Protocollo per wolf-howling.

Progetto di monitoraggio del lupo nelle province di Firenze, Prato e Pistoia.
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pigrofalco
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Protocollo per wolf-howling.

Messaggio da pigrofalco » 27 giu 2014, 10:11

Inserisco qui il protocollo maggiormente accreditato in letteratura, tratto da Ibriwolf.it, che è quello messo a punto da D.Mech in Nord America negli anni 80. Vi linko inoltre ad un lavoro del Parco del Frignano già inserito da Luca anni fa che riprende lo stesso protocollo e che illustra nel dettaglio modalità e tecniche di wolf-howling.

E' indispensabile attenersi ad un protocollo unico e condiviso da tutti proprio per avere la possibilità di confrontare i dati sulle 3 province.


Lasciate perdere le 3 sere consecutive, che sarebbe comunque molto utile fare, e chi volesse al di là delle 2 emissioni totali su 4 mesi da me proposte come schema, può ovviamente farle.

Riassumo invece quello che è necessario fare invece e che spiega l'importanza di lavorare su mappe oltrechè su campo:

1) Individuare su mappa le aree di potenziale interesse riproduttivo.
2) Suddividere ognuna in un paio di percorsi (transetti) percorribili in auto (meglio) o (per percorsi brevi) a piedi, in modo tale da coprire l'area d'interesse considerata.
3) Su ognuno di questi transetti scegliere, su mappa, alcuni punti di emissione (almeno 3), considerando che la risposta eventuale è udibile da orecchio umano in media a 1,5 km di distanza. Dunque scegliere punti intervallati grosso modo da tale distanza.
4) Da ogni punto scelto emettere tre serie di ululati, intervallate da alcuni minuti e con 10/15 minuti di attesa finale.


http://www.ibriwolf.it/it/content/sospe ... lf-howling
viewtopic.php?f=12&t=713


<<L’ululato indotto (wolf howling) è una tecnica di indagine che consente di ottenere informazioni in merito alla presenza di branchi di lupi in un'area sfruttando la tendenza naturale della specie a rispondere ad una stimolazione acustica.
Questa tecnica consiste nella riproduzione amplificata di ululati registrati, o nell'imitazione umana di un ululato, e nella consequente annotazione delle risposte ottenute.
In Italia la tecnica dell'ululato indotto viene generalmente realizzata facendo riferimento ad un protocollo stabilito in America all'inizio degli anni 80 (Harrington, F.H., and L.D. Mech. 1982. An analysis of howling response parameters useful for wolfpack censusing. Journal of Wildlife Management 52:60-63).

Va fatto presente che la tecnica dell'ululato indotto non può essere utilizzata per quantificare la densità di lupi su larga scala, ma consente di avere un dato di presenza della specie in un'area localizzata. Inoltre la tecnica dell'ululato indotto consente di ottenere informazioni sul successo riproduttivo di una popolazione di lupi. Gli ululati dei cuccioli sono infatti molto diversi da quelli degli adulti, e dalle risposte ottenute durante il wolf howling è pertanto possibile determinare se un branco si è riprodotto con successo ed avere una stima minima dei cuccioli presenti.

Per tale motivo la tecnica dell'ululato indotto viene eseguita in estate, momento in cui i cuccioli, nati in primavera, sono usciti dalla tana ma non sono ancora in grado di spostarsi attivamente all’interno del territorio, e aspettano il ritorno quotidiano degli adulti in un'area localizzata definita "rendev vous”. In questo periodo dell'anno il branco presenta una coesione molto forte e gli individui, compresi i cuccioli, comunicano tra loro mediante gli ululati. In particolare è stata dimostrata una maggiore suscettibilità da parte dei cuccioli a rispondere agli ululati nel periodo compreso tra la seconda metà di luglio e la prima metà di settembre (Harrington, F.H., and L.D. Mech. 1982).

1)I punti di emissione degli ululati vengono individuati in maniera opportunistica e vengono posizionati in modo tale da coprire, dal punto di vista acustico, tutta l’area di interesse, tenendo in considerazione l’orografia del territorio e la capacità di ascolto media da parte di un rilevatore stimata pari a circa 1,5 km in buone condizioni meteorologiche.

2) Le varie postazioni vengono poi inserite all'interno di circuiti che vengono percorsi, nelle ore serali e notturne, per tre sere consecutive.

3) Ad ogni postazione vengono effettuate tre singole serie di ululati (trial) intervallate da una pausa. Il primo trial viene riprodotto a basso volume, gli altri due a volume progressivamente crescente in modo da non inibire la risposta di lupi eventualmente vicini al punto di emissione (Harrington e Mech, 1982).

4) Alla fine dell’emissione si attende in silenzio per un periodo di almeno15 minuti.

Il wolf howling non può essere effettuato in condizioni climatiche avverse, come nel caso di precipitazioni o di forte vento che compromettono la capacità uditiva degli operatori. In caso di risposta positiva, l'area di provenienza della risposta viene localizzata con su carta e viene ricavata una stima del numero minimo di individui presenti.>>
Alessio Pieragnoli, Consigliere Canislupus Italia.

"Percorse convinto le strade dell'equilibrio e ogni volta che si trovò di fronte al bivio che indicava l'onestà tirò dritto, pensando ad uno scherzo."

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Michelangelo
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Re: Protocollo per wolf-howling.

Messaggio da Michelangelo » 27 giu 2014, 20:08

Ottimo Ale, utilissimo protocollo da seguire!!
Michelangelo Angeloni, Consigliere Canislupus Italia.

"È inutile per la pecora essere a favore del vegetarianismo mentre il lupo continua ad avere un'opinione diversa."


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