into the wild italiano- la stampa

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poggioallorso
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Re: into the wild italiano- la stampa

Messaggio da poggioallorso » 03 feb 2011, 07:02

Parole per riflettere....

ecco uno stralcio di una lettera scritta da Chris McCandless
ad un amico incontrato lungo il suo viaggio.

".....Vorrei ripeterti solo il consiglio che già ti diedi in passato, ovvero che secondo me dovresti apportare un radicale cambiamento al tuo stile di vita, cominciando con coraggio a fare cose che mai avresti pensato di fare o che mai hai osato. C’è tanta gente infelice che tuttavia non prende l’iniziativa di cambiare la propria situazione perché è condizionata dalla sicurezza, dal conformismo , dal tradizionalismo, tutte cose che sembrano assicurare la pace dello spirito, ma in realtà, non esiste niente di più devastante che un futuro certo.Il vero nucleo dello spirito vitale di una persona è la passione per l’avventura.La gioia di vivere deriva dall’incontro con nuove esperienze e quindi non esiste gioia più grande dell’avere un orizzonte in continuo cambiamento, del trovarsi ogni giorno sotto un sole nuovo e diverso. "
Tratto da http://www.inesplorazione.sciretti.it

bea
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Bea

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Duccio
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Re: into the wild italiano- la stampa

Messaggio da Duccio » 03 feb 2011, 09:16

bellissimo, da leggere tutte le mattine!!
Duccio Berzi, Presidente Canislupus Italia.

"Che siete colti ve lo dite da voi. Avete letto tutti gli stessi libri. Non c'è nessuno che vi chieda qualcosa di diverso". D.L.Milani

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vigorius
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Re: into the wild italiano- la stampa

Messaggio da vigorius » 03 feb 2011, 22:03

Stasera volerò basso, tipo uccello padulo. Anzi più basso: rasoterra.
Le scelte interiori sono indiscutibili. Ognuno ha il diritto sacrosanto
Di fare quello che vuole della propria vita. Però , le vicende come
Quelle di chris e andrea mi rattristano,perché mi appaiono come vittime
Di un’illusione. La lettera di chris è rivolta ad un amico ottantenne,che
Ritrovandosi solo per la perdita di moglie e figlio,lo voleva adottare.
Figuratevi chris, che fuggiva dalla propria famiglia, se entrava in un’altra.
La lettera a mio avviso dice molto di chris. Lui dice che chi vive in città
È infelice perché condizionato dalla falsa sicurezza, dal conformismo, dal
Tradizionalismo, che sembrano assicurare la pace dello spirito, ma che in
Realtà non esiste niente di più devastante che un futuro certo. Il futuro
Certo non esiste per nessuno. Nemmeno il lavoro o il quieto vivere. Io
Rischio la vita tutti i giorni attraversando le strade di Prato in bicicletta
Per recarmi al lavoro nel traffico automobilistico urbano, molto più di
Quando sono su una cresta o su uno spigolo roccioso in montagna. La
Fuga dalla realtà, l’illusione che spostandosi fisicamente da un posto
All’altro o scambiando questo per libertà,ti cambi la condizione umana
È pura utopia. È un tragico inganno verso se stessi. Se c’è qualcuno che
Mi insegna come si fa, imparo volentieri.
Il sole di domani è identico a quello di oggi e a quello di ieri.
Non si scappa.
Se cammini da solo per paesi lontani,per boschi,monti,mari e non hai
Contatti o scambi con le persone tue simili,se non ti mescoli,non condividi
Con loro qualcosa rimani in superfice ,lontano. Non fai esperienza.
Sono i paesaggi interiori , degli amici, delle persone care o di quelle che
Frequenti per mille motivi, che contano e che ti formano e ti fanno maturare.
E poi, il quotidiano vivere e lavorare nelle città, non è quella valle di lacrime
Che ci appare quando siamo in preda a dei momenti di sconforto. Lo sguardo
Deve essere a 360°. Decidere di cambiare lo stile di vita andando a fare il
Pastore, l’agricoltore, il boscaiolo, ecc. è un conto. La scelta dei vari chris
È un’altra cosa. Il cibo non piove dal cielo. Devi in qualsiasi modo procurartelo.
Devi avere almeno un legame con qualcuno o qualcosa che te lo procura.
Dal cielo può piovere cibo per lo spirito.
Le lettere e le parole di chris sono bellissime… ma se non le vendi, muori di fame.
Vig
Saverio Gori, Consigliere Canislupus Italia.

"Chi più alto sale, più lontano vede; chi più lontano vede, più a lungo sogna" Walter Bonatti

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Re: into the wild italiano- la stampa

Messaggio da Luciano » 03 feb 2011, 23:21

Condivido quanto detto da Vigorius ;)
poggioallorso ha scritto: ..... non esiste niente di più devastante che un futuro certo.Il vero nucleo dello spirito vitale di una persona è la passione per l’avventura.La gioia di vivere deriva dall’incontro con nuove esperienze e quindi non esiste gioia più grande dell’avere un orizzonte in continuo cambiamento, del trovarsi ogni giorno sotto un sole nuovo e diverso. " ....
Paradossalmente anche l'orizzonte in continuo cambiamento ... e un sole nuovo e diverso ogni giorno ... possono essere un futuro certo; .... mentre si possono avere orizzonti sempre nuovi ... senza muoversi da casa! ... La vera avventura è la vita ... e lo spirito con il quale ognuno la vive!
Ciaoo

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Re: into the wild italiano- la stampa

Messaggio da poggioallorso » 04 feb 2011, 07:00

condivido in pieno anche io le parole, bellissime, di vig. la libertà non sta nel camminare in spazi aperti, ma dentro di noi.. non è nell'assoluto isolamento che siamo liberi,ma anzi, spesso proprio lì siamo schiavi della nostra fuga e della nostra solitudine..
la scelta dello stile di vita invece, non è discutibile, ma sempre se fatta all'interno di quelle probabilità lecite di sopravvivenza, altrimenti, diventa suicidio....
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Re: into the wild italiano- la stampa

Messaggio da NightShadow » 09 set 2016, 23:51

Christopher McCandless è arrivato al Magic Bus intorno al 01/05/1992 , il fiume in quel periodo era abbastanza basso da poterlo attraversare . Perchè Christopher non ha attraversato subito il fiume , prima che diventasse troppo alto e pericoloso ?
Oggi ci sono tanti programmi riguardo la sopravvivenza in ambienti ostili ( Bear Grylls - Ed Stafford ) e cè una cosa che loro non finiscono mai di ripetere , MAI RIMANERE NELLO STESSO POSTO PER TROPPO TEMPO . Il motivo è molto semplice , perchè a lungo andare si finiscono le risorse del posto . Questo è il motivo per cui Christopher stesso nei suoi appunti ha scritto NON CE PIU SELVAGGINA HO FAME . Forse non riusciva a capire come mai non c'era più selvaggina da cacciare .
Cè poi un 'altra cosa molto importante che volevo dire , sempre nei suoi appunti Christopher ha scritto HO SBAGLIATO AD UCCIDERE UN ALCE , questo perchè non era riuscito a cuocerlo o affumicarlo in tempo , le mosche avevano già depositato le larve dentro la carne e quindi non era più commestibile , si rischia l'epatite virale c .
L'affumicatura della carne o del pesce è una tecnica di conservazione usata sin dai tempi dei Sumeri , anche oggi è una tecnica molto usata e la carne o pesce affumicato si conserva per moltissimo tempo . Forse Christopher non conosceva questa tecnica di conservazione . Mi dispiace molto doverlo dire ma secondo me Christopher McCandless non era abbastanza preparato e non aveva neanche la giusta attrezzatura per affrontare un paese cosi selvaggio ed ostile come l' Alaska , forse ha sotto valutato il potere di madre natura . Un ultima cosa che devo dire , Christopher si è trovato in difficoltà in piena estate ! ma anche se riusciva a passare l'estate del Alaska , sarebbe riuscito a sopravvivere il lungo ed ostile inverno in Alaska ?

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vigorius
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Re: into the wild italiano- la stampa

Messaggio da vigorius » 16 set 2016, 16:21

Christopher era uno dei tanti che scambiano i sogni per realtà. Non basta acquistare un fucile e pallottole e credere di poter sopravvivere
nelle terre selvagge. Come non basta acquistare piccozza e ramponi al market per diventare alpinisti provetti. La patente di guida per
trasformarsi in piloti di formula1, e così via... la cosa più probabile che può capitare è finire sulla seggiola a rotelle o al camposanto.
Ironia della sorte per Christopher, che fuggiva dalla società dei consumi, del denaro e dell'automobile, è stato morire nella carcassa
di un vecchio pulmino volkswagen abbandonato.
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