischiano di essere tutte "seccate" da volpi o cinghiali. E' una malattia che rallenta l'espansione delle specie senza essere critica per la sua conservazione, come del resto la parvovirosi, per cui c'è anche chi sostiene che non è il caso di intervenire

ciao, d.
Se posso esprimere il mio modestissimo parere penso che intervenire, ove possibile, sia doveroso. Sia perché, come ha detto Duccio, questi lupi sono quelli che diventano "problematici", sia perché sono animali che vivono male, sia perché intervenire e risolvere il problema è semplice ed economico. Bisognerebbe solo trovare il modo di somministrare le esche in modo che vengano prese solo dai lupi (e tenendo bene a mente che simili esche sarebbero estremamente pericolose se finissero in bocca a cani a casaccio... alcuni cani hanno una anomalia genetica, la MDR1, possono esserne affetti cani da pastore come Aussie, Border Collie, Rough Collie, Kelpie... per loro l'ivermectina è letale... spero che chi sta ragionando sulle esche all'ivermectina ne sia informato e ne tenga conto...).

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hycanus
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Re: Lupi ibridi, atipici e malati

Messaggio da hycanus » 26 dic 2011, 18:56

Credo che il problema sia l' impossibilità di agire in maniera specifica e selettiva per una determinata specie. Non hai idea di quanti cinghiali ci siano in quella zona. E quelli ti posso garantire che si buttano su tutto ciò che abbia odore di cibo...il problema non sarebbe da poco.
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Re: Lupi ibridi, atipici e malati

Messaggio da pigrofalco » 26 dic 2011, 19:30

randagio ha scritto: Se posso esprimere il mio modestissimo parere penso che intervenire, ove possibile, sia doveroso. Sia perché, come ha detto Duccio, questi lupi sono quelli che diventano "problematici", sia perché sono animali che vivono male, sia perché intervenire e risolvere il problema è semplice ed economico. Bisognerebbe solo trovare il modo di somministrare le esche in modo che vengano prese solo dai lupi (e tenendo bene a mente che simili esche sarebbero estremamente pericolose se finissero in bocca a cani a casaccio... alcuni cani hanno una anomalia genetica, la MDR1, possono esserne affetti cani da pastore come Aussie, Border Collie, Rough Collie, Kelpie... per loro l'ivermectina è letale... spero che chi sta ragionando sulle esche all'ivermectina ne sia informato e ne tenga conto...).
Quindi cosa proporresti di fare di "semplice ed economico", quale modo useresti per "somministrare le esche in modo che vengano prese solo dai lupi (e tenendo bene a mente che [...])" ?
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Re: Lupi ibridi, atipici e malati

Messaggio da AttentiAiLupi » 26 dic 2011, 19:45

Non sono convinto della necessità di intervenire su questi animali. Dispiace per l'individuo della foto, ma non stiamo parlando di una epidemia che sterminerà tutti i lupi e credo faccia parte del "gioco". Il fatto che gli individui problematici siano affetti dalla rogna non vuol dire che, una volta non più affetti dalla parassitosi, smettano di essere problematici. Credo siano ben altri i problemi su cui focalizzare energie e risorse.

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Re: Lupi ibridi, atipici e malati

Messaggio da Duccio » 26 dic 2011, 20:13

Confermo che agire in modo mirato non è ne semplice ne economico. Anche nel caso in cui si trovassero delle tecniche per evitare il consumo da parte di altre specie, cosa difficile anche a immaginarsi, è necessario prima individuare gli animali problematici e dopo monitorare se gli interventi sono andati a buon fine.
Considerate che anche in nuclei in cattività, es. Amiata o Civitella, la rogna è difficile da debellare se non si riescono a catturare tutti gli animali.
In una logica conservazionista, che quindi punta alla conservazione duratura della specie più che al singolo individuo, non è una emergenza.

ciao, d.
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Re: Lupi ibridi, atipici e malati

Messaggio da fiore955 » 27 dic 2011, 12:16

A prescindere dal fatto che sia o meno "eticamente"corretto intervenire su questa patologia,non si potrebbe adottare lo stesso metodo utilizzato per le volpi affette da rabbia nel nord est(anche se mi rendo conto che si tratti di un'emergenza con diversi caratteri di priorità),tramite somministrazione orale?Il fatto che ci siano altri selvatici che potrebbero impossersarsene mi pare non abbia costituito un deterrente per tale operazione.

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Re: Lupi ibridi, atipici e malati

Messaggio da Giovanni Todaro » 27 dic 2011, 19:17

"...sia perché intervenire e risolvere il problema è semplice ed economico. Bisognerebbe solo trovare il modo di somministrare le esche in modo che vengano prese solo dai lupi ".
Solo... :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:

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Re: Lupi ibridi, atipici e malati

Messaggio da Duccio » 27 dic 2011, 21:59

fiore955 ha scritto:A prescindere dal fatto che sia o meno "eticamente"corretto intervenire su questa patologia,non si potrebbe adottare lo stesso metodo utilizzato per le volpi affette da rabbia nel nord est(anche se mi rendo conto che si tratti di un'emergenza con diversi caratteri di priorità),tramite somministrazione orale?Il fatto che ci siano altri selvatici che potrebbero impossersarsene mi pare non abbia costituito un deterrente per tale operazione.

Ciao fiore, come dici te la rabbia viene affrontata perchè è una zoonosi molto pericolosa, a differenza della rogna sarcoptica che anche se può essere trasmessa all'uomo si cura facilmente e non è certo preoccupante. Nel nord est dove viene fatta la vaccinazione a parte le volpi non ci sono le densità di cinghiali e altri possibili "consumatori" di esche come in Appennino. Non so dirti se l'Ivermectina è pericolosa per altre specie di selvatiche, di sicuro se un animale piccolo la consuma il sovradosaggio non gli fa bene (è teratogena), mentre per i vaccini non esiste un dosaggio. Cmq non so bene come possa essere realizzata la somministrazione del prodotto perchè per la cura tradizionale deve essere iniettata intramuscolo, o uso locale, per bocca si usa principalmente contro i parassiti intestinali e viene assorbito dall'organismo in modo limitato.
Ultima considerazione: la rogna, l'acaro, si endemizza nell'ambiente, per cui anche curando gli animali non si risolve un granchè.

I veterinari probabilmente possono correggere e integrare.

ciao, d.
Duccio Berzi, Presidente Canislupus Italia.

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Re: Lupi ibridi, atipici e malati

Messaggio da franco » 28 dic 2011, 22:53

Si Duccio ha esposto bene le problematiche di un trattamento che non è vaccinale come per la rabbia ma terapeutico. C'è di più, esperienze con gli stambechi sulle dolomiti e altri ungulati (con danni a livello di popolazione ben più drammatici) hanno dimostrato che la presenza dell'acaro nell'ambiente permette il mantenimento di una popolazione di animali immuno competenti. Se io trattassi tutti i lupi, o peggio tutti i mammiferi sensibili all'infestazione otterrei una popolazione con scarse difese immunitarie nei confronti di questa ectoparassitosi e di altre parassitosi (sia cutanee che intestinali). Invece non tutti gli individui che vengono in contatto con l'acaro e neppure quelli che iniziano a mostrare segni evidenti della patologia in atto deperiscono e muoiono. Molti animali guariscono spontaneamente e trasmettono la loro naturale resistenza ai discendenti. Questo equilibrio non si manterrebbe se io trattassi tutti i lupi di un territorio.
Ciao
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Re: Lupi ibridi, atipici e malati

Messaggio da fiore955 » 29 dic 2011, 13:15

franco ha scritto:Si Duccio ha esposto bene le problematiche di un trattamento che non è vaccinale come per la rabbia ma terapeutico. C'è di più, esperienze con gli stambechi sulle dolomiti e altri ungulati (con danni a livello di popolazione ben più drammatici) hanno dimostrato che la presenza dell'acaro nell'ambiente permette il mantenimento di una popolazione di animali immuno competenti. Se io trattassi tutti i lupi, o peggio tutti i mammiferi sensibili all'infestazione otterrei una popolazione con scarse difese immunitarie nei confronti di questa ectoparassitosi e di altre parassitosi (sia cutanee che intestinali). Invece non tutti gli individui che vengono in contatto con l'acaro e neppure quelli che iniziano a mostrare segni evidenti della patologia in atto deperiscono e muoiono. Molti animali guariscono spontaneamente e trasmettono la loro naturale resistenza ai discendenti. Questo equilibrio non si manterrebbe se io trattassi tutti i lupi di un territorio.
Ciao
Oh rieccoti Franco,è un piacere risentirti,trovo molto interessante queste considerazioni,al di là del fatto che ,quando è l'uomo ad intervenire in modo artificiale sul delicato equilibrio che regola l'ecosistema,si contino più danni che benefici.Una domandina ulteriore però mi sorge spontanea:lasciando perdere appunto che,nel caso della rabbia,ci sia anche un'esigenza impellente di impedire il diffondersi di questa contagiosissima e grave zoonosi a tutta la catena che arriva all'uomo,per assurdo,se tutto si potesse lasciare al normale decorso di madre natura,non sarebbe possibile che ,anche in questo caso,si possano generare individui "rabbia resistenti"tali da trasmettere questa immunità ai discendenti?O si tratta di una patologia con indici di mortalità certi ed altissimi da escluderlo?


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