USA: la scure dei tagli su parchi e ambiente.

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fiore955
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USA: la scure dei tagli su parchi e ambiente.

Messaggio da fiore955 » 25 feb 2013, 13:11

http://viaggi.repubblica.it/articolo/su ... iff/226886

"24 febbraio 2013

I parchi nazionali americani rischiano la rovina. E' l'allarme lanciato dallo stesso National Park Service, il servizio cui fanno capo le 398 aree protette Usa, e gli universalmente famosi ranger, per mano del suo presidente Jon Jarvis, che ha stilato in dettaglio, i possibili effetti che la Sequestration, un piano di tagli alla spesa pubblica che rischia di entrare in vigore dal prossimo marzo, e che ridurrà di 183 milioni di dollari (ca 140 milioni di euro) l'afflusso di denaro pubblico nelle casse del NPS. Jarvis ha inviato ad Associated Press un memorandum dove illustra, parco per parco, quello che potrà accadere con i tagli. Aree di campeggio chiuse nel Great Smoky Mountains NP, il villaggio-resort-camping dello Yosemite lasciato alla mercé degli orsi per il semplice fatto che nessuno ripulirà più i cestini dei rifiuti rimuovendo gli odori del cibo; strade inaccessibili per neve molto più a lungo che in passato nei parchi montagnosi del Montana o del Wyoming; scolaresche che non potranno più conoscere la storia del Paese, perché nessuno potrà più guidarli tra le memorie di Thomas Jefferson o di Martin Luther King.

La Sequestration è un piano di tagli da 85 miliardi di dollari (65 miliardi di euro) che Obama ha messo in atto, sin dal 2011, come extrema ratio, nel caso in cui il presidente stesso e il Congresso non avessero raggiunto l'accordo sul tetto di bilancio per l'anno seguente. Tra deroghe e compromessi si è arrivati a un termine ultimo, fissato per il prossimo 1° marzo. I tagli dovranno investire tutti i campi della spesa pubblica, dalla difesa, all'assistenza sanitaria fino all'ambiente. Volutamente pensati di natura molto "dolorosa" allo scopo di arrivare ad un accorto, non hanno sortito l'effetto sperato, e, salvo accordi in extremis, rischiano di entrare in vigore con tutte le possibili controindicazioni in termini di perdite sotto forma di servizi, di posti di lavoro e di introito economico.

Ed ecco il monito, quasi un allarme - uno dei tanti, perché come detto la scure rischia di abbattersi fortissima in molti settori - lanciato dal National Park Service, il cui numero 1 ha deciso di rendere pubblica la sua indagine, presso i soprintendenti delle aree protette. In pratica, Jarvis, noto l'ammontare del taglio, in percentuale pari al 5 per cento del budget - ha chiesto ai singoli dirigenti di comunicare, entro i primi di febbraio, in quale modo pensavano di applicare le rispettive riduzioni di budget, e ha poi reso note le risposte ottenute.

Nel Cape Cod National Seashore (Massachusetts), ad esempio, larghe sezioni della Great Beach, spiaggia dove nidificano uccelli rari e tartarughe, potrebbero essere chiuse per l'impossibilità di dirigere i visitatori attraverso percorsi obbligati, prevenendo la distruzione involontaria delle uova di rettili e uccelli. Il parco nazionale militare di Gettysburg, Pennsylvania, teatro di una storica battaglia durante la Guerra Civile (1863), vedrebbe ridursi di un quinto le scolaresche. Il Great Smoky Mountains National Park (Tennesee), il più visitato d'America, sarebbe costretto a chiudere 5 campeggi e numerose aree da picnic. Chiusure forzate per numerosi Visitor Center (citato quello del Jenny Lake, nel Grand Teton's, Wyoming o per stazioni ranger posizionate in punti strategici di itinerari storici come il Natchez Trace Parkway, che attraversa Mississippi, Alabama e Tennessee. Nei parchi ad alta quota - ce ne sono molti, anche quelli cui non siamo abituati a pensare ricoperti di neve, come il Grand Canyon e il Bryce Canyon - la cui "durata" della stagione dipende anche dalla capacità delle risorse umane disponibili di rimuovere neve e restituire agibilità alle strade, i danni sarebbero particolarmente ingenti. Nel Glacier N.P., Montana, l'unica strada che entra nel cuore del parco, la Going-to-the-Sun-Road, che già ora difficilmente riapre prima di metà giugno, per richiudere a ottobre, rischia di vedere ulteriormente ridotta la propria stagionalità: e si calcola che ogni giorno di sbarramento extra vale un milione di dollari di introito persi. Situazioni simili per il Tioga Pass dello Yosemite National Park e in generale per tutte quelle strade che arrivano oltre quota 2.500 metri, anche in aree la cui immagine subdesertica estiva evoca ben altri scenari climatici, come il Bryce Canyon o lo stesso North Rim del Grand Canyon, inaccessibili per una buona metà dell'anno.

Ad aggravare la situazione, se il provvedimento dovesse entrare in vigore, è la sua stessa collocazione temporale, all'inizio della primavera, quindi dell'alta stagione. I danni economici, sommati alla minore capacità di gestione dei flussi turistici, rischiano di creare il collasso. I 3 milioni di visitatori che ogni anno entrano nel popolare Yellowstone da maggio a settembre, ad esempio, sono il 90 per cento del totale annuo. "E questo è un parco vasto e complesso - spiega il portavoce del sito, Al Nash - nel quale il NPS gestisce una miriade di operazioni, anche quelle cui di solito non si pensa, dal controllo della potabilità dell'acqua a quello della rete fognaria, fino alla manutenzione stradale". Ancora, Yosemite dovrà rinunciare a un programma di rimozione delle piante invasive dall'intera area. Allo stesso tempo, la fine delle visite guidate alla foresta delle sequoie lascerà, da un lato, quei giganti, più fragili di quanto si pensi alla mercé di decine di migliaia di visitatori; dall'altro, dovranno rimanere a casa i 3.500 volontari che garantivano un servizio da 40mila ore annue."

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Luciano
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Re: USA: la scure dei tagli su parchi e ambiente.

Messaggio da Luciano » 25 feb 2013, 22:51

Alla fine (e molto tristemente) ... tutto il mondo è paese!

L.


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