Re: Castel del Rio (BO) ,carcassa di lupo.
Inviato: 22 gen 2010, 10:07
Imola - Lupo ucciso da boccone avvelenato
L'autopsia conferma il sospetto. L'esca letale sarebbe la stessa che recentemente ha causato la morte di alcuni cani in Vallata
CASTEL DEL RIO - (bri.mi.) E’ stato proprio un boccone avvelenato - come ipotizzato qualche giorno fa dal ricercatore Alessandro Magnani - a uccidere il lupo nero ritrovato morto il 14 gennaio nei pressi del fiume Santerno in località Valsava, in territorio alidosiano. Lo ha confermato l’autopsia eseguita il 18 gennaio scorso alla facoltà di Veterinaria dell’Università di Bologna dal professore Mauro Delogu assieme ad alcuni studenti. Ed ora è già caccia al colpevole: perché l’esca letale potrebbe essere la stessa che ha avvelenato diversi cani, ritrovati morti nella zona tra Fontanelice e Castel del Rio nelle scorse settimane.
Il coordinatore del monitoraggio sui lupi nella Valle del Santerno Domenico Errani, insieme allo stesso Magnani - che è anche guardia venatoria - vogliono ora fare luce sul caso e capire chi è il responsabile di un gesto così insano quanto pericoloso. Ora si aspetta solo l’esame tossicologico, che richiederà una decina di giorni, attraverso il quale si spera di individuare la “molecola killer”, per far partire le indagini. “Appena arriveranno dal laboratorio di Brescia tutti i risultati - afferma Magnani - verranno aperte le indagini per tentare di scoprire il colpevole con la speranza che si possa fermare l’autore di un gesto così irresponsabile e altamente pericoloso per tutti”.
Diversa invece è apparsa l’età del lupo nero (tra l’altro molto raro in Italia e diffuso in particolar modo nell’America del Nord): Magnani aveva parlato di un esemplare di circa un anno e mezzo di vita, invece, all’esame dei denti, si è rivelato un maschio adulto di circa 4 anni. All’interno della carcassa è stato ritrovato un notevole versamento di sangue, diffuso agli organi interni, segno di una forte presenza di anticoagulanti derivati proprio dall’ingestione del veleno. Per questo il lupo si sarebbe avvicinato al corso d’acqua: le emorragie interne provocano infatti un forte senso di sete. La carcassa, ritrovata in buone condizioni incastrata a un albero, sarebbe stata trasportata nel Comune alidosiano con la piena del Santerno. Già a prima vista, dopo il ritrovamento da parte delle guardie forestali, l’animale era risultato di notevoli dimensioni: il peso era infatti di circa 45 chili anche se al netto dei sedimenti si è poi ridotto intorno ai 39-40 chili. Nel pelo infatti è stata ritrovata una grande quantità di limo e sabbia. Nel corso dell’autopsia sono state prelevate anche parti di tessuto per ricercare il Dna e capire se si tratta di uno dei soggetti isolati geneticamente in passato oppure se si è di fronte a una “new entry”. “L’esemplare sarà imbalsamato, mentre lo scheletro ripulito e lucidato - conclude Errani - e diventerà patrimonio della comunità. Sarà inoltre mostrato alla cittadinanza con una pubblica iniziativa che si terrà proprio a Castel del Rio”. Nel frattempo i due ricercatori si stanno dando da fare anche per raccogliere i fondi (circa 10mila euro) utili per aprire nei locali di Palazzo Alidosi un centro di documentazione sul lupo dell’Appennino.
Fonte: RomagnaNoi
Link: Imola - Lupo ucciso da boccone avvelenato
L'autopsia conferma il sospetto. L'esca letale sarebbe la stessa che recentemente ha causato la morte di alcuni cani in Vallata
CASTEL DEL RIO - (bri.mi.) E’ stato proprio un boccone avvelenato - come ipotizzato qualche giorno fa dal ricercatore Alessandro Magnani - a uccidere il lupo nero ritrovato morto il 14 gennaio nei pressi del fiume Santerno in località Valsava, in territorio alidosiano. Lo ha confermato l’autopsia eseguita il 18 gennaio scorso alla facoltà di Veterinaria dell’Università di Bologna dal professore Mauro Delogu assieme ad alcuni studenti. Ed ora è già caccia al colpevole: perché l’esca letale potrebbe essere la stessa che ha avvelenato diversi cani, ritrovati morti nella zona tra Fontanelice e Castel del Rio nelle scorse settimane.
Il coordinatore del monitoraggio sui lupi nella Valle del Santerno Domenico Errani, insieme allo stesso Magnani - che è anche guardia venatoria - vogliono ora fare luce sul caso e capire chi è il responsabile di un gesto così insano quanto pericoloso. Ora si aspetta solo l’esame tossicologico, che richiederà una decina di giorni, attraverso il quale si spera di individuare la “molecola killer”, per far partire le indagini. “Appena arriveranno dal laboratorio di Brescia tutti i risultati - afferma Magnani - verranno aperte le indagini per tentare di scoprire il colpevole con la speranza che si possa fermare l’autore di un gesto così irresponsabile e altamente pericoloso per tutti”.
Diversa invece è apparsa l’età del lupo nero (tra l’altro molto raro in Italia e diffuso in particolar modo nell’America del Nord): Magnani aveva parlato di un esemplare di circa un anno e mezzo di vita, invece, all’esame dei denti, si è rivelato un maschio adulto di circa 4 anni. All’interno della carcassa è stato ritrovato un notevole versamento di sangue, diffuso agli organi interni, segno di una forte presenza di anticoagulanti derivati proprio dall’ingestione del veleno. Per questo il lupo si sarebbe avvicinato al corso d’acqua: le emorragie interne provocano infatti un forte senso di sete. La carcassa, ritrovata in buone condizioni incastrata a un albero, sarebbe stata trasportata nel Comune alidosiano con la piena del Santerno. Già a prima vista, dopo il ritrovamento da parte delle guardie forestali, l’animale era risultato di notevoli dimensioni: il peso era infatti di circa 45 chili anche se al netto dei sedimenti si è poi ridotto intorno ai 39-40 chili. Nel pelo infatti è stata ritrovata una grande quantità di limo e sabbia. Nel corso dell’autopsia sono state prelevate anche parti di tessuto per ricercare il Dna e capire se si tratta di uno dei soggetti isolati geneticamente in passato oppure se si è di fronte a una “new entry”. “L’esemplare sarà imbalsamato, mentre lo scheletro ripulito e lucidato - conclude Errani - e diventerà patrimonio della comunità. Sarà inoltre mostrato alla cittadinanza con una pubblica iniziativa che si terrà proprio a Castel del Rio”. Nel frattempo i due ricercatori si stanno dando da fare anche per raccogliere i fondi (circa 10mila euro) utili per aprire nei locali di Palazzo Alidosi un centro di documentazione sul lupo dell’Appennino.
Fonte: RomagnaNoi
Link: Imola - Lupo ucciso da boccone avvelenato