Sul ruolo di Duccio in associazione.
Inviato: 06 feb 2013, 12:43
Dunque, fatto salvo evidentemente il sacrosanto diritto per ognuno di fare liberamente ciò che vuole, personalmente credo che Duccio debba (e non possa) rimanere con un ruolo attivo nell'associazione, spiego perchè.
L'associazione è fatta da volontari che (cito le attività più importanti):
a)Portano il loro contributo quotidiano alla crescita di uno spazio di approfondimento direi unico su web per quantità di informazioni e possibilità di accesso e discussione anche per i non addetti, non solo in Italia.
b)Programmano e presentano sul territorio serate, incontri, didattiche.
c)Organizzano e conducono a livello nazionale 'campi'.
Duccio riveste il doppio ruolo di presidente dell'associazione non-profit Canislupus Italia (nonchè promotore della stessa) e però anche quello di libero professionista con partita Iva, in grado quindi di ricevere commesse, da parte di enti e figure istituzionali varie, per lo studio del lupo.
Questa dualità determina a mio avviso un 'conflitto' evidente, da una parte l'attività dei volontari che crea e sedimenta un'immagine direi nettamente positiva di Canislupus Italia, dall'altra lo studioso Duccio Berzi che si trova di fatto nella posizione di poter beneficiare anche come libero professionista dell'attività dei volontari, essendo il nome Canislupus Italia (come lo era stato prima il C.S.D.L.) immediatamente riconducibile a lui.
Questo è un male? Ovviamente no. E' fisiologico che possa accadere e anzi credo costituisca vanto e orgoglio per i volontari contribuire a diffondere la visibilità di CLI attraverso la sensibilizzazione, lo studio e la promozione del virtuosismo etico-ambientale. E' però a mio avviso inevitabile e lapalissiano che qualunque ente si riferisca al dott. Berzi nel proporgli il finanziamento di uno studio sul lupo nel proprio territorio giurisdizionale, possa considerare un valore aggiunto a costo zero l'attività che i volontari dell'associazione andrebbero comunque a fare su quel territorio, 'spalmando' di fatto quel finanziamento in diverse attività di educazione e sensibilizzazione sociale.
Se questo è evidente, come a me pare, allora io ritengo non plausibile (ma perfettamente lecito d'altra parte) che nella posizione suddetta Duccio possa pensare di dismettere qualunque ruolo attivo in associazione. Nessuno, tantomeno io, allude o prefigura di monetizzare la propria partecipazione a CLI che continuerà gioiosa nella veste di volontario, credo però opportuno che Duccio si renda consapevole del ruolo dualistico che lo contraddistingue per 'sanare' il quale è sufficiente rimanere a lavorare insieme ai volontari in associazione.
L'associazione è fatta da volontari che (cito le attività più importanti):
a)Portano il loro contributo quotidiano alla crescita di uno spazio di approfondimento direi unico su web per quantità di informazioni e possibilità di accesso e discussione anche per i non addetti, non solo in Italia.
b)Programmano e presentano sul territorio serate, incontri, didattiche.
c)Organizzano e conducono a livello nazionale 'campi'.
Duccio riveste il doppio ruolo di presidente dell'associazione non-profit Canislupus Italia (nonchè promotore della stessa) e però anche quello di libero professionista con partita Iva, in grado quindi di ricevere commesse, da parte di enti e figure istituzionali varie, per lo studio del lupo.
Questa dualità determina a mio avviso un 'conflitto' evidente, da una parte l'attività dei volontari che crea e sedimenta un'immagine direi nettamente positiva di Canislupus Italia, dall'altra lo studioso Duccio Berzi che si trova di fatto nella posizione di poter beneficiare anche come libero professionista dell'attività dei volontari, essendo il nome Canislupus Italia (come lo era stato prima il C.S.D.L.) immediatamente riconducibile a lui.
Questo è un male? Ovviamente no. E' fisiologico che possa accadere e anzi credo costituisca vanto e orgoglio per i volontari contribuire a diffondere la visibilità di CLI attraverso la sensibilizzazione, lo studio e la promozione del virtuosismo etico-ambientale. E' però a mio avviso inevitabile e lapalissiano che qualunque ente si riferisca al dott. Berzi nel proporgli il finanziamento di uno studio sul lupo nel proprio territorio giurisdizionale, possa considerare un valore aggiunto a costo zero l'attività che i volontari dell'associazione andrebbero comunque a fare su quel territorio, 'spalmando' di fatto quel finanziamento in diverse attività di educazione e sensibilizzazione sociale.
Se questo è evidente, come a me pare, allora io ritengo non plausibile (ma perfettamente lecito d'altra parte) che nella posizione suddetta Duccio possa pensare di dismettere qualunque ruolo attivo in associazione. Nessuno, tantomeno io, allude o prefigura di monetizzare la propria partecipazione a CLI che continuerà gioiosa nella veste di volontario, credo però opportuno che Duccio si renda consapevole del ruolo dualistico che lo contraddistingue per 'sanare' il quale è sufficiente rimanere a lavorare insieme ai volontari in associazione.