Gite Lupine

[Duccio]

Mi è venuta una idea che vi sottopongo. Tra il "repertorio" di escursioni che ognuno di noi conosce nel proprio territorio, alcune hanno un valore speciale, sono magari un mix tra bellezza del paesaggio, presenza lupina, interesse escursionistico.
Senza andare a promuove itinerari in zone troppo delicate dal punto di vista naturalistico, lancio l'idea di descrivere, ognuno per le zone che ama e conosce di più, qualche itinerario speciale che possa costituire una traccia per gli altri appassionati che abbiano voglia di fare una gita fuori dai propri "territori" con la garanzia di fare un percorso collaudato e con dei solidi motivi d'interesse naturalistico.
Il tutto corredato di foto e cartine, possibilmente.
Le nostre più belle "gite lupine", insomma...

Ci state?

ciao, d.

[Stefano P]

Penso sia davvero una bella idea, in grado di offrire spunti per viaggi in zone diverse.
L'idea è estendibile anche ad altre specie di carnivori?

Ciao, S.

[Duccio]

certo, perchè no?? la passione è comune!

[Duccio]

Bene, inizio io....

Val di Rovigo, Firenze,Toscana
Una delle vallate più selvagge della Toscana, a cavallo tra Firenze ed Imola
La vallata del Rovigo è una delle aree più selvagge tra la Romagna e la Toscana. Si tratta di una vallata scavata a canyon dal T.Rovigo su rocce arenacee coperte da boschi di faggio e castagno.
Nell’area sono presenti numerosi insediamenti rurali, dagli anni ’70 completamente abbandonati. Tra questi un piccolo paese (Pian dell’Aiara) e alcune case sparse di notevole interesse storico ed architettonico. Il Torrente scorre fuori da insediamenti, dalla sorgente fino alla confluenza con il Fiume Santerno. Di grande valore la fauna; tra gli uccelli si segnala come presenza nidificante l’aquila reale, il pellegrino, che nidificano nelle pareti della Valle del Rovigo de dell’Inferno, l’Astore, oltre a specie come il picchio rosso minore.
Il torrente, ottimamente conservato nel tratto a monte della strada per Casetta di Tiara, ospita trote fario, il gambero di fiume (particolarmente abbondante), barbo canino, merlo acquaiolo, mentre tra gli anfibi si segnala l’ululone dal ventre giallo e la salamandrina dagli occhiali. Infine i mammiferi: i soliti più cervi, daini, caprioli, cinghiali, tassi (molto frequenti), gatti selvatici (ancora non documentati) e lupi. La popolazione lupina è affermata almeno dai primi anni ’90, in zona conosciamo più rendez vous e una tana occupata negli anni ’90.
NOTA: in zona è presente un minuscolo bivacco (Cà di Cicci) sempre aperto, oltre a ben 4 rifugi gestiti: Diaci, Canova, Valdiccioli e Serra, da Rifugi di Mugello http://www.rifugimugello.it/
L'area è inserita nel Demanio Regionale, quindi regime di divieto di caccia.
A breve sarà classificata come Riserva Naturale Provinciale. Per il momento è poco frequentata...

Escursioni consigliate
Ne segnalo due:
La prima si segue con estrema facilità. E’ segnata come “percorso della biodiversità” con frecce e tabelle. Percorso ad anello di circa 3 ore con partenza/arrivo al Passo della Sambuca, l’impegno è modesto, la durata è circa 3 ore.
E’ disponibile una guida, scaricabile da questo link


La seconda è più impegnativa, durata circa 7 ore, partenza/arrivo Passo della Sambuca.
Partenza: passo della Sambuca.
Da qui si prosegue sulla sinistra fino al parcheggio dove inizia la strada forestale per il Rifugio dei Diacci. Si sale lungo la strada forestale sulla destra, rimanendo sul crinale (ricco di marcature di lupo) fino al bivio per “Pian dell’Aiara”. Si prende la strada sulla sinistra, scendendo prima al piccolo bivacco di Cà di Cicci, poi al paese abbandonato nel castagneto (Pian dell’Aiara) e da qui si prosegue fino al Molino della Lastra, bellissima la pozza cristallina per i bagni, sul Torrente Rovigo. Una deviazione a sinistra ci porta fino alla cascata del Tanagone.
Da qui si risale su un diverso sentiero, fino a Pian dell’Aiara e Cà di Cicci. Poco dopo il bivacco si devia sul sentiero di destra, che percorre a mezza costa tutta la vallata del Rovigo, toccando case abbandonate, un tempo occupate dalle truppe tedesche durante la Linea Gotica: Pallereto, Cà di Vestro, Val Cavaliera, fino ad arrivare al Rifugio dei Diacci. Da qui in circa mezzora si rientra al Passo della Sambuca.

Ecco una carta dell'itinerario lungo. Quello breve si trova sulla guida del percorso della Biodiversità

[Duccio]

La vallata dal sentiero di crinale

[Duccio]

Il bivacco di Cà di Cicci

[Duccio]

I castagneti di Pian dell'Aiara

[Duccio]

La pozza del Mulino della Lastra

[Duccio]

La cascata del Tanagone

[Duccio]

Il mulino dei Diacci