Vicenda del lupo Dawa.

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fiore955
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Re: Vicenda del lupo Dawa.

Messaggio da fiore955 » 10 gen 2013, 16:45

Direi articolo ineccepibile e totalmente condivisibile, a parte, forse, questo apparente refuso finale:

"..In sintesi per questa legge, dal punto di vista normativo, sono da considerarsi lupi al 100% anche gli ibridi (lupoxcane) che hanno anche un lontano parente lupo (quattro generazioni prima).

Wolf Apennine Center"

Forse volevano dire:

"..In sintesi per questa legge, dal punto di vista normativo, sono da considerarsi lupi al 100% anche gli ibridi
(lupoxcane) che hanno anche un lontano parente cane (quattro generazioni prima)."

Vi prego di correggermi se ho preso un abbaglio :oops: .

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Luigi_M
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Re: Vicenda del lupo Dawa.

Messaggio da Luigi_M » 10 gen 2013, 17:06

Credo si faccia riferimento a questo:

REGOLAMENTO (UE) N. 101/2012 DELLA COMMISSIONE del 6 febbraio 2012 che modifica il regolamento (CE) n. 338/97 del Consiglio relativo alla protezione di specie della flora
e della fauna selvatiche mediante il controllo del loro commercio:

Articolo11. Gli ibridi possono essere espressamente inclusi nelle appendici, ma soltanto se formano popolazioni distinte e stabili
in natura. Gli animali ibridi che nelle precedenti quattro generazioni della loro ascendenza hanno uno o più
esemplari di specie incluse negli allegati A o B sono soggetti alle disposizioni del presente regolamento come se
fossero una specie completa, anche se l’ibrido in questione non è espressamente incluso negli allegati.

poi è difficile interpretare ...
ma soltanto se formano popolazioni distinte e stabili in natura

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Duccio
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Re: Vicenda del lupo Dawa.

Messaggio da Duccio » 13 gen 2013, 22:20

Grazie Gigi, in effetti stabilire se si tratta di popolazioni "distinte" e "stabili" mi sembra, alla luce delle conoscenze e degli strumenti d'indagine disponibili, un miraggio nel nostro contesto, così come definire il grado di parentela con la specie selvatica. Sempre per quanto riguarda l'interpretazione sullo status giuridico degli ibridi vi rimando all'intervento di Piero Genovesi a Bologna (è dopo le 03:19) con domande interessanti al termine http://videocenter.lepida.it/videos/video/467/

ciao, d.
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Re: Vicenda del lupo Dawa.

Messaggio da Duccio » 14 gen 2013, 09:41

mi sembra che ancora non sia stato pubblicato. Pubblico qui e non in rassegna stampa per rimanere sul tema

da: http://www.gazzettadiparma.it/primapagi ... di_me.html

La proprietaria dell'ibrido di lupo: "Quante falsità su di me..."

"In risposta a quanto pubblicato nel comunicato stampa delle associazioni firmatarie WWF-LIPU-LEGAMBIENTE sull’ibrido di lupo a me regolarmente affidato dal Corpo Forestale dello Stato, sono a diffidare le su indicate associazioni dal pubblicare informazioni non corrispondenti alla realtà che mi riguardano. Infatti nel comunicato richiamato del 10 c.m. si legge di un presunto allevamento di cani di mia proprietà, peraltro non autorizzato. Ciò non corrisponde affatto al vero. Non sono titolare di alcun allevamento canino. Posseggo dei cani che sono di mia proprietà e peraltro neppure di razza riconosciuta dall’Enci. Queste affermazioni sono da ritenersi assolutamente prive di fondamento e distanti dalla verità". A parlare è Barbara Paoletti, la "mamma adottiva" dell'ibrido di lupo al centro di un caso finito anche il tribunale.


" Il fatto che possegga un numero di cani superiore a uno - continua - non fa di me certamente un allevamento.
Inoltre, suppongo che chi abbia scritto ciò si riferisca a fonti proprie in quanto alcuni dei rappresentanti delle associazioni sopra richiamate mi ha mai fatto visita, ma certamente tali informazioni sono da ritenersi mendaci in quanto non posseggo dieci cani, non si trovano in gabbia e non sono tutti ammassati come è stato scritto nel comunicato in oggetto.
Invito le succitate associazioni a rettificare quanto erroneamente dichiarato sul mio conto.
Inoltro colgo l’occasione per invitare le stesse ad approfondire la questione relativa all’ibrido in quanto l’animale di cui si tratta, oltre a non sussistere alcuna prova sulla sua provenienza dallo stato selvatico (c’è un’indagine in corso presso la Procura della Repubblica del Tribunale competente) che anzi risulterebbe alquanto dubbia e per nulla certa, non può certo dirsi cresciuto in un branco in quanto dati certi e documentati comprovano che il medesimo sia stato detenuto nel giardino di un’abitazione privata dall’età di poco meno di due mesi - peraltro legato ad una catena lunga poco più di un metro - fino a quando non è stato dalla sottoscritta prelevato da quella indigente situazione e trasferito presso la propria residenza su autorizzazione della Forestale.
Si tratterebbe, quindi, su nove mesi di vita in totale di attribuirne meno di due alla vita così detta allo stato brado (ammesso e non concesso che da tale stato provenga!).
Vorrei rassicurare le succitate associazioni ambientaliste che l’introduzione dell’animale nel nuovo ambiente, il suo stato di salute psicologico e fisico è stato ed è continuamente monitorato da esperti stimati in materia etologica e veterinaria, i quali attestano che la qualità delle strutture al momento sia adeguata al recupero di una condizione specialmente psichica idonea al trasferimento in aree molto più grandi a disposizione della scrivente.
Durante il periodo nel quale è stato detenuto legato alla catena, l’animale è stato ripreso e il relativo video è stato pubblicato su internet alla conoscenza di tutti quanti (http://www.ntr24.tv/it/news/ambiente/il ... zzato.html)
Quel che si è finora sottaciuto al pubblico è che quell’animale, nel periodo nel quale si trovava legato all’albero, impossibilitato a muoversi, si è provocato delle profonde ferite al collo in quanto la catena alla quale era costretto gli si erano conficcate profondamente nella carne, comportando ferite che sono guarite in più di un mese di cure prestate dalla sottoscritta.
Ma nessuno mi risulta si sia attivato in alcun modo per intercedere in favore di questo animale. Chiedo a WWF LIPU E LEGAMBIENTE come mai non sia stato posto in essere alcun preciso, giusto e puntuale intervento in suo favore in relazione ad una così grave situazione.
Tanto dovevo.
Barbara Paoletti
Duccio Berzi, Presidente Canislupus Italia.

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mia82
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Re: Vicenda del lupo Dawa.

Messaggio da mia82 » 14 gen 2013, 10:50

Per completezza di informazione bisogna però anche aggiungere che la signora è avvocato e che i cani da lei posseduti sono cani lupi italiani (http://www.canelupoitaliano.it). Non credo siano due dettagli dall'importanza trascurabile. Per quel che concerne il non-interventismo il recupero di lupi debilitati è ormai all'ordine del giorno e se la stampa, facendo nomi e cognomi, riporta che il lupo sarà destinato ad un centro specializzato (facendo quindi immaginare che possa trattarsi - ad esempio - di Entraque) non credo sia stata ravvisata una necessità di intervento da parte di nessuno. Anche perché i soggetti coinvolti nel recupero dell'animale erano il Servizio Veterinario ASL di Benevento e il Corpo Forestale dello Stato, in teoria una garanzia. Una garanzia anche perché CITES, Regolamenti europei e leggi italiane tutelano la detenzione di lupi. La vicenda ha quindi assunto una piega surreale e totalmente inattesa (soprattutto visti i soggetti competenti del caso in partenza) e da qui l'intervento. Ci tengo anche a precisare che il lupo è detenuto nelle immediate adiacenze del Parco nazionale dell'Appennino tosco-emiliano, motivo per cui il Parco ha espresso tramite comunicato stampa la sua opinione in modo così determinato. Il continuo ripetere della signora che il lupo ha necessità di un recupero psichico è un controsenso. L'animale è portato al guinzaglio e ha già il ballo dell'orso. Questi particolari a me non fanno pensare ad un recupero psichico semmai ad un peggioramento. Se a questa persona stesse realmente a cuore la salute psichica dell'animale lo avrebbe lasciato destinare ad un'area faunistica in cui riprendere una vita normale insieme ai suoi simili, seppur con tutti i limiti della cattività. A meno che tutti i cani della signora siano sterilizzati mi chiedo come farà ad evitare l'inevitabile. Oppure il lupo guarderà i cani da dietro un recinto per tutta la vita...non so se mi seguite. Io ho fatto questo pensiero: privato + cani lupi italiani + lupo + reinserimento del lupo in un branco di cani lupi italiani = ? Secondo me qui sentimenti e carità c'entrano molto poco. Il fatto che l'origine dell'animale ora (novità veramente dell'ultima ora!) venga dichiarata incerta non è un elemento a favore della signora, a mio avviso, ma rende ancora più grave la vicenda. Siccome la vicenda è, peraltro, segnata da una generale e facilmente evincibile negligenza da parte di chi di dovere, tutta la polvere che è stata sollevata usando termini come "ibrido" e "origine incerta" a me fa pensare ancora peggio. A pensare male si fa peccato ma spesso ci si indovina (cit.)

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fiore955
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Re: Vicenda del lupo Dawa.

Messaggio da fiore955 » 14 gen 2013, 12:14

Riporto quanto già ho espresso in altra discussione:

".... aggiungo una contro-osservazione secondo me non da poco, a tutta questa nebulosa vicenda ed al modo superficiale e confuso con cui continua ad essere riportata dai vari media; la cosi detta "proprietaria" affermerebbe che gli altri cani che lei detiene sarebbero di sua proprietà ma se non sbaglio non si parlava di canI lupI italiani?
Dal sito A.A.A.L.I.:

" http://canelupoitaliano.altervista.org/ ... o-italiano

"Il cane Lupo Italiano non si può acquistare come qualsiasi altra razza canina[/b. Per necessità di tutelare la sua limitata diffusione, il Lupo Italiano si 'affida' in base ad uno specifico Disciplinare che richiede all’affidatario la sottoscrizione di un documento di assunzione di obblighi.
Chi infatti sceglie di allargare la propria famiglia ad un Lupo Italiano si assume l’impegno di far parte non solo di un progetto di selezione di una razza molto speciale, coordinato dall’AAALI, l’associazione che protegge la razza e che ne gestisce il Registro Anagrafico Ufficiale, ma anche di aderire ad una serie di attività caratterizzanti. In primo luogo la riproduzione del soggetto affidato e non da ultimo l’impegno per l’addestramento, prevalentemente in ambito di protezione civile e di pubblica utilità, e la partecipazione ad attività e manifestazioni in genere.
Poiché l’allevamento del Lupo Italiano non è estensivo, il numero dei cuccioli disponibili nell’anno per i nuovi affidamenti sono in numero limitato. Pertanto chi aspira ad avere in affidamento un Lupo Italiano, deve sottoporre la sua richiesta alla A.A.A.L.I. utilizzando lo specifico modulo scaricabile da questo sito, e dopo la sua compilazione inviarlo via posta o fax presso la sede dell’associazione o via mail ( aaaliaps@gmail.comQuesto indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. ) oppure consegnarlo personalmente al Delegato di zona. Importante e necessario sarà il contattato diretto con un responsabile dell’associazione (il territorio nazionale è suddiviso in aree facenti capo a Delegati di Zona, punto di riferimento degli affidatari dell’area) il quale lo informerà su tutti gli aspetti dell’affidamento con lo scopo anche di favorire reciproche verifiche per il buon fine dell’affidamento.
La domanda di affidamento, ottenuto il nulla osta di AAALI, entra d’ufficio in una lista che, in base all’ordine cronologico delle domande piuttosto che alle priorità stabilite dai tecnici responsabili, ordina gli affidamenti secondo il numero di cuccioli disponibili.
La pazienza dell’attesa e l’impegno che gli affidatari prestano per il Lupo Italiano sono sicuramente compensati dalle qualità di questo cane meraviglioso e veramente unico. Per saperne di più invitiamo a consultare tutte le pagine specifiche di questo sito.

ATTENZIONE! A.A.A.L.I mette in guardia chiunque fosse interessato ad avere un Lupo Italiano dalle offerte di cuccioli a pagamento circolanti anche su internet. A.A.A.L.I., che nell’esercizio delle sue funzioni non è sicuramente l’origine di tali offerte, invita a non alimentare questi canali ed a rivolgersi ai suoi uffici o ai suoi delegati regionali per eventuali informazioni o verifiche.
Trattasi principalmente di cuccioli nati da incroci non autorizzati e non iscritti al Registro Anagrafico Ufficiale che la stessa AAALI detiene per decreto ministeriale.
Queste speculazioni procurano un danno d’immagine al Lupo Italiano e alle finalità cui è stata destinata la razza tutt’oggi tutelata da un Disciplinare che ne vieta la commercializzazione a favore di ‘ AFFIDAMENTI’ con le modalità e gli scopi descritti nei capitoli di questo sito.
Tutti i cuccioli senza il loro numero RAU non sono di fatto Lupi Italiani anche se nati da soggetti ufficialmente registrati. Il rilascio del pedigree pertanto è esclusiva competenza di AAALI.
Resta triste storia di uomini senza valori quella degli individui che, manipolando il Lupo Italiano a proprio uso e consumo, si espongono sul territorio e sui social network con vendite di cuccioli o con filosofie lontane dalla realtà dei fatti. Documentarsi direttamente alle fonti AAALI è norma utile per evitare distorsioni di ogni sorta."

Quindi o siamo di nuovo di fronte a informazioni errate oppure questa signora millanta senza avere alcun pudore, e per questo andrebbe quanto meno costretta ad una rettifica."

Il fatto che sia avvocato aggrava ulteriormente la posizione della donna, in quanto dovrebbe sapere prima di altri che il Cane Lupo Italiano non può essere di proprietà di nessuno, bensì solo dato in affido secondo il rigido protocollo che ho ricopiato dal sito di appartenenza e lì consultabile.
Scusatemi se insisto su questo aspetto, ma ritengo che già con una simile partenza tutta la vicenda assuma i toni di una vera farsa all"italiana". Non capisco chi si voglia prendere in giro, temo per primo il presunto lupo o ibrido. Mi auguro che qualcuno intervenga per fare la dovuta chiarezza.
Avendo accumulato una certa esperienza nell'ambiente cinofilo e ben sapendo, confusi tra gli altri deontologicamente corretti, quali individui con pochi scrupoli vi operino, non mi stupirei se dietro al sipario si nascondesse un'intenzione più o meno celata di tentare di "rinfrescare" con sangue lupino caduto dal cielo la linea di sangue dei CLI detenuti da qualcuno, per reimmetterla nuovamente in circolo.

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Re: Vicenda del lupo Dawa.

Messaggio da enrico64 » 15 gen 2013, 18:46

Ringrazio Mia82 e Fiore per i loro interventi particolarmente incisivi ed aggiungo il comunicato congiunto delle associazioni precedente alla diffida della signora.

http://www.gazzettadiparma.it/primapagi ... nteso.html

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Re: Vicenda del lupo Dawa.

Messaggio da Luciano » 15 gen 2013, 19:36

enrico64 ha scritto: ..... aggiungo il comunicato congiunto delle associazioni precedente alla diffida della signora .....
Agghiacciante esempio di pressapochismo e qualunquismo.

Conosco poco la vicenda per esprimere giudizi estesi, .... ho letto il comunicato e sono rimasto (come spesso mi accade in questi casi) piuttosto esterefatto:

perchè chiamano sempre lupo ... e non canide o altro ... un individuo certamente ibrido (se non ho capito male) di cui non si conosce solo il grado di ibridazione;

come mai questa "levata di scudi" si verifica dopo affidi o comunque avvenimenti con grande eco mediatica .... e quasi mai prima (quando gli animali vivono in condizioni deprecabili);

che senso ha (scientificamente parlando) questa frase: "Innanzitutto si vuole precisare che, nonostante si tratti di un ibrido lupo-cane, l’animale deve essere considerato del tutto assimilabile ad un selvatico, sia perché nato e proveniente dalla natura, sia perché cresciuto in branco, dunque con altri lupi e pertanto appartenente ad una popolazione selvatica oggetto di tutela. Pure se le analisi in corso potranno dimostrare che si tratta di un ibrido, la sua origine lo rende oggetto comunque di tutela, pertanto la detenzione di un simile animale, considerato pericoloso dalle norme in materia, è puntualmente regolamentata e comunque oggi vietata a privati cittadini .... "

Cosa significa .... "lupo per quanto ibrido (cioè figlio di un cane ed un lupo)" ... o è lupo ... o è ibrido.

Dopo aver accomunato lupi e ibridi per gran parte del discorso .... se ne escono con alcune considerazioni del tipo: ... "Inoltre ciò aumenterebbe il rischio, a causa di fughe e reimmissioni volontarie in natura di ibridi, di “inquinare” geneticamente la popolazione lupina selvatica. .." Esistono popolazioni lupine domestiche???


Detto questo, ritengo anch'io che la soluzione migliore sia quella di affidare l'animale ad un centro di recupero autorizzato, .... ma non certo per recuperarlo ad una vita assieme ai lupi.

L.

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Re: Vicenda del lupo Dawa.

Messaggio da enrico64 » 17 gen 2013, 09:34

A stabilire che Fortorino è un ibrido è stato l'Istituto Zooprofilattico di Napoli, il quale ha anche accertato che la madre di Fortorino è una lupa; all'Ispra invece mancano i campioni per ripetere le analisi del DNA ed eventualmente confermarle; le analisi finora compiute quindi confermano che Fortorino alias Dawa è da considerare un lupo a tutti gli effetti.

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Re: Vicenda del lupo Dawa.

Messaggio da pigrofalco » 17 gen 2013, 10:27

enrico64 ha scritto:A stabilire che Fortorino è un ibrido è stato l'Istituto Zooprofilattico di Napoli, il quale ha anche accertato che la madre di Fortorino è una lupa; all'Ispra invece mancano i campioni per ripetere le analisi del DNA ed eventualmente confermarle; le analisi finora compiute quindi confermano che Fortorino alias Dawa è da considerare un lupo a tutti gli effetti.
Non ho mica capito, se le uniche analisi fatte dall'IZN dicono che è ibrido e all'ISPRA mancano i campioni per farne altre chi e in base a cosa può considerare l'esemplare 'lupo a tutti gli effetti'?
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"Percorse convinto le strade dell'equilibrio e ogni volta che si trovò di fronte al bivio che indicava l'onestà tirò dritto, pensando ad uno scherzo."


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