Classificare le fatte

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stefanos
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Classificare le fatte

Messaggio da stefanos » 24 mag 2010, 21:50

Qualche mese fa, in concomitanza di un casuale incontro con un lupo (mal fotografato), mi è nato (dovrei dire tornato) il desiderio di fotografare i lupi.
Per prima cosa mi sono messo a studiare la biologia e l'etologia del lupo (tantissimi splendidi documenti li ho trovati su questo forum), mi sono informato su come hanno scattato le foto i fotografi quelli bravi e poi ho iniziato a perlustrare quelle zone della mia provincia che ritenevo idonee come habitat.

Durante questi giri ho rilevato parecchie tracce: orme, fatte e resti di predazioni (puntualmente fotografate).
Poter datare una traccia è fondamentale per dedurre con che frequenza è visitato un certo sito. Ecco quindi la mia domanda: esiste un metodo empirico per determinare la "vecchiaia" di una fatta?

Per esempio:

Le fatte fresche sono maleodoranti. Per quanti giorni lo restano?
Dopo quanto tempo rimangono solo il pelo e le ossa dell'animale predato?
Ci sono insetti che frequentano gli escrementi in funzione del tempo di deposizione?
Oppure se ci sono seterminate larve allora significa che la fatta è nel luogo da almeno un certo tempo.
Ecc. ecc.

Poi un ultimo quesito: qualcuno sa dirmi quanto può costare fare analizzare il DNA di una fatta? E dove lo si può far fare?

Grazie mille.
Stefano.

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Duccio
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Re: Classificare le fatte

Messaggio da Duccio » 24 mag 2010, 22:03

stefanos ha scritto:Le fatte fresche sono maleodoranti. Per quanti giorni lo restano?
Dopo quanto tempo rimangono solo il pelo e le ossa dell'animale predato?
Ci sono insetti che frequentano gli escrementi in funzione del tempo di deposizione?
Oppure se ci sono seterminate larve allora significa che la fatta è nel luogo da almeno un certo tempo.
Poi un ultimo quesito: qualcuno sa dirmi quanto può costare fare analizzare il DNA di una fatta? E dove lo si può far fare?
Ciao Stefano, rispondo sinteticamente.
Anni fa feci delle prove per documentare quanto invecchia una fatta, prelevandone una fresca e fotografandola ogni giorno per documentare tramite immagini il decadimento. Lavoro inutile perchè la variabilità di queste (in termini di consistenza e rapporto tra sostanza molle/peli ed ossa), dell'ambiente dove viene deposta (bosco riparato/luogo esposto) e del clima condiziona troppo questo processo. Alcune fatte rimangono perfette per settimane, altre solo per poche ore.
In medicina forense si ripropongono questioni simili. Allora si creano dei "casi di studio paralleli". Ho visto una presentazioni in cui per verificare quanto vecchio era un cadavere umano, avevano ricreato la stessa situazione ponendo un maiale morto e verificando lo sviluppo di larve di mosca carnaria e il decadimento della carcassa. E' una prassi che in ambito forense viene usata spesso (erreotto forse ci può dare maggiori info).
Per quanto riguarda gli insetti le fatte sono frequentate da coleotteri stercorari. Anche qui credo che nessuno sia in grado di dirti dopo quanto questi compaiono e per quanto...
Infine per quanto riguarda l'analisi genetica non so di dove sei, ma in buona parte dell'arco appenninico ormai sono strutturati progetti di monitoraggio tramite genetica che fanno riferimento al laboratorio dell'ispra di Bologna. Se mi dai qualche info in più posso dirti se è così anche da te e metterti in contatto con chi se ne occupa.

ciao, d

ciao, d.
Duccio Berzi, Presidente Canislupus Italia.

"Che siete colti ve lo dite da voi. Avete letto tutti gli stessi libri. Non c'è nessuno che vi chieda qualcosa di diverso". D.L.Milani

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stefanos
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Re: Classificare le fatte

Messaggio da stefanos » 24 mag 2010, 22:20

Infine per quanto riguarda l'analisi genetica non so di dove sei, ma in buona parte dell'arco appenninico ormai sono strutturati progetti di monitoraggio tramite genetica che fanno riferimento al laboratorio dell'ispra di Bologna. Se mi dai qualche info in più posso dirti se è così anche da te e metterti in contatto con chi se ne occupa.
Parma


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